Rischio idrogeologico

Pnrr, presentato il Rapporto con le proposte di revisione

Le proposte di revisione e rimodulazione di finanziamenti del Piano riguardano 144 progetti su 349: introdotte nuove misure nel REPowerEU per 19,2 miliardi di euro
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Pnrr, presentato il Rapporto con le proposte di revisione
Il Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr ha presentato un Rapporto con le proposte di revisione Pnrr, anche in considerazione delle linee di intervento del REPowerEU, l’iniziativa europea adottata nel 2022 per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento dell’energia a prezzi sostenibili, che ha messo a disposizione dell’Italia risorse aggiuntive a fondo perduto pari a 2,76 miliardi di euro. Le modifiche riguardano 144 progetti dei 349 ancora da centrare fino al 2026, con la rimodulazione di finanziamenti per un totale di 15.890.899.998 euro. Cancellati gli interventi per:
  • la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (6 mld);
  • progetti di rigenerazione urbana (3,3 mld);
  • i piani urbani integrati (2,5 mld);
  • gestione del rischio di alluvione e del rischio drogeologico per (1,287 mld);
  • idrogeno in settori hard-to-abate (1 mld);
  • servizi e infrastrutture sociali di comunità (725 mln);
  • promozione di impianti innovativi (incluso offshore) (675 mln);
  • valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (300 mln),
  • tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (110 mln).
Di contro, si introducono nuove misure finalizzate al perseguimento degli obiettivi dell’iniziativa REPowerEU per un ammontare massimo complessivo di 19,2 miliardi di euro, alla cui copertura si provvede, oltre che con il contributo a fondo perduto REPowerEU e le risorse aggiuntive derivanti dall’aggiornamento del contributo europeo al Pnrr per effetto della variazione del Pil (150 milioni di euro), con le risorse derivanti dalle rimodulazioni delle misure del Pnrr.

Il Rapporto con le proposte di revisione PNRR

Le  undici proposte di modifica del Pnrr sono classificabili in due tipologie:
  • aggiornamento della descrizione e dei meccanismi di verifica delle singole misure, finalizzato a chiarire il testo e adeguare gli impegni alle circostanze oggettive sopravvenute;
  • maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse prevista nelle conclusioni del Consiglio europeo del 9 febbraio 2023 su proposta del Governo italiano, che consente l’impiego più efficiente delle risorse del Pnrr attraverso il finanziamento di misure coerenti con il capitolo REPowerEU.

Revisione PNRR: le modifiche alla Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica

