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Grandi navi fuori dalla Laguna di Venezia: lo stop è legge

Ma intanto c'è un bando per la nuova accessibilità crocieristica a Venezia. Le proposte possono essere inviate entro il 31 dicembre del 2021
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Grandi navi fuori dalla Laguna di Venezia: lo stop è legge
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DECRETO-LEGGE 20 luglio 2021, n. 103 Misure urgenti per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro. Il provvedimento che riguarda in particolare l’accesso delle grandi navi a Venezia è in vigore dal 21 luglio 2021. Come previsto, entro il 18 settembre 2021 il provvedimento di conversione in legge, passato al Senato con 175 voti favorevoli, è stato licenziato dalla Camera dei Deputati ed oggi è legge, in vigore dal 19 settembre 2021 (Legge n.125 del 16.09.2021).

Grandi navi e conversione in legge: il commento di Giovannini

“L’approvazione da parte del Senato del Decreto Grandi Navi è un passo molto importante per la salvaguardia del patrimonio di Venezia e della sua laguna”, dichiara il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini esprimendo soddisfazione per il provvedimento adottato dal Senato in prima lettura. “È stata condotta un’operazione coordinata e sistemica per rendere sostenibile tutta l’area, escludendo le grandi navi dal Canale della Giudecca, ma non solo. A favore di Venezia in questi mesi sono state messe a disposizione ingenti risorse economiche – ricorda Giovannini – e non solo per tutelare gli aspetti economici e ambientali. Dal completamento del Mose alle opere paesaggistiche collegate e i progetti per l’area di Venezia previsti nel Pnrr, tra cui gli interventi per aumentare la capacità portuale e la resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici. Inoltre, importanti investimenti sono stati destinati al trasporto pubblico locale marittimo e lagunare, per l’acquisto di nuove navi e per la ristrutturazione delle banchine. Si tratta di un’operazione complessiva che denota una fortissima attenzione del Governo e in particolare del Ministero per proteggere il valore culturale, artistico e paesaggistico della città di Venezia, ma anche per sostenere lo sviluppo della città e del suo territorio”. Il transito delle grandi navi a Venezia rappresenta da anni un tema intensamente discusso. Si tratta di una città nata nella laguna con edifici di valore storico inestimabile e in condizioni ambientali molto peculiari, dove pertanto il dibattito su eventuali danni arrecati dal moto ondoso alle fondamenta di questi è sempre attuale. Per la città lagunare si tratta di un traffico quotidiano, che sovrappone al traffico locale (battelli, chiatte per la consegna delle merci, barche private, motoscafi, mezzi di soccorso) la presenza di navi da crociera che hanno dimensioni sempre maggiori.

Grandi navi, la stop dal primo agosto 2021 con il Decreto Legge

Il capolinea a Venezia rappresenta da sempre un biglietto da visita di sicuro fascino per le grandi compagnie crocieristiche, che vedono le proprie ammiraglie sfilare di fronte a San Marco, Riva degli Schiavoni e a tanti gioielli dell’architettura veneziana. Questo è a sua volta ricordato spesso come vantaggio del turismo per Venezia, dove i crocieristi possono prolungare la vacanza prima e dopo l’imbarco. Chi viaggia a bordo di questi hotel galleggianti può ammirare la città da una prospettiva diversa, in movimento, e in posizione sempre più elevata, considerato che anche il numero di ponti negli anni è andato crescendo con la dimensione delle navi, che transitano nella viabilità marittima veneziana di fronte agli edifici storici.

Il fronte del NO alle grandi navi in Laguna

Alcuni episodi hanno acceso particolarmente il dibattito, come l’incidente del 2 giugno 2019 che ha visto coinvolta Msc Opera e un battello turistico. In altre occasioni si è considerato anche l’aspetto legato alle condizioni meteo, con eventuali difficoltà causate da raffiche di vento, ad esempio. La discussione era già aperta a inizio secolo, quando le navi più grandi arrivavano a centomila tonnellate di stazza, e ora questa dimensione è più che raddoppiata, con una lunghezza ben oltre i trecento metri, ponendo ancor di più l’attenzione per questo patrimonio così importante e fragile. Il Consiglio dei Ministri pertanto ha adottato disposizioni di carattere generale per assicurare l’integrità e il decoro di tutte le vie d’acqua dichiarate monumento nazionale.

