Fisco e Tasse
Dl Ristori, il Superbonus 110% dovrà rispettare l’equo compenso
Lo prevede l’approvazione del maxiemendamento alla legge di conversione del Dl 137/2020. Tra le altre misure, la sospensione dei mutui prima casa per il 2021 e risorse per il TPL
Condividi

Via libera dal Senato. I progetti degli interventi che accedono al Superbonus 110% nelle forme di sconto in fattura o cessione del credito saranno pagati ai professionisti rispettando il principio dell’equo compenso. A sancirlo, l’approvazione, con voto di fiducia, del maxiemendamento alla legge di conversione del Decreto Ristori (DL 137/2020). Tra le modifiche approvate nei giorni scorsi nelle Commissioni riunite Finanza e Bilancio, vi è, appunto, quella relativa all’equo compenso per i professionisti. Ora, dopo l’ok da parte di Palazzo Madama, il testo passerà alla Camera per il via libera definitivo, atteso entro il 27 dicembre. Ecco, in sintesi, una panoramica dettagliata sui principali provvedimenti assunti.
L’equo compenso
Sarà il Ministero dello Sviluppo economico, d’intesa con il Ministero della Pubblica amministrazione, a vigilare sul rispetto del principio sancito. L’emendamento approvato rimanda alla legge 205 del 2017, ossia alla legge di Bilancio 2018 che ha modificato l’istituto dell’equo compenso. Nello specifico, l’art. 17 bis (Disposizioni urgenti in materia di equo compenso per le prestazioni professionali), puntualizza quanto segue: “in materia di requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, sotto forma di crediti di imposta o sconti sui corrispettivi, cedibili ai soggetti interessati, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, è fatto obbligo, l’osservanza delle disposizioni previste in materia di disciplina dell’equo compenso”. Nei riguardi “dei professionisti incaricati agli interventi per i lavori previsti, iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali”.La copertura dei ristori
La legge di conversione del Decreto Ristori (DL 137/2020) prevede uno stanziamento di 19 miliardi nel 2020 e circa 8 l’anno prossimo. Non è da escludere, con un ulteriore scostamento da circa 20 miliardi già annunciato dal Governo, la stipula di un decreto Ristori cinque. Magari già a gennaio. In generale, i ristori sono previsti nell’ordine del 100, 200, 300 e anche 400% della prima tranche di ristori già versata con i decreti precedenti. I ristori andranno a coprire numerose categorie economiche particolarmente colpite dal Covid: dai ristoratori ai gestori di discoteche, sino agli operatori turistici. I contributi e le indennità diretti a imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi saranno detassati e non concorreranno alla formazione del reddito imponibile. Sono davvero tanti gli ambiti di intervento dei ristori. Eccoli, nel dettaglio.Affitti e mutui prima casa
Approvato il cosiddetto “sconto” dello Stato, da applicare ai proprietari di abitazioni che ridurranno il canone di affitto, pari al 50% dello sconto, fino a un massimo di 1.200 euro annui. Le commissioni Bilancio e Finanze hanno dato l’ok ad un emendamento del presidente della commissione Bilancio al Senato, Daniele Pesco. La misura prevede l’istituzione di un fondo di 50 milioni di euro, per l’anno 2021, per la “sostenibilità del pagamento degli affitti di unità immobiliari residenziali” nelle zone ad alta tensione abitativa. Altra decisione importante: la sospensione delle rate dei mutui sulla prima, estesa al 31 dicembre 2021. Lo stop dei versamenti alla banca partirà “dalla prima rata in scadenza successiva alla data di presentazione della domanda”.Cosap, Tosap e Irap
Stop al versamento di Cosap e Tosap per bar e ristoranti per i primi tre mesi del 2021. Approvato un emendamento a prima firma Daniele Manca (Pd), che estende al primo trimestre del prossimo anno l’esenzione dal pagamento del canone e della tassa per l’occupazione del suolo pubblico. La misura interessa le attività commerciali che ne avevano già fatto richiesta in occasione della sua introduzione, con il dl Rilancio, e prevede una spesa di 82,5 milioni di euro. Inoltre, il versamento dell’Irap potrà essere fatto in una unica soluzione entro il 30 aprile 2021. Si potrà chiedere anche la rateizzazione fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 30 aprile 2021.Traporto pubblico locale
Il fondo per il settore del trasporto pubblico locale e regionale è incrementato di 390 milioni di euro per il 2021. Una parte delle risorse potrà essere utilizzata anche per stipulare delle convenzioni con gli autobus privati, taxi e Ncc. Voto favorevole ad un emendamento del centrodestra: le risorse potranno essere utilizzate “anche per il finanziamento, nel limite di 190 milioni di euro, di servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale, destinato anche a studenti”. Per i servizi aggiuntivi, le regioni e i Comuni, nei limiti di 90 milioni di euro, potranno ricorrere, “mediante apposita convenzione ed imponendo obblighi di servizio, a operatori economici esercenti il servizio di trasporto di passeggeri su strada”. Coinvolti anche “i titolari di licenza per l’esercizio del servizio di taxi o di autorizzazione per l’esercizio del servizio di noleggio con conducente”.Fondi per le bollette
Ok delle commissioni all’emendamento che prevede 180 milioni di euro per la riduzione degli oneri delle bollette elettriche a uso non domestico. Fondi destinati alle imprese particolarmente colpite dall’emergenza Covid-19. La misura interessa tutte le partite Iva che rientrano in una serie di codici Ateco contenuti nel decreto “con riferimento alle voci della bolletta identificate come ‘trasporto e gestione del contatore’ e ‘oneri generali di sistema’”.Golden Power, proroga di 6 mesi
Con la convergenza di tutte le forze politiche, viene prorogato al 30 giugno 2021 il rafforzamento previsto nel decreto liquidità contro le scalate ostili anche da parte di soggetti interni all’Unione europea in settori strategici del sistema finanziario e produttivo. La misura interessa in particolare operazioni come Mediaset-Vivendi e Unicredit. Ricordiamo che la “minaccia di grave pregiudizio” per gli interessi pubblici viene valutata dal Governo tenendo conto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza. I poteri di intervento riconosciuti al Governo, diversi a seconda dei casi e da esercitare sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori, sono sostanzialmente i seguenti:- opposizione all’acquisto di partecipazioni;
- veto all’adozione di delibere societarie;
- imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni.