Professione

Congresso nazionale CNI, per il PNRR serve una vera rete

Appuntamento in Liguria per il Congresso nazionale CNI 2022: tra Superbonus e PNRR gli ingegneri chiedono solo di dare il proprio contributo professionale
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Congresso nazionale CNI, per il PNRR serve una vera rete
Next is Now. Per rendere reale il PNRR e per non perdere di vista le esigenze reali del mondo dei professionisti tecnici. A Parma per il Congresso nazionale CNI la politica ha presenziato (anche grazie alla modalità phygital), in maniera massiccia. Cinque ministri, da Renato Brunetta a Enrico Giovannini passando per l’ingegner Stefano Patuanelli prestato alle politiche agricole, Luigi Di Maio e Andrea Orlando, quest’ultimo pronto a rilanciare (ancora una volta) la realizzazione (sarà vero?) dell’equo compenso. Tutti hanno chiaramente detto quanto siano importanti gli ingegneri nel dare forza ad un Paese che con la pandemia da Covid-19 ha visto arrestarsi una fase di timidissima ripresa economica. E che oggi non deve sprecare i fondi del PNRR.

Congresso nazionale CNI, l’appello-monito di Armando Zambrano

Su questo punto Armando Zambrano – presidente del CNI –  è stato molto netto. “Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri stima che più di 90 miliardi di euro del PNRR saranno destinati ad opere, infrastrutture, reti e interventi materiali ad elevata intensità di ingegneria. Reti in fibra superveloce, misure per l’innovazione del Piano Transizione 4.0, Ecobonus e Sismabonus, riqualificazione energetica degli edifici pubblici, opere per la prevenzione del rischio idrogeologico, sicurezza delle infrastrutture viarie, messa in sicurezza degli edifici scolastici, grandi opere ferroviarie, interventi locali per la mobilità sostenibile, passeranno tutte per interventi di progettazione e attività tecniche. L’ingegneria sarà protagonista del Piano approntato dal Governo e con il quale il Paese potrà avviare un processo di modernizzazione”.

L’impatto sulle piccole e medie realtà dei professionisti tecnici

Ma il PNRR quanto vale davvero per gli ingegneri italiani. “Quasi 44 miliardi di opere, programmate nel PNRR – ricorda sempre Zambrano – possono essere di interesse diretto dei piccoli e medi studi professionali operanti nei servizi di ingegneria e architettura. Il CNI stima molto prudentemente che questo plafond potrebbe generare un effetto vòlano di almeno 4 miliardi di euro di fatturato aggiuntivo a favore dei professionisti SIA in un arco temporale di 5 anni. Due delle misure finanziarie più consistenti previste dal PNRR riguardano tipologie di interventi in cui anche le strutture professionali di ridotte dimensioni possono intervenire: per la realizzazione di Transizione 4.0 sono stati stanziati quasi 14 miliardi di euro e per l’Ecobonus ed il Sismabonus con detrazioni fiscali fino al 110% sono stati stanziati 13,8 miliardi di euro. Fare rete diventa determinate per molti studi professionali di ingegneria per affrontare la sfida e le opportunità che hanno di fronte”.

La semplificazione, unica via per far viaggiare il PNRR

Il discorso programmatico di Armando Zambrano al Congresso nazionale CNI naturalmente ha toccato il nervo scoperto della lentezza delle procedure. Impossibile realizzare il PNRR senza una reale “semplificazione normativa. L’Italia è un Paese troppo complicato nel quale le opere di ingegneria devono confrontarsi con norme troppo articolate e contraddittorie a totale detrimento della comunità tanto che negli ultimi 10 anni gli investimenti in opere pubbliche si sono ridotti del 23%”. Il nostro Paese, ha elencato Zambrano, opera con 160.000 norme in materia di adempimenti amministrativi, fiscali, in materia di lavoro, per la sicurezza e per il deposito di atti. La Francia ne ha 7.000, la Germania 5.500, il Regno Unito 3000. “Il peso di fare impresa o di operare come libero professionista, afferma Zambrano, può essere insostenibile”. In Italia si stima che la quota di fatturato destinata dagli operatori economici per fare fronte ad adempimenti amministrative e fiscali sia pari a 57 miliardi di euro”.

