Sicurezza sul lavoro

Relazione annuale INAIL, infortuni in calo, malattie in aumento

Condividi
Il Presidente dell’INAIL ha presentato al Parlamento la Relazione annuale dell’Istituto per il 2014, alla presenza del Ministro del lavoro Poletti e del presidente della Commissione affari sociali. Continua l’andamento decrescente degli incidenti sul lavoro.

Nel 2014 sono diminuiti (come già negli anni precedenti) gli incidenti sul lavoro. Sono state presentate meno denunce all’INAIL (–4,6%, mentre rispetto al 2010 sono state –24%), gli infortuni riconosciuti sono diminuiti del 6,3% (di cui il 18% fuori dall’azienda, cioè durante uno spostamento o “in itinere”). Gli infortuni mortali sono passati da 1215 nel 2013 a 1107 nel 2014, o meglio questo è il calo delle denunce. Gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 662 (–6,8%). Quelli appena riportati sono i dati principali che la relazione annuale INAIL ha illustrato sull’andamento infortunistico in Italia nel 2014.

Diversa la situazione per le malattie professionali, aumentate del 10% (ma del 33% rispetto al 2010). Più della metà delle tecnopatie denunciate riguardano il sistema osteomuscolare, +78% dal 2010. Le malattie professionali riconosciute che nel 2014 hanno provocato la morte del lavoratore sono intervenute in 1488 casi (–26% rispetto al 2010), 414 di queste erano asbesto-correlate.

Gli infortuni sul lavoro nel 2014 hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità. L’INAIL ha avviato il censimento dei lavoratori assicurati che, per ora in fase sperimentale, calcolerà “in modo adeguato … il numero di infortuni normalizzato con il periodo di esposizione al rischio. Chissà se questo indice terrà conto anche del numero di lavoratori in attività, visto che questo dato dal 2010 è in costante calo.

Il Presidente dell’INAIL, Massimo De Felice, nella sua presentazione avvenuta a Montecitorio ha citato una realizzazione giapponese su progetto di Renzo Piano (un aeroporto) che — pur in presenza di 36 terremoti — non ha registrato un solo incidente mortale tra i 10.000 operai che vi hanno lavorato per 38 mesi. Questo esempio deve far capire che “gli infortuni sul lavoro devono entrare nel giudizio di qualità sulle opere”, ha detto De Felice.

Condividi