Decreto Clima, l'ultimo miglio per la conversione in legge
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Decreto Clima, l’ultimo miglio per la conversione in legge
I punti chiavi del Decreto Clima nel passaggio di conversione in legge. Primo step del Green New Deal proposto dal ministro Costa al Senato
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Il Decreto Clima ha avuto il via libera al Senato nei giorni scorsi con 136 voti a favore, 93 contrari e due astenuti. Il cammino della conversione in legge del provvedimento quindi prosegue alla Camera dei Deputati. La soddisfazione del ministro per l’Ambiente Sergio Costa è palpabile. Ha definito questo voto come “il primo pilastro del Green New Deal” immaginato per la tenuta ambientale della nostra fragile Italia. Rimettiamo in ordine i punti chiave del Decreto Clima.
Decreto Clima e IPCC
Ad agosto 2019, l’IPCC, il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell’ONU, ha presentato il rapporto speciale su “Cambiamenti climatici, desertificazione, degrado terrestre, sostenibilità del territorio, sicurezza alimentare e flussi di gas serra negli ecosistemi terrestri” nel quale si evidenzia la stretta relazione che sussiste fra tutti questi fattori e le anomalie climatiche cui stiamo assistendo negli ultimi anni.
Il rapporto, realizzato da 66 ricercatori da tutto il mondo, ha messo in luce una serie di dati allarmanti ed analizzato possibili misure per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale. Tra queste:
il ripristino del territorio e la gestione del carbonio organico nel suolo,
la conservazione degli ecosistemi,
la riduzione della deforestazione e del degrado,
la riduzione della perdita e dello spreco di cibo.
In questo scenario si colloca il Decreto Clima, un provvedimento che mira all’abbattimento delle emissioni e che rappresenta soprattutto, un primo passo per il contrasto ai cambiamenti climatici.
L’idea è di attuare una molteplicità di misure concrete. L’obiettivo è di coinvolgere le amministrazioni a più livelli, esperti e cittadini. Il fine ultimo è di arrivare al cambio di paradigma culturale, volto alla protezione dell’ambiente e della biodiversità.
I settori di intervento del Decreto Clima
Il Decreto Clima interviene con misure urgenti in tutti i settori considerati vulnerabili ai cambiamenti climatici:
acqua,
agricoltura,
biodiversità,
costruzioni ed infrastrutture,
energia,
prevenzione dei rischi industriali rilevanti,
salute umana,
suolo ed usi correlati,
trasporti.
La logica è quella di incentivare comportamenti ed azioni virtuose programmando una serie di interventi a più livelli, idonei a coinvolgere tutti gli attori responsabili (e quindi le amministrazioni ma anche i cittadini).
Buono mobilità
Per le città e le aree sottoposte a infrazione europea sulla qualità dell’aria, sono stanziati fino a 1500 euro per la rottamazione dell’auto fino alla classe euro 3 e fino a 500 euro per i motocicli sino agli euro 2 e 3 a due tempi. Per un totale di 255 milioni di euro. Con questo bonus saranno ridotte le emissioni climalteranti. Per questo può essere rinvestito in servizi ambientalmente sostenibili come abbonamenti al trasporto pubblico locale o regionale, acquisti di biciclette, utilizzo di servizi di mobilità condivisa e di altri servizi simili. Parliamo di centinaia di città, circa 25 milioni di abitanti in tutto, nelle regioni: Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.
Corsie preferenziali e trasporti
Nel Decreto Clima è previsto un fondo di 40 milioni per i comuni per la realizzazione, il prolungamento, l’ammodernamento o la messa a norma di corsie preferenziali. Questo permette al trasporto pubblico locale di raggiungere più velocemente la propria destinazione incentivando l’uso dei mezzi pubblici.
Altro fondo invece per i trasporti scolastici, pari a 20 milioni da destinare ai comuni per realizzare o implementare il trasporto scolastico con mezzi ibridi, elettrici per i bambini delle elementari e medie.
Le foreste urbane
Il fondo previsto nel Decreto Clima è di 30 milioni per 2020 e 2021 per la piantumazione e il reimpianto di alberi, di silvicoltura, creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. Gli alberi svolgono un ruolo importante per il contrasto ai cambiamenti climatici grazie al loro ruolo di stoccaggio della CO2. Più alberi meno inquinamento, e inoltre sono un alleato contro il dissesto, e per abbassare la temperatura in città grazie alle loro chiome ombrose.
