Sicurezza sul lavoro

Fase 2, Covid-19: gestione della riapertura delle palestre

A seguito del dpcm del 17 maggio 2020, anche le palestre tornano operative: come gestire gli accessi e gli spazi
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Fase 2, Covid-19: gestione della riapertura delle palestre

Il Ministero dello Sport, in linea con il dpcm del 17 maggio 2020, ha divulgato il documento di indirizzo “Linee guida per l’esercizio fisico e lo sport – Lo sport riparte on sicurezza: ognuno protegge tutti”. 

Le linee guida  sono disponibili, in download free, in calce all’articolo.

I contenuti delle linee guida del Ministero dello Sport

Le Linee-Guida sono volte a fornire le indicazioni generali e le azioni di mitigazione necessarie ad accompagnare la ripresa dello sport,
attualmente limitata alla fase degli allenamenti, a seguito del lockdown per l’emergenza Covid-19, alle quali devono attenersi tutti i soggetti che gestiscono, a qualsiasi titolo, siti sportivi, o comunque ne hanno la responsabilità.

L’obiettivo di queste linee guida è di costituire un indirizzo generale e unitario e ha carattere temporaneo e strettamente legato all’emergenza.

E’ declinato per le singole discipline sportive dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, olimpiche e paraolimpiche, dalle Discipline sportive associate e dagli Enti di promozione sportiva tramite appositi protocolli applicativi.

La valutazione del rischio avviene secondo i seguenti scenari:

  1. individuazione dei fattori di pericolo associati alla pericolosità del virus;
  2. individuazione dei meccanismi di trasmissione del virus tenendo a riferimento la letteratura scientifica. In tal senso si identifica, quale dato di input della valutazione, che la trasmissione avviene sia per via aerea che per contatto;
  3. individuazione delle fonti di possibile contagio all’interno dei siti sportivi tenendo a riferimento l’organizzazione dei luoghi, delle attività lavorative, di pratica o di assistenza da parte di accompagnatori;
  4. individuazione qualitativa della probabilità di trasmissione a seguito dei contatti tra gli operatori sportivi.

A questo seguono le fasi organizzative:

  1. analisi dell’organizzazione delle attività fisiche e sportive e di supporto;
  2. individuazione delle attività fisiche e sportive e di supporto che possono essere eseguite tramite FAD o con telelavoro, numero di
    operatori sportivi interessati, presenza di accompagnatori;
  3. individuazione dei percorsi degli operatori sportivi individuati, nonché di eventuali accompagnatori;
  4. classificazione dei luoghi e degli sport sulla base del numero di persone contemporaneamente presenti, sul tipo di attività fisica svolta in termini di spazio, sforzo fisico dell’atleta, specificità degli ambienti, durata della presenza, ventilazione;
  5. analisi del lay-out dei luoghi classificati e degli sport;
  6. individuazione del personale che opera all’esterno del sito, analisi dei percorsi e contatti con altre persone;
  7. verifica della presenza di lavoratori e/o operatori sportivi presso altri siti sportivi;
  8. analisi del mezzo di trasporto se organizzati o predisposti dagli enti di riferimento, e analisi dei rischi secondari;
  9. cronoprogramma e revisione dei piani e delle procedure di emergenza.

Palestre: le istruzioni delle Regioni e Province autonome

Tra le attività sportive, vi rientrano le palestre. La Conferenza unificata delle Regioni e Province autonome ha predisposto un protocollo dedicato a questa attività prevedendo i seguenti livelli di controllo:

  1. Adeguata informazione sulle tutte le misure di prevenzione da adottare
    • Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di prevenzione da adottare.
    • Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni;
    • mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
    • Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
  2. Gestione fisica degli spazi
    • Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi.
    • Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza:
      • almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica,
      • almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa).
  3. Igiene e sanificazione
    • Dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili, prevedendo l’obbligo dell’igiene delle mani all’ingresso e in uscita.
    • Dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il responsabile della struttura assicura la disinfezione della macchina o degli attrezzi usati.
    • Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati.
    • Garantire la frequente pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine (anche più volte al giorno ad esempio atra un turno di accesso e l’altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata.
    • Non condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro.
      Utilizzare in palestra apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo.
    • Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.
  4. Aereazione e ricambio d’aria: è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor. Per un idoneo microclima è necessario:
    • garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno o utenti esterni (comprese le aule di udienza ed i locali openspace), evitando correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio naturale dell’aria;
    • aumentare la frequenza della manutenzione / sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso (eventualmente anche adottando pacchi filtranti più efficienti);
    • in relazione al punto esterno di espulsione dell’aria, assicurarsi che permangano condizioni impiantistiche tali da non determinare l’insorgere di inconvenienti igienico sanitari nella distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione;
    • attivare l’ingresso e l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso da parte del pubblico;
    • locali di servizio privi di finestre quali archivi, spogliatoi, servizi igienici, ecc., ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti in funzione almeno per l’intero orario di lavoro;
    • gli ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi, zone di transito o attesa), normalmente dotati di minore ventilazione o privi di ventilazione dedicata, andrà posta particolare attenzione al fine di evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone, adottando misure organizzative affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di breve durata;
    • negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite ventilazione meccanica controllata, eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria;
  5. Pulizia dei dispositivi di impianti
    • agli impianti di riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil, o termoconvettori, qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.
    • le prese e le griglie di ventilazione devono essere pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75%;
    • evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento.

 

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