Edilizia
In caso di abuso edilizio, la demolizione è un atto dovuto che prescinde dall’attuale possesso del bene
L'ordine di demolizione dell'opera abusiva può essere rivolto all'attuale proprietario, anche se non ha commesso l'illecito
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L’ordine di demolizione dell’opera abusiva può essere rivolto all’attuale proprietario, anche se non ha commesso l’illecito, perché l’abusività è una connotazione di natura reale, che segue l’immobile anche nei suoi successivi trasferimenti. Questo è quanto espresso dal Consiglio di Stato con sentenza 9 gennaio 2023, n. 237.
L’abuso edilzio: la realizzazione di due tettoie a struttura in legno
Viene proposto un ricorso al Tribunale amministrativo regionale per la Campania per l’annullamento della determina dirigenziale, con la quale il dirigente del Servizio antiabusivismo edilizio del Comune di Napoli aveva ordinato, la demolizione delle opere illegittimamente eseguite costituite dalla realizzazione sul terrazzo a livello di un piano attico, di due tettoie a struttura in legno completa di copertura in tavolato in legno e guina impermeabilizzata. L’appellante, in sede di ricorso, aveva evidenziato che:- non poteva essere qualificato “responsabile degli abusi”, avendo ricevuto in donazione dalla madre l’immobile in questione, già comprensivo dei due gazebi realizzati senza titolo sul terrazzo;
- tali manufatti, avrebbero, inoltre, costituito meri arredi esterni con funzione ornamentale, non necessitanti di permesso di costruire, ma, eventualmente, di semplice S.C.I.A. anche se ricadenti in zona vincolata e sarebbero stati erroneamente equiparati dal T.A.R. a delle tettoie.