Professione

Autostrade per l’Italia, un master gratuito per 20 super ingegneri

Ingegneri under 30 pagati per imparare e costruire le infrastrutture del futuro prossimo di Autostrade per l'Italia, con un forte orientamento al digitale
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Autostrade per l’Italia, un master gratuito per 20 super ingegneri
Una joint venture all’insegna del training on job è quella creata da Autostrade per l’Italia con la Scuola di Master e Formazioni Permanente del Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano e il MIP, la Graduate School of Business dell’Ateneo Milanese. Un’opportunità per 20 neolaureati under 30 con questo master universitario di secondo livello in “Ingegneria e gestione integrata delle reti autostradali”. È prevista l’effettiva e immediata assunzione in Autostrade per l’Italia, con un contratto in apprendistato di alta formazione della durata di due anni. Questo percorso formativo ruota attorno al rapporto tra le infrastrutture con la necessità di garantire livelli di sicurezza, funzionalità e resilienza sempre più elevati e un utilizzo sostenibile delle risorse naturali ed energetiche. Il Master risponde a queste esigenze promuovendo una formazione trasversale e una visione sistemica in grado di coniugare il ciclo di vita e la manutenzione delle opere, in particolare ponti e gallerie.

Come partecipare al Master di secondo livello in “Ingegneria e gestione integrata delle reti autostradali”

Il Master di secondo livello in “Ingegneria e gestione integrata delle reti autostradali” chiude le selezioni il 31 marzo 2021 e partirà nel mese di maggio 2021, con una durata prevista di 24 mesi. Per candidarsi è necessario avere un voto di laurea pari o superiore a 105/110 in una di queste lauree magistrali in Ingegneria:
  • civile;
  • edile;
  •  gestionale;
  • per l’ambiente e il territorio.
È necessario registrarsi nell’application form del Politecnico di Torino e prestare attenzione anche alla lettera motivazionale. La prima scrematura delle domande avverrà in base ai voti conseguiti durante la laurea magistrale, al curriculum e alla lettera allegata. Tra i requisiti preferenziali ci sono:
  • durata del percorso universitario (<= 6 anni);
  • esperienze all’estero (Erasmus, o altri programmi di scambio);
  • stage aziendali durante percorso di studi.
Il secondo step è un assessment di gruppo che potrebbe anche svolgersi online e per chi supera questo sbarramento c’è il colloquio motivazionale. Le lezioni saranno online e se sarà possibile in presenza nelle sedi universitarie e di ASPI tra Torino, Roma e Milano. Il Master è gratuito e i 20 prescelti avranno un contatto di apprendistato di alta formazione in una delle sedi di Autostrade per l’Italia dislocate sul territorio nazionale (Genova, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Cassino, Pescara, Bari, Udine). La retribuzione annua sarà per il primo anno di 36.700€, per il secondo di 38.600€. Al termine del periodo di alta formazione in apprendistato scatta l’assunzione in Autostrade per l’Italia con una retribuzione annua lorda pari a 44.700 €.

Al lavoro sul Piano di Trasformazioni di Autostrade per l’Italia

In questo periodo, attraverso la formazione accademica e il lavoro sul campo, i giovani ingegneri potranno contribuire alla realizzazione del Piano di Trasformazioni di ASPI, grazie ad un programma formativo teso a rafforzare competenze ingegneristiche di progettazione, gestione trasportistica, manutenzione e controllo delle infrastrutture stradali, oltre alla competenze digitali applicate all’infrastruttura (Monitoraggio IoT, Infrastrutture Smart Mobility) e competenze manageriali di project management, per garantire profili in uscita in grado di governare processi complessi di sviluppo e progettazione della rete autostradale. L’obiettivo è quello di formare talenti che sappiano distinguersi nella ricerca e nell’attuazione di soluzioni innovative nell’ambito della gestione e del monitoraggio delle reti autostradali, accompagnando l’azienda nel percorso di digital transformation prevista dal Piano industriale di Autostrade per l’Italia. “Siamo orgogliosi di aver stimolato tre eccellenze italiane a collaborare con Autostrade Corporate University per la costruzione del Master” ha affermato Gian Luca Orefice, Human Capital & Organization Director di ASPI. “Un’iniziativa di rilievo che risponde alla filosofia di rendere la nostra infrastruttura un’autostrada dei saperi. Un luogo per sviluppare, promuovere e scambiare competenze sempre più in linea con l’innovazione tecnologica di processo, metodi e prodotto. La nostra strategia punta a valorizzare i mestieri e le professioni per garantire l’eccellenza delle conoscenze al servizio del Paese. Cominciamo dalle scuole e dall’Università il nostro on-boarding, per crescere persone consapevoli verso un futuro sostenibile”.

La collaborazione con il CNI

Questa iniziativa nasce in seno alla Autostrade Corporate University, la nuova scuola di formazione aziendale del Gruppo, riconosciuta dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, nata nell’ambito del più vasto programma di HR Transformation avviato dalla società e in grado di erogare corsi per oltre 100.000 ore annue ad oltre 4.000 dipendenti, sia in modalità tradizionale che e-learning, avvalendosi di docenze certificate interne e di selezionati professionisti sul mercato, oltre che di partnership con le principali Università italiane.

Infrastrutture asset strategico che necessita di professionisti tecnici subito esperti

“Le infrastrutture e le reti di trasporto sono un asset strategico della società moderna e lo saranno sempre di più nel futuro. Questo è innegabile”. Lo afferma Daniele Peila, Direttore scientifico del Master, che aggiunge: “Questo settore ritenuto ormai maturo sta affrontando le sfide della modernità e dell’innovazione che richiedono professionalità con competenze e abilità trasversali, in grado di gestire la complessità. Il Master è stato pensato e sviluppato per rispondere a questa esigenza. E per formare i giovani talenti che diventeranno i dirigenti del futuro. Per raggiungere questo obiettivo il percorso prevede sia lezioni frontali per fornire le conoscenze necessarie a padroneggiare i problemi in modo interdisciplinare, sia giovani che si confrontino con la realtà del lavoro, del cantiere e dell’ufficio tecnico interagendo, con colleghi esperti che diventeranno inevitabilmente i loro mentori. Infine, lo sviluppo di un project work per gruppi ristretti consentirà, con un processo di learning by doing, di crescere non solo dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista umano. È una sfida eccitante per un giovane ingegnere”.
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