La Missione 2 si articola in quattro componenti, per un totale di 59,46 miliardi di euro: C1: agricoltura sostenibile ed economia circolare: 5,27 miliardi di euro Le proposte di modifica riguardano:
  • M2C1 – Investimento 1.1: Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti: modifica formale agli OA per la correzione dei meccanismi di verifica.
  • M2C1 – Investimento 2.2: Parco Agrisolare: sostituzione della parola “prestiti” con “finanziamenti a fondo perduto” e nell’eliminazione del riferimento a “due procedure” preesistenti (non pertinenti).
  • M2C1 Investimento 2.3: Innovazione e meccanizzazione nel settore agroalimentare: modifica del target intermedio T4 2024 che prevedeva l’erogazione dei contributi per 10.000 beneficiari con l’individuazione di tali beneficiari.
C2: energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile: 23,78 miliardi di euro Le proposte di modifica riguardano:
  • M2C2 – Investimento 1.1: Sviluppo Agro-voltaico. Modifica della descrizione del target eliminando il riferimento alla produzione indicativa e di ridurre il target finale di produzione della capacità installata.
  • M2C2 – Investimento 1.2: Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo. Modifiche formali in odine alla descrizione dell’intervento nel testo della CID e alla descrizione della milestone e del target, in riferimento alle modalità di erogazione del sostegno, alla riduzione del target finale di produzione della capacità installata e infine all’eliminazione dell’obiettivo della produzione indicativa.
  • M2C2 – Investimento 1.3: Promozione impianti innovativi (incluso off-shore). Definanziamento della misura in quanto l’iter autorizzativo e i conseguenti tempi di attuazione dei progetti non sono compatibili con le condizionalità del PNRR.
  • M2C2 – Investimento 1.4: Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell’economia circolare. Modifica della descrizione dell’investimento nell’Annex al CID ricomprendendo tra gli impianti esistenti di produzione di biogas destinatari degli interventi di riconversione anche gli impianti di produzione di biogas a partire dal trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani.
  • M2C2 – Investimento 4.1 Rafforzamento mobilità ciclistica (piano nazionale delle ciclovie turistiche). Tenuto conto delle difficoltà autorizzative e di completamento della fase di progettazione si propone il definanziamento a valere sul PNRR del sub-investimento relativo alle ciclovie turistiche per un importo complessivo pari a 400 milioni di euro.
C3: efficienza energetica e riqualificazione degli edifici: 15,36 miliardi di euro
  • M2C3 – Investimento 1.1: Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici. La proposta di modifica prevede l’eliminazione del target di 195 nuove scuole e la conservazione del solo target di 400.000 mq.
  • M2C3 – Investimento 2.1: Rafforzamento dell’Ecobonus fino al 100 per cento per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. Possono beneficiare di questo incentivo fiscale i condomini, gli edifici monofamiliari, le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, le organizzazioni senza scopo di lucro e le associazioni di volontariato, le associazioni sportive e i club amatoriali e l’edilizia residenziale pubblica. Per essere ammissibile, la ristrutturazione deve essere classificata come “ristrutturazione profonda”, che implica un miglioramento di almeno due classi energetiche (corrispondenti in media a un risparmio di energia primaria del 40 per cento). La proposta modifica la descrizione della misura ed il target eliminando ogni riferimento agli interventi di Sismabonus, includendo il relativo sub-criterio nell’ambito del target ecobonus.
  • M2C3 – Investimento 3.1: Promozione di una rete di teleriscaldamento efficiente. La proposta modifica la descrizione della misura ed il target eliminando ogni riferimento agli interventi di Sismabonus includendo il relativo sub-criterio nell’ambito del target ecobonus.
C4: tutela del territorio e della risorsa idrica: 15,05 miliardi di euro.
  • M2C4 – Investimento 1.1: Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione per l’individuazione dei rischi idrogeologici. La proposta modifica la descrizione e la tempistica di conseguimento del target, con particolare riferimento al monitoraggio dei rifiuti.
  • M2C4 – Sub-investimento 2.1°: Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico. Definanziamento degli interventi in ragione della loro natura di “progetti in essere”, essendo precedenti all’entrata in vigore del nuovo impianto normativo e pianificatorio (Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici).
  • M2C4 – Investimento 2.1b: Misure per la gestione del rischio alluvioni e la riduzione del rischio idrogeologico. Modifica della descrizione della tipologia di intervento e propone la riduzione del target finale.
  • M2C4 – Investimento 3.1: Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano. Modifica della descrizione dell’intervento, del target e della tempistica di realizzazione, oltre che un parziale definanziamento, con copertura delle relative risorse definanziate con altre fonti di finanziamento, per impossibilità oggettive a raggiungere pienamente l’obiettivo della stessa.
  • M2C4 – Investimento 3.3: Rinaturazione dell’area Po.  Modifica migliorativa in termini interpretativi della descrizione dell’intervento e lo spostamento della tempistica di conseguimento del target.
  • M2C4 – Investimento 4.1 Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Eliminazione del riferimento al volume finanziario negli appalti da aggiudicare allineando lo stesso obiettivo al target fisico relativo a 25 sistemi idrici complessi. Posticipo di un trimestre di milestone e target.

