Edilizia

Sblocca cantieri, il Mit corregge il decreto

Un fondo 'salva cantieri', tutele per i sottoscrittori dei contratti per i lavori pubblici, stretta su chi non paga le imposte e una nuova struttura per avviare il Mose
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Sblocca cantieri, il Mit corregge il decreto

Sono giorni intensi sul fronte dello Sblocca cantieri. C’è chi come il senatore del Movimento 5 Stelle Agostino Santillo, relatore del decreto, ha rassicurato i vertici di Inarcassa sull’eliminazione dell’incentivo al 2% per i dipendenti pubblici attivi nelle progettazione di opere pubbliche. Mentre il Mit, come accaduto con il decreto Genova, che in corso di conversione in Parlamento è stato integrato e migliorato, punta all’approvazione di diversi emendamenti mirati, finalizzati a velocizzare i lavori pubblici e a sostenere e tutelare le piccole e medie imprese del comparto dell’edilizia. Vediamo quali sono le migliorie previste.

Fondo salva cantieri

La crisi del settore ha reso particolarmente evidente negli ultimi mesi, con l’apertura di procedure di concordato a carico delle imprese di maggiori dimensioni, le problematiche correlate alla soddisfazione dei crediti di sub-fornitori e sub-appaltatori che svolgono un ruolo nevralgico per il completamento delle opere pubbliche. Il Mit ritiene quindi opportuna l’introduzione di un meccanismo generale di salvaguardia per questi soggetti che consenta, grazie a un fondo salva-cantieri, di anticipare una gran parte dei crediti vantati in casi di mancati pagamenti per crisi di impresa. Il Fondo verrebbe alimentato con piccole contribuzioni da parte del soggetto che si aggiudica l’appalto.

Tutela su chi firma gare e contratti

Per quanto riguarda la tutela di chi firma gare e contratti, comprese Regioni ed enti locali, un emendamento che il Mit propone punta, per i lavori sopra i 150 mila euro, a proteggere questi soggetti dalla responsabilità erariale, permettendo di richiedere il controllo preventivo della Corte dei Conti e di godere, in tal modo, del regime di esclusione della colpa grave. La norma proposta concilia le esigenze di legalità dell’azione amministrativa con una maggiore speditezza nello svolgimento degli appalti e nell’adozione dei contratti.

Esclusione per violazioni contenute in atti amministrativi esecutivi

Un’altra proposta emendativa del Mit prevede poi che un operatore economico possa essere escluso dalla partecipazione a una procedura d’appalto anche se le violazioni gravi agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali non siano state ancora definitivamente accertate, purché contenute in atti amministrativi esecutivi. E consente il pagamento diretto dei sub-appaltatori in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore anche quando esso è correlato all’apertura di una procedura concorsuale, senza necessità di autorizzazione del Tribunale.

Mose e laguna di Venezia

Nel decreto Sblocca Cantieri c’è l’idea, secondo il Mit, di salvaguardare l’equilibrio idrogeologico di Venezia e della laguna.  Per questo è previsto un emendamento che in primis prevede la nomina di un commissario straordinario che sovrintenda alle fasi di completamento, collaudo e avviamento del Modulo Sperimentale Elettromeccanico noto come Sistema Mo.S.E. Non solo, lo stesso emendamento prevede la costituzione di un’apposita struttura pubblica, con partecipazione e capitale sociale di Mef, Mit, Mipaaft, Mibac, Regione Veneto, Città metropolitana di Venezia, Comune di Venezia e locale Autorità di sistema portuale, che dovrà coordinare l’esecuzione e l’affidamento delle attività di gestione e manutenzione del Sistema Mo.S.E. Novità ci saranno, come detto, anche per la salvaguardia della laguna. Il Mit punta infatti ad adottare un decreto per la ripartizione delle assegnazioni, a favore dei componenti del Comitato per la tutela e la salvaguardia della laguna di Venezia, in modo tale da accelerare i relativi trasferimenti di soldi e, quindi, consentire l’avvio degli interventi da parte dei Comuni beneficiari.

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