Il Superbonus, esempio di opportunità che rischia di rimanere su carta

“L’utilizzo dei Superbonus 110% – ha proseguito poi il Presidente CNI – è emblematico dei rischi che stiamo correndo. Da settembre 2020 ad oggi sono stati attivati più di 10.000 interventi su edifici, ma solo 1.000 riguardano i condomini ovvero la categoria di strutture su cui maggiormente si dovrebbe intervenire per rendere efficace questo tipo di misura in quanto più della metà della popolazione italiana vive per l’appunto in edifici condominiali. Sappiamo già che il ricorso ai Superbonus va a rilento perché le norme applicative sono troppo articolate e complesse. La semplificazione delle norme è improcrastinabile ed il Consiglio Nazionale CNI, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, ha già proposto al Governo modifiche alle norme della legge 77/2020.

Il mondo della PA e la visione possibile dal Congresso nazionale CNI

“Determinate sarà la riforma della Pubblica Amministrazione. Solo il 31% dei dipendenti delle PA è laureato e l’età media del pubblico impiego è passata dai 44 anni del 2001 ai 52 anni del 2018. Vi sono le condizioni – ha sottolineato con forza Zambrano dall’Auditorium Paganini di Parma, sede fisica del Congresso nazionale CNI – per un processo di vera modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Riteniamo determinanti due aspetti. Innanzi tutto che venga reso pienamente operativo il principio di sussidiarietà dei professionisti ex lege 81/2017. Ai professionisti dell’area tecnica potrebbero essere affidato l’espletamento diretto di una parte delle procedure autorizzative e di controllo legate all’urbanistica, all’edilizia e alla sicurezza degli edifici pubblici e privati, ma anche con funzioni nell’ambito dell’apparato della giustizia, ampliando le funzioni dei consulenti tecnici. Un secondo aspetto rilevante è l’assunzione o un più intenso ricorso di professionisti tecnici che rendano fattibili gli interventi previsti dal PNRR”.

Il rilancio delle donne ingegnere al Congresso nazionale CNI

“Non possiamo fare da spettatori ma dobbiamo essere artefici del cambiamento. Noi ingegneri ci siamo”. Sono le parole utilizzate da Susanna Dondi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma, la città che ha ospitato l’edizione numero 65 del Congresso nazionale del CNI. Parole di una professionista del mondo dell’ingegneria di grande spessore. E al Congresso nazionale del CNI è stato anche rilanciato il bando tesi di laurea Ingenio al femminile, in scadenza alle 23.59 di lunedì 24 maggio 2021. Il tema è strettamente connesso alle questioni del PNRR: “La sostenibilità in tutti i settori dell’ingegneria per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”. L’obiettivo del progetto voluto dalla consigliera Ania Lopez è da sempre quello di valorizzare i talenti e le professionalità femminili dell’ingegneria e a favorire l’accesso nel mondo del lavoro.

I numeri e il documento programmatico del Congresso nazionale CNI

Il documento programmatico conclusivo del 65esimo Congresso nazionale CNI ha ottenuto 830 voti favorevoli su 845. L’edizione 2022 del Congresso nazionale CNI sarà organizzata a cura della Federazione degli Ordini della Liguria. Questi gli indirizzi strategici per il prossimo futuro:
  • Ampliamento e rafforzamento del sistema di relazioni del CNI con altre strutture e reti della rappresentanza: la Rete Professioni Tecniche, l’Alleanza RPT-CUP e più di recente la partecipazione a Professionitaliane, in grado di dare voce ad oltre due milioni e mezzo di professionisti.
  • Rafforzamento della collaborazione con strutture e Istituzioni impegnate in vario modo su temi e ambiti di intervento in cui l’Ingegneria è coinvolta (ENEA, Dipartimento Protezione Civile, INGV, Accredia, UNI, Filiera delle costruzioni, Commissario Sima Centro Italia, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Commissione di monitoraggio sui Superbonus per l’edilizia.
  • Rafforzamento di organizzazioni sia esclusive della categoria (Fondazione CNI, Agenzia Certing, Scuola di Formazione, Centro Studi, Working) sia di collaborazione con altri enti (Struttura Tecnica Nazionale, Quacing e Censu ed Enginet).
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