I parchi nazionali diventano ZEA
Sono le zone economiche ambientali, che corrispondono ai parchi nazionali, che prevedono agevolazioni e vantaggi fiscali per i comuni ricadenti nelle aree parco e per chi volesse aprire al loro interno attività imprenditoriali, chiaramente ecosostenibili. Molto utile, non solo nei parchi sarà invece l’aumento di poteri e risorse umane ai commissari che si occupano di bonificare le discariche abusive e della depurazione delle acque.
Programma Italia Verde
Ogni anno un comitato ad hoc istituito presso il ministero dell’ambiente premierà la città Capitale Verde d’Italia, cioè la città che avrà presentato progetti di riconversione green più innovativi ed efficaci. Con un fondo di 3 milioni per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, si darà poi la possibilità alla città di realizzare i progetti. L’obiettivo è stimolare una virtuosa competizione green nel Paese.
Ambiente, rifiuti e Decreto Clima
La sensibilità del ministro Costa in questo settore è molto alta. Ed ecco che queste misure del Decreto Clima si inseriscono in questo alveo.
Trasparenza dei dati ambientali
I soggetti pubblici, concessionari di servizi pubblici dovranno rendere disponibili in rete, in formato aperto e accessibile, i risultati delle rilevazioni effettuati. Entro 6 mesi i gestori di centraline e di sistemi di rilevamento automatico dell’inquinamento atmosferico, della qualità dell’aria e di altre forme di inquinamento e i gestori del servizio idrico dovranno assicurare la visualizzazione delle informazioni. Il tutto confluirà in un database pubblico realizzato da Ispra con 1,5 milioni di euro.
Green corner nei negozi
Parte la sperimentazione per poter dotare i negozi, a partire da quelli piccoli e dalle botteghe, di green corner per la vendita di prodotti sfusi. Nonché per promuovere l’apertura di nuovi negozi interamente “green”. Detergenti per la casa e la persona, alimenti: i green corner saranno sempre più presenti nei negozi. Messi a disposizione 40 milioni di euro in totale divisi per ciascuna di due annualità, quindi per i commercianti, fino a 5mila euro per ciascuno, per la realizzazione dei “Green Corner”. L’obiettivo, che si persegue da anni con alterne vicende, è di diminuire il peso degli imballaggi in discarica.
Decreto clima nelle scuole
Con circa 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, si vuole incentivare una diffusa campagna di informazione green nelle scuole. Il fondo è destinato a finanziare progetti, iniziative, programmi, campagne. I bandi saranno preparati di concerto con il Miur.
Macchinette mangia plastica
Una dotazione di 27 milioni di euro per comuni e esercizi commerciali della grande distribuzione che vorranno dotarsi di macchinette cosiddette mangia-plastica. Sono già presenti in molti ipermercati e raccolgono bottiglie di plastica, dando in cambio un piccolo bonus.
Caschi verdi
Prendendo a riferimento i “caschi blu per la cultura”, vengono ora istituiti i “caschi verdi per l’ambiente”. Saranno impiegati per iniziative di collaborazione internazionale volte alla tutela e salvaguardia ambientale delle aree nazionali protette e delle altre aree riconosciute in ambito internazionale per il particolare pregio naturalistico, con uno stanziamento di complessivi 6 milioni di euro.
Dal CIPE al CIPESS
Adecorrere dal 1° gennaio 2021 il Comitato interministeriale per la programmazione economica assume la denominazione di Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), al fine di valorizzare gli aspetti ambientali nelle decisioni di politica economica.Fondo per il rimboschimento e la tutela ambientale e idrogeologica delle aree interne e per la qualità dell’aria
Istituito un fondo volto a incentivare interventi di messa in sicurezza, manutenzione del suolo e rimboschimento attuati dalle imprese agricole e forestali, con dotazione pari ad 1 milione per l’anno 2020 e a 2 milioni per l’anno 2021.
Con il Decreto Clima torna il finanziato del fondo per la qualità dell’aria- Le risorse arriveranno al bilancio del Ministero dell’ambiente dalle “aste verdi”.
Inoltre è istituito presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare il tavolo permanente interministeriale sull’emergenza climatica. L’obiettivo è di garantire l’attuazione del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria.