Al restauro i nizioleti veneziani
Venezia è nota per avere una ricca toponomastica che conta oltre cinquemila nizioleti tra le isole e il centro storico della città su cui sono riportati circa quattromila diversi toponimi che indicano ponti, calli, fondamenta, salizade, campi e campielli, e sestieri. I toponimi hanno preso spunto storicamente, dai lavori che lì si svolgevano (forno, tagiapiera, calderer) o dalle comunità che vi risiedevano (ponte dei greci, isola degli armeni) e ad essi i veneziani sono tenacemente legati.
La scorsa settimana è stato presentato il primo nizioleto restaurato: “Sotoportego o corte Balbi o Morosini”. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, gli assessori comunali ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni, e alla Toponomostica, Tiziana Agostini, Martina Meng e Roberto Benvenuti della Direzione Progettazione ed esecuzione lavori del Comune di Venezia, Alberto Alberti, in rappresentanza del gruppo di cittadini. “Non è un intervento di emergenza quello che stiamo per iniziare e che decollerà nel 2012 con il restauro di circa duemila nizioleti – ha affermato Maggioni – ma credo che una comunità vada avanti e si riconosca anche grazie a lavori come questo, in grado di conservare la storia della città e proiettarla nel futuro. L’operazione proseguirà nei prossimi giorni con il restauro di altri 9 nizioleti. Per i successivi sarà necessaria l’approvazione del regolamento per il rifacimento dei nizioleti e la ricerca di sponsor per sostenere i costi dell’intera operazione che si aggira attorno ai 300 mila euro. L’operazione è nata grazie a un gruppo di 268 residenti, costituitosi su Facebook con il nome de “Il passato e il presente dei nizioleti”, e da lì la richiesta è stata accolta dall’Amministrazione comunale per un riordino complessivo della toponomastica.
Da anni i Servizi Ecografico e Toponomastica e Lavori pubblici lavorano per censire tutti i toponimi, fotografare i nizioleti, avviare una ricerca bibliografica usando i catasti del 1786 e del 1802, i registri demografici del 1841, l’indicatore anagrafico di Venezia di Zangirolami Venezia del 1937, e ancora i testi del Tassini e l’indicatore anagrafico di Jonathan Del Mar del 1996. È stato inoltre adottato il carattere “Bodoni“, per una grafia unitaria dei nizioleti, i cui caratteri potranno variare solo nell’altezza: da un minimo di 9 a un massimo di 15 centimetri per l’indicazione dei sestieri.

