Edilizia

Titolo abitativo, l’annullamento in autotutela va puntualmente motivato

TAR Sardegna: nella motivazione la PA deve specificare la presenza di un interesse pubblico concreto e attuale da salvaguardare
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Titolo abitativo, l’annullamento in autotutela va puntualmente motivato
Il Tar Sardegna, nella sentenza n. 465 del 24 giugno 2021, ribadisce che l’annullamento del titolo abilitativo (Dia/Scia) in autotutela deve essere motivato nello specifico, non essendo sufficiente il riferimento generico all’interesse pubblico al rispetto della disciplina urbanistica. Il caso preso in esame dai giudici amministrativi sardi riguarda il proprietario di un fabbricato, che aveva presentato una Dia (oggi Scia), per la realizzazione di lavori di ampliamento consentiti dal Piano Casa della Sardegna. Mentre si svolgevano i lavori, il Comune aveva annullato il titolo abilitativo in autotutela. L’interessato presentava ricorso al Tar, sostenendo la mancanza di motivi di interesse pubblico e ragioni concrete che giustificassero l’adozione del provvedimento di annullamento, mentre per il Comune l’annullamento dei titoli edilizi non necessita una motivazione specifica perché l’interesse pubblico da tutelare coincide con quello della collettività al rispetto della disciplina urbanistica e al ripristino della legalità violata.

Annullamento del titolo abitativo in autotutela: la PA è obbligata a motivarlo

La sentenza si richiama ad un recente orientamento della giurisprudenza amministrativa, secondo cui la Pubblica Amministrazione che annulla in autotutela un titolo abilitativo deve motivare puntualmente la sua scelta con la presenza di un interesse pubblico concreto e attuale; infatti, essendo il potere di annullamento discrezionale, la sua motivazione rappresenta una tutela per i privati. Il Tar ha quindi dato ragione al ricorrente e annullato l’atto del Comune. Tar Cagliari, sentenza n. 465 del 24 giugno 2021,
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