Milano e Genova sempre più vicine: cosa succede sulla tratta ferroviaria per Pavia
RFI Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, ha aggiudicato la gara relativa al quadruplicamento della tratta Milano–Pavia.
L’intervento prevede un investimento di 189 milioni di euro, finanziati anche con fondi PNRR, prevedendo pertanto una conclusione entro il 2026. La tratta Milano Rogoredo–Pavia copre 29 chilometri, e il quadruplicamento è riferito agli 11 chilometri della tratta Rogoredo–Pieve Emanuele. I restanti 18 chilometri sono previsti nella seconda fase di interventi. Il modello di esercizio attuale è impostato per la linea suburbana S13 Pavia–Milano Bovisa con un treno ogni 30 minuti, dalla 5.30 alle 23, utilizzando il passante milanese: dal 2011 Pavia si è molto avvicinata al centro milanese con questo servizio, e con un’infrastruttura potenziata potrà ulteriormente migliorare il collegamento. Al passaggio dei treni veloci (RegioExpress o Intercity) senza fermate intermedie tra Pavia e Rogoredo, con tempo di viaggio di 20 minuti, segue la partenza della S13, che impiega 27 minuti, con una saturazione del servizio nelle ore di punta.
È possibile osservare questo cadenzamento in entrambe le direzioni, sia per l’alta densità demografica presente nell’area, sia per la storica importanza dell’ateneo pavese e la conseguente necessità di movimentare grandi flussi di studenti. Il progetto consentirà un incremento complessivo di capacità passando da 10 treni/ora/direzione dell‘attuale linea a 20 treni/ora/direzione sul complesso delle due linee. Con il quadruplicamento della tratta potranno essere ulteriormente incrementate le corse, anche per i servizi suburbani.
Tra le infrastrutture di stazione, saranno adeguati i marciapiedi della fermata di Villamaggiore. Già negli scorsi anni sono state annunciate nuove fermate, tra le quali anche la fermata nell’area nord di Pavia, a servizio di molte aree residenziali e ospedaliere. Il Comune di San Donato Milanese ha trasmesso la Delibera di Giunta Regionale n.75 del 7 giugno 2022, con la quale si richiede la realizzazione della fermata di Poasco–Sesto Ulteriano.
Come si riscontra in molte linee italiane, l’assenza di binari di precedenza contribuisce alla saturazione della linea, dove devono convivere suburbani, treni a lunga percorrenza, merci. In prospettiva dell’apertura del “Terzo Valico” genovese, che costituisce un insieme di importanza europea con l’asse svizzero Ceneri–Gottardo, il quadruplicamento della Milano–Pavia fa parte degli interventi necessari per evitare la saturazione della linea. L’obiettivo finale è contenere i tempi di viaggio entro un’ora, obiettivo ad oggi ancora lontano, sia per la quantità dell’offerta presente sia per i tempi di viaggio che separano attualmente la Liguria da Milano.
Rafforzamento delle arterie stradali siciliane in attesa del Ponte
In queste settimane il progetto del Ponte sullo Stretto è stato al centro del dibattito e le votazioni vedono per l’opera imminenti sviluppi.
Nel frattempo in Sicilia proseguono i valori per migliorare i collegamenti tra i capoluoghi isolani. Il MIT ha presentato ufficialmente i lavori per la realizzazione del nuovo itinerario del collegamento stradale Ragusa-Catania. L’investimento comprende un ampio piano di monitoraggio ambientale per tutte le fasi esecutive ante–operam, in corso d’opera e post–operam, gli oneri relativi alla sicurezza e quelli relativi al protocollo di legalità. Il tracciato avrà uno sviluppo di 68,7 km e sarà realizzato prevalentemente in corrispondenza delle sedi stradali delle attuali statali 514 (per circa 39 km) e 194 (per circa 29 km), che collegano Ragusa e Catania toccando Lentini, Vizzini e Francofonte. L’intervento nasce dall’obiettivo di un ammodernamento dei collegamenti, per la realizzazione di un’infrastruttura a quattro corsie con sezione di categoria “B” di larghezza minima pari a 22 metri, con svincoli realizzati secondo gli attuali standard di sicurezza e interconnessa direttamente all’autostrada Catania–Siracusa. L’intervento comporterà una riduzione dei tempi di percorrenza del trasporto passeggeri e merci, con conseguente diminuzione dei costi del trasporto e degli effetti negativi sull’ambiente.
L’investimento complessivo pari a quasi un miliardo e mezzo di euro, finanziato dal Piano operativo fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014–2020, da risorse di Anas e, in parte, anche da fondi della Regione Siciliana Poc 2014–2020. L’itinerario è stato suddiviso in quattro lotti funzionali: questa scelta è stata ritenuta migliore in termini di economicità e di sostenibilità ambientale e ha consentito la partecipazione alle procedure di gara anche alle imprese locali, in coerenza con il nuovo codice dei contratti.