I numeri e le date di riferimento per le grandi navi a Venezia

La decisione del Consiglio dei Ministri del 13 luglio 2021 è stata quella di limitare le possibilità di accesso per quanto riguarda il Bacino di San Marco, il Canale di San Marco e il Canale della Giudecca, a partire dal 1 agosto. Nel decreto legge sono previsti anche i ristori necessari per mitigare l’impatto occupazionale. Inoltre in vista del completamento del Mose sarà realizzata l’Autorità della Laguna con la rinascita del Magistrato alle acque. Venezia rappresenta uno scalo costantemente presente tra i primi terminal europei per numero di passeggeri movimentati, avendo sfiorato quota 1,8 milioni nel 2011 dopo una rapida crescita (che ha coinvolto in generale gran parte del settore crociere) nel decennio precedente. Nel 2019, alla vigilia dell’inizio dell’emergenza epidemiologica, Venezia contava 1,6 milioni di passeggeri su 497 attracchi, in un anno che a livello italiano si presentava in crescita rispetto ai precedenti. Tra le ipotesi quindi si è discusso lo spostamento dello stesso terminal crociere e dell’itinerario di transito dei giganti del mare, nella città che ha dovuto ricorrere al “Mose” per difendersi dal mare. Nel dettaglio, i mezzi ai quali è interdetta questa area protetta sono quelli con le seguenti caratteristiche
  • stazza lorda superiore a 25.000 GT
  • lunghezza dello scafo al galleggiamento superiore a 180 metri;
  • air draft superiore a 35 metri, con esclusione delle navi a propulsione mista vela-motore;
  • impiego di combustibile in manovra che produce emissioni inquinanti (con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0,1%).

Bando per nuovi attracchi delle grandi navi a Venezia

Ben 157 milioni di euro saranno destinati alla realizzazione di approdi temporanei all’interno dell’area di Marghera, che nel corso dei prossimi anni avranno un ruolo strategico. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili segnala quindi il lancio del bando di concorso da parte dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico Settentrionale, previsto dal governo nel Dl del 1° aprile 2021 n.45, al fine di realizzare un nuovo terminal crociere che sarà un importantissimo progresso per i prossimi decenni per la città di Venezia. Le criticità evidenti del contesto lagunare veneziano sono tra i requisiti che dovranno essere maggiormente presi in esame dai progettisti che risponderanno al bando, prevedendo che le proposte ed i progetti debbano:
  • garantire l’operatività e la sicurezza della navigazione anche in condizioni meteo-marine avverse
  • garantire la sostenibilità dal punto di vista ambientale, energetico e paesaggistico
  • prevedere il collegamento ai nodi di interscambio terrestri e alle reti TEN-T
  • garantire l’accoglienza di servizi transoceanici container (porto Gateway e transhipment) e per la crocieristica (Home Port)
Il bando specifica che l’opera portuale debba essere realizzata fuori dalle acque protette della Laguna intendendo con ciò le aree esterne alla conterminazione lagunare di fronte all’arco costiero regionale veneto e non oltre le acque territoriali nazionali.

Fasi del concorso

La prima fase del concorso si concluderà entro il 31 dicembre del 2021, prevedendo la presentazione delle proposte ideative, che saranno giudicate da una commissione nominata dall’AdSP, cui spetta il compito di selezionare le prime tre proposte ideative per la seconda fase in cui dovranno essere elaborate le progettazioni di fattibilità tecnica ed economica. La seconda fase avrà termine il 31 dicembre del 2022, dopodiché, entro il 30 giugno 2023, tra le tre proposte progettuali finaliste, la commissione nominerà il progetto vincitore. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riconoscerà un rimborso spese, di importo complessivo di 2milioni e 200mila euro da ripartirsi tra i tre soggetti che completeranno la progettazione di fattibilità tecnica ed economica. Sono ammesse a prendere parte al bando internazionale tutte le società di progettazione, anche in forma di aggregazione temporanea di impresa (ATI), che abbiano registrato un fatturato di almeno 10 milioni di euro negli ultimi 3 anni e che dimostrino di aver progettato opere dal valore minimo di 500 milioni di euro negli ultimi 10 anni di esercizio. Si tratta di un passo storico per il porto di Venezia, e tutta la documentazione relativa di possibile utilità verrà messa a disposizione dall’ente banditore. La realizzazione di quest’opera è di forte impatto sul futuro della Serenissima, ed è un elemento necessario per garantire una buona accessibilità alla città, le cui singolari caratteristiche fanno sì che da sempre sia oggetto dell’interesse mondiale. Qui, il bando per il concorso di idee destinato ai nuovi attracchi per Venezia.

Non solo navi, attenzione al ferro

Sul fronte ferroviario, rimanendo a Venezia, la città è stata “isolata” dal sistema ferroviario nazionale per circa 36 ore (tra le 23 del 2 e le 10 del 4 luglio, in cui i passeggeri di circa 700 treni hanno utilizzato servizi sostitutivi) per un importante aggiornamento tecnologico ovvero un nuovo sistema computerizzato che gestirà il traffico ferroviario da Mestre in sostituzione del precedente impianto elettromeccanico. Ben 250 persone hanno operato per l’installazione di un totale di oltre 1100 chilometri di cavi. Sono stati inoltre posizionati 90 nuovi segnali luminosi e sono stati rinnovati 170 circuiti di binario, per un ammontare complessivo di 80 milioni di euro. Il PNRR prevede ulteriori interventi a sostegno del TPL veneziano, con il collegamento ferroviario per l’aeroporto “Marco Polo” e 131 milioni di Euro destinati all’acquisto di 62 unità navali e il refitting di 37 navi traghetto e moto battelli, oltre all’acquisto e alla ristrutturazione di pontoni mobili galleggianti. Articolo pubblicato il 15.07.2021  – aggiornato il 21.09.2021
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