PoliMi, alla 1000 Miglia la prima auto guidata da un’Intelligenza Artificiale
La storica manifestazione-gara 1000 Miglia vedrà per la prima volta, nell’edizione 2023, la partecipazione di un’auto a guida autonoma, controllata da un’intelligenza artificiale. La vettura, denominata 1000-MAD (Miglia Autonomous Drive) è stata progettata dal Politecnico di Milano ed è la prima sperimentazione al mondo di un veicolo autonomo-a controllo IA su strade pubbliche. La 1000 Miglia è una gara a tappe che si svolge in modo promiscuo al normale traffico automobilistico.
Il veicolo che farà da base strutturale per la sperimentazione tecnologica è la nuova Maserati MC20 Cielo, una supersportiva che unisce le moderne tecnologie con il fascino della storia di Maserati (da sempre intrecciata con la 1000 Miglia). La casa modenese e PoliMi collaborano da anni in progetti di ricerca, sviluppo e attuazione nell’ambito dei sistemi elettronici di controllo e automazione delle automobili. La squadra di lavoro del Politecnico di Milano ha installato su Maserati Cielo tutti gli elementi tecnologici di un “robo-driver” (sistemi di attuazione, sensori, computer, sistemi di comunicazione; e il software che implementa gli algoritmi dell’AI-pilota), per “mettere alla guida” un’Intelligenza Artificiale.
Dal 13 al 17 giugno, la Maserati MC20 Cielo attraverserà l’intero tracciato della 1000 Miglia, affrontando in modalità “guida autonoma” alcuni tratti del percorso. Nelle tratte che verranno autorizzate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti entro quella data, il veicolo guiderà in totale autonomia, rispettando le regole del Codice della Strada.
Per rispettare i requisiti di autorizzazione alla sperimentazione (D.M.70 “smart-roads”), il veicolo guidato dalla AI-driver del Politecnico di Milano sarà costantemente supervisionato da un co-driver umano: Matteo Marzotto, pilota esperto e membro del CdA di 1000 Miglia S.r.l., con numerose esperienze di partecipazione alla 1000 Miglia.
Leggi anche: Il MiSE annuncia un nuovo fondo per le startup
Gli obiettivi del PoliMi nell’ambito dell’intelligenza artificiale
Conclusa l’edizione 2023 della 1000 Miglia, il Politecnico di Milano darà inizio a un anno di sviluppo e affinamento sperimentale della tecnologia dell’AI-driver, in cui la vettura sarà addestrata su un percorso simile a quello della 1000 Miglia su strade comunali, provinciali e statali, e in parte anche tratte autostradali, con l’obiettivo di effettuare in modalità autonoma l’intero percorso della 1000 Miglia 2024.
Anche in vista di una possibile legislazione sulla circolazione di vetture autonome su strade pubbliche, il PoliMi lavora da anni sul fronte dell’intelligenza artificiale e delle tecniche di guida autonoma applicata alle auto da corsa.
Il progetto 1000-MAD punta a:
- Fare da apripista per definire gli interventi normativi per promuovere lo sviluppo e l’utilizzo di vetture autonome.
- Creare una connessione tra i principali centri di ricerca e i territori attivi in Italia e all’estero sul tema.
- Far conoscere la guida autonoma al grande pubblico.
- Raccogliere e pubblicare dati tecnici per sviluppare strategie industriali e tecnologie.
- Istituire un Autonomous Drive Readiness Index, per spingere le amministrazioni locali a sostenere la tecnologia della guida autonoma.
Il parere degli italiani e i rischi
Oggi i consumatori italiani si dividono perfettamente in un 50% già propenso a utilizzare un’auto a guida autonoma e in un 50% contrario. I contrari segnalano tra i disincentivi all’utilizzo futuro di auto IA-pilotat: la sensazione di non avere il controllo della vettura (37%), quella di una minore sicurezza percepita (33%).
Il Politecnico di Milano intende sostenere quella che definisce “la rivoluzione della mobilità autonoma”, ma un certo scetticismo nei confronti di tale tecnologia è comprensibile: per la creazione di alte barriere tecnologiche all’ingresso che rischiano di condensare il know-how e il potere economico-decisionale in pochi gruppi aziendali e d’interesse; per l’interconnessione con sistemi cloud che da una parte permetterà un network di mobilità organico e dall’altra presuppone un tracciamento anche a fini commerciali degli spostamenti degli individui ancora più capillare di quanto già in essere con gli attuali sistemi di navigazione satellitare; per i rischi connessi – vedi anche le polemiche su un noto chatbot proprio di queste settimane – a un avanzamento tecnologico troppo estremo e repentino delle IA; per lo scostamento – che, come attestano i dati sugli scettici, non è necessariamente percepito da tutti come “progresso” – da una dimensione di contatto materico e di azione diretta, che è quella più profondamente umana. Dalla posizione di guida al sedile del passeggero?
Leggi anche: Satelliti per la tutela dei beni culturali