Piano ProteggItalia: nel ddl semplificazione normativa e tutela ambientale

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del dpcm 20 febbraio 2019, c’è il via libera ad una serie di misure di semplificazione normativa, un piano dettagliato che mira a mettere ordine in un sistema ingolfato disposizioni normative e che razionalizza risorse e poteri. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo che si pone il cosiddetto ddl Cantiere Ambiente per la messa in sicurezza del Paese dal rischio idrogeologico. Un ddl che rientra nel piano ProteggiItalia, destinato alla mitigazione del rischio idrogeologico epresentato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri Barbara Lezzi (Sud) e Gian Marco Centinaio (Agricoltura e Turismo).
Investimenti per oltre 6 miliardi e mezzo
Come ha spiegato il Ministro Costa, il ddl è una vera e propria legge quadro che vede il Ministero dell’Ambiente al centro della progettazione e realizzazione delle opere come un “hub che si interfaccia con le regioni e le altre istituzioni competenti. C’è un oggettivo ritardo nella progettazione da parte delle regioni, abbiamo un tasso medio di spesa del 7% e in questi mesi ci siamo confrontati con loro per poter migliorare il sistema”. Il piano prevede un finanziamento di 6 miliardi e 599 milioni di euro per la prevenzione del rischio e la messa in sicurezza del territorio. Gli interventi strutturali, che faranno capo ai Presidenti di Regione in qualità di commissari straordinari per il dissesto, sono così ripartiti: 3,958 miliardi per il triennio 2019-21; 2,641 miliardi fino al 2030 al ritmo di 900 milioni all’anno.
Il Ministro Costa ha poi ribadito che “saranno finanziati tutti i progetti cantierabili ma per poterci arrivare dobbiamo anticipare delle risorse, quindi con il ddl diamo un acconto garantito ai Commissari di governo pari a non meno del 30% così da rendere più veloce e corposo il sistema dell’investimento. Entro 60 giorni verranno definiti i cantieri da aprire attraverso conferenze di servizio con le autorità di bacino e i commissari”. Il portale Rendis dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) sarà utilizzato come database ma non più come algoritmo che determina le priorità dei progetti.
Il green manager
Il ddl prevede poi anche la nascita della figura del green manager: si tratterà del professionista che presso la pubblica amministrazione fungerà da referente dell’implementazione ambientale così come i NOS, i nuclei di supporto operativo, figure tecniche che vengono attivate su richiesta delle regioni. Presso il Ministero sarà creata una struttura tecnica operativa che, in coordinamento con la cabina di regia di Palazzo Chigi, assisterà la fase progettuale e cammina al fianco dei Commissari.
“Sono previste nuove modalità di erogazione dei finanziamenti con il passaggio dal sistema del rimborso a quello degli acconti garantiti, con semplificazione e riduzione dei trasferimenti – ha concluso Costa – si provvederà all’immediato pagamento del 30% dell’importo indicato, mentre le tranches successive saranno corrisposte in relazione allo stato di avanzamento dei lavori”.
Il piano ProteggItalia
Il ddl Cantiere Ambiente rientra in un piano chiamato ProteggItalia che si basa su quattro pilastri ben definiti:
- Emergenza;
- Prevenzione;
- Manutenzione;
- Semplificazione e rafforzamento della governance.
Le risorse ammontano a 10,853 miliardi di euro per il triennio 2019-21 che saranno ripartite tra il Ministero dell’Ambiente, il Dipartimento della Protezione civile, il Ministero delle politiche agricole, il Ministero dell’interno, il Ministero della difesa e la Presidenza del Consiglio dei Ministri,