Edilizia
Le sfide del nuovo Parlamento: equo compenso, catasto e Superbonus
Dal 13 ottobre il nuovo Parlamento dovrà affrontare diverse questioni, tra cui la legge delega per la riforma del fisco e la legge sull’equo compenso per i liberi professionisti
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Le sfide del nuovo Parlamento sono alle porte. Dopo il voto si dovranno affrontare diverse questioni, tra cui: la legge delega per la riforma del fisco e la legge sull’equo compenso per i liberi professionisti.
Non ci resta che attendere l’insediamento del nuovo Parlamento, sperando in un Esecutivo solido e concreto.
Appuntamento il 13 ottobre in Parlamento
Il nuovo Parlamento, uscito dalle elezioni del 25, si riunirà per la prima volta il 13 ottobre. Molte proposte di legge presentate durante la legislatura Draghi, che hanno iniziato il loro iter parlamentare e che non hanno raggiunto il via libero definitivo da parte di entrambe, necessario per diventare vere e proprie leggi, dovranno essere oggetto di un nuovo esame da parte delle diverse commissioni parlamentari. Della riforma del fisco, della legge sull’equo compenso, che in questa legislatura non ce l’hanno fatta, che cosa succederà? Ad eccezione dei decreti-legge in fase di conversione, tutti gli atti legislativi di cui non è stato concluso l’esame decadono automaticamente a fine legislatura. Quindi: i testi dovranno essere ripresentati, facendo ripartire il loro esame dall’inizio, alle commissioni parlamentari. Invece, restano i disegni di legge delega già approvati dal Parlamento, per esempio la legge annuale sulla concorrenza.Il naufragio della legge sull’equo compenso
Con il congedo del Governo Draghi è definitivamente calato il sipario sull’equo compenso. Il testo, presentato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, era stato approvato dalla Camera a ottobre 2021, per poi passare al Senato, dove è attualmente fermo. Il provvedimento, pronto per il passaggio finale in Senato a luglio 2022, ma è caduto causa crisi di governo nonostante ProfessionItaliane ha provato in questi mesi a mantenere alta l’attenzione della politica verso la legge, ma alla fine, anche l’ultima opportunità di trovare un accordo per l’approvazione finale del testo, è naufragata.Il nodo del catasto
Bloccata anche la riforma sul catasto. A causa della caduta del Governo, la legge delega fiscale si arena su binario morto e pertanto l’iter di approvazione del provvedimento sulla riforma del catasto ha subito un nuovo stop. Uno degli intendi della riforma era quello di realizzare una sorta di “modernizzazione” dei criteri di rilevazione, tramite una nuova mappatura degli immobili (identificando gli abusivi e i terreni agricoli edificabili) e, contestualmente, adeguare i valori catastali agli attuali prezzi di mercato, così come della rendita patrimoniale, prevedendo meccanismi di adeguamento periodico. L’intervento sarà effettivo a decorrere dal 1° gennaio 2026. Causa la conflittualità politica, la riforma uscendo dal perimetro degli affari correnti ha ceduto il passo a provvedimenti di emergenza molto più importanti come quello Pnrr. IRPEF, cashback fiscale, nuovo regime forfettario, rimangono tutti in standby. I loro esame verrà calendarizzato nella prossima legislatura perché trattasi di provvedimenti non vincolanti, per l’ottenimento dei fondi previsti dal Pnrr.Che fine farà il Superbonus con il nuovo Parlamento?
Spulciando i vari programmi elettorali, abbiamo notato che solo il Movimento 5 Stelle propone una proroga, a differenza dei partiti che, riprendendo l’Agenda Draghi, optano per un ridimensionamento della misura. A prescindere dalla composizione del nuovo Governo ricordiamo che il programma di legislatura sottoscritto dai leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, Lega Matteo Salvini e Forza Italia Silvio Berlusconi, parla di «salvaguardia delle situazioni in essere» e riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati. Non è previsto, quindi, un ulteriore finanziamento per il Superbonus 110%.Un breve riepilogo degli altri provvedimenti legislativi rimasti in standby
Non solo catasto ed equo compenso. Analizzando i lavori delle varie commissioni ci accorgiamo che molti sono i provvedimenti ancora in attesa di approvazione. Alcuni erano già entrati in esame presso le rispettive Commissioni. Riportiamo, per comodità, un breve riepilogo:C. 113 Princìpi generali in materia di rigenerazione urbana nonché di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche | All’esame della Commissione Ambiente della Camera |
S. 1679 Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di costruzioni | All’esame della Commissioni Lavori pubblici del Senato |
S. 2107 Misure per la riduzione del disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati | All’esame della Commissioni Lavori pubblici del Senato |
Delega al Governo per l’adozione del Codice della ricostruzione | Approvato dal CdM la prima volta il 21 gennaio 2022 e in esame definitivo il 22 giugno 2022 |
S. 797 Disposizioni in materia di libretto dell’infrastruttura | All’esame della Commissioni Lavori pubblici del Senato |