Il DEF,
Documento di Economia e Finanza 2021, approvato il 29 luglio dal Consiglio dei Ministri, agisce in strategia con il
PNRR e mira a utilizzare al meglio i fondi europei e nazionali disponibili per realizzare nei prossimi anni opere importanti per il Paese. Il documento programmatico illustra i risultati delle analisi di contesto, descrivendo l
e scelte strategiche del Governo che permettono di attuare la strategia del PGTL (Piano Generale dei Trasporti e della Logistica) e del DPP (Documento Pluriennale di Pianificazione).
Tra i canali di finanziamento sono 12 le principali modalità, che puntano ad accogliere anche l’apporto di risorse private. Gli interventi seguono le strategie internazionali comuni al New Green Deal Europeo e all’Agenda 2030.
Si tratta sia di infrastrutture che di servizi, considerando opere civili di varia portata, dalle abitazioni alle reti di trasporto.
DEF e gestione dei trasporti: da dove si parte?
Nel contesto di riferimento nazionale, secondo quanto presentato nell’allegato del DEF, emerge una
cattiva condizione di partenza per un’alta percentuale di abitazioni per molte regioni, come la Sardegna e alcune altre in particolare dell’area centromeridionale. Va ricordato l’apporto che questo aspetto comporta sulla qualità della vita della popolazione e che il patrimonio edilizio in molte città rappresenta una significativa parte dell’inquinamento atmosferico, superando anche quello apportato dal traffico veicolare.
Per l’edilizia sono destinati circa 5 miliardi di Euro di programmi finanziati per ottenere una migliore sostenibilità del patrimonio architettonico sul territorio italiano.
L’attenzione si pone anche su strade, vie ciclabili e reti di trasporto pubblico. In generale, godono di una migliore accessibilità ai mezzi di trasporto pubblico gli utenti delle regioni del Nord Est.
A tal fine, al 2030 si stima che l’
accessibilità ai treni passeggeri possa raggiungere un incremento migliorativo del 38%, particolarmente avvertito in aree che attualmente avvertono un disagio nei collegamenti su lunga distanza, come l’area ligure-tirrenica, la dorsale adriatica da Bologna a Bari e la rete calabrese: queste aree dovrebbero vedere una riduzione dei tempi di percorrenza di almeno il 20%, nell’ambito di un totale di oltre 6’500 km di rete ferroviaria riqualificata sul territorio italiano.
La distribuzione degli investimenti dovrebbe coinvolgere in primis il
campo delle costruzioni, ma anche quello dei veicoli e dell’informatica.
Le reti di trasporto: quali novità?
Dall’allegato emerge il ruolo dell’Italia nel contesto europeo, in riferimento ai corridoi che attraversano il suo territorio. A seguito della “Brexit” il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto che la revisione degli
orientamenti TEN-T (normata dal Regolamento UE 1315/2013), prevista per il 2023, fosse anticipata al 2021. Questo potrebbe portare novità in fatto di priorità su sezioni e nodi della rete europea, prevedendo un assetto rinnovato con una proposta emendativa nell’autunno 2021.
Una volta in vigore il nuovo assetto di rete, l’Organo europeo avvierà conseguentemente l’adeguamento degli allineamenti dei Corridoi.
I corridoi TEN-T
Le principali novità che riguardano il comparto TEN-T sul territorio italiano sono l’inclusione nella
rete di rango “Core” per il porto di Civitavecchia, di tutta la dorsale Adriatica sia stradale che ferroviaria, dell’aeroporto di Catania, della rete stradale e autostradale A24-25 Roma-Teramo (con l’intenzione di migliorare anche l’infrastruttura ferroviaria di collegamento Tirreno-Adriatico). Viene inclusa nel rango “Comprehensive” parte della rete stradale Jonica. Viene inoltre introdotto un criterio di “specializzazione” delle linee ferroviarie nazionali, ovvero indicare le tratte rilevanti per il traffico passeggeri e merci (che potrebbero non necessariamente coincidere), richiedendo investimenti di ordine differente, permettendo di sfruttare opportunità di finanziamento atte a completare interventi di alta velocità di rete; tale specializzazione di linea deve tenere conto degli obblighi di attuazione al 2030 per la rete ferroviaria centrale.
Tra le grandi opere ferroviarie destinate a collegare l’Italia all’Europa,
prosegue l’attenzione focalizzata sul Fréjus e sul Brennero, dove proseguono i lavori.
PUMS e mobilità delle città nel DEF
Sul tema della mobilità dolce in ambito urbano, i piani di settore contenuti nei PUMS ad essa relativi sono ora comunemente detti “Biciplan” e richiesti secondo le indicazioni della legge n.2/2018
. Per questi interventi ci sono i finanziamenti 137M€ nel DM 344 del 10.08.2020, e 50 milioni di euro ogni anno, dal 2022 al 2024 nella Legge di Bilancio 2020.
Un altro tema di fondamentale importanza è quello del trasporto dell’acqua, fondamentale per la vita e la salute. Strategica e necessaria la minimizzazione delle perdite lungo la rete idrica, anche per mantenere una qualità ottimale del prodotto. Su tale aspetto, la fiducia della popolazione sulla qualità dell’acqua potabile nelle proprie case è già elevata in buona parte del territorio nazionale.