Gli obiettivi del capitolo REPowerEU

Le principali finalità di riforme e investimenti previsti dal Regolamento REPowerEU31 sono:
  • il miglioramento delle infrastrutture necessarie a rispondere al fabbisogno immediato in termini di sicurezza dell’approvvigionamento di gas, soprattutto in termini di diversificazione degli approvvigionamenti;
  • l’incentivazione dell’efficienza energetica degli edifici e la realizzazione delle infrastrutture strategiche dell’energia; la decarbonizzazione dell’industria, incrementando la produzione di energie rinnovabili, biometano e idrogeno verde;
  • il contrasto alla povertà energetica, attraverso apposite misure per le famiglie fragili o per le piccole imprese.
Le proposte di investimento e riforme del nuovo capitolo REPowerEU sono classificate nei seguenti tre capitoli tematici: 1 – Reti: 4 proposte afferenti alle Reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica e le ulteriori 2 proposte relative alle reti del gas, per un investimento totale di 2,31 miliardi di euro. 2 – Transizione verde ed efficientamento energetico (efficientamento privato e pubblico), per un investimento totale di 14,79 miliardi di euro, suddivisi in 10 misure riguardanti:
  • l’impiego di idrogeno rinnovabile attraverso la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili in aree industriali abbandonate;
  • creazione di un Ecosistema di dati statistici dell’energia;
  • produzione di biocarburanti;
  • credito di imposta a sostegno dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili;
  • sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Piccole e Medie Imprese;
  • miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità nei settori agroalimentare, zootecnico, pesca e l’acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
  • efficientamento energetico degli immobili pubblici;
  • elettrificazione delle banchine portuali per la riduzione delle emissioni delle navi nella fase di stazionamento in porto;
  • ecobonus dedicato al patrimonio immobiliare privato per promuovere l’efficientamento energetico delle abitazioni;
3 – Filiere: misure di sostegno alle catene del valore e promozione delle filiere dell’energia rinnovabile, nella prospettiva dell’economia circolare e del recupero dei materiali rari, e supporto alla transizione ecologica del sistema produttivo e alle filiere strategiche per le net zero technologies. Totale investimenti: 2,05 miliardi di euro. Il REPowerEU comprende anche 6 riforme, miranti a:
  • riduzione dei costi di connessione degli impianti per la produzione di biometano;
  • mitigazione del rischio finanziario associato ai contratti PPA (Power Purchase Agreements) da fonti rinnovabili;
  • Piano Nuove Competenze Transizioni per la formazione dei lavoratori;
  • formazione specialistica/avanzata dipendenti della Pubblica Amministrazione;
  • razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili;
  • Testo unico per l’autorizzazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.

Revisione PNRR, la posizione di Ance e Oice

Il ministro Fitto, presentando il Rapporto in conferenza stampa, ha dichiarato che “non c’è stato nessun progetto tagliato, si tratta solo di rifinanziamento. Questi progetti li eliminiamo dal Pnrr per ricollocarli nel fondo sviluppo e coesione. Rispetteremo certamente il vincolo del 40% dei fondi Pnrr al Sud”. Ma la revisione del PNRR non piace a molti. Federica Brancaccio, Presidente Ance ha commentato criticamente la proposta di revisione Pnrr: “Non condividiamo la scelta di stralciare dal Pnrr fondi destinati al dissesto idrogeologico e alla rigenerazione urbana. I Comuni e le imprese sono fortemente impegnati su tutti i territori nel portare avanti questi interventi urgenti e non più procrastinabili visti anche i continui eventi calamitosi. Peraltro il monitoraggio della spesa sta premiando finora proprio i Comuni e gli interventi diffusi. Aspettiamo pertanto un confronto con il Ministro Fitto, fiduciosi che si guarderà alle reali necessità del Paese”. In linea con la presa di posizione dell’Ance anche l’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, esprime un giudizio negativo sulla ipotesi di taglio dei fondi Pnrr per il dissesto idrogeologico e la rigenerazione urbana nella rimodulazione elaborata dalla cabina di regia di Palazzo Chigi e illustrata dal Ministro Raffaele Fitto: “L’utilizzo dei fondi previsti – come chiediamo da anni, anche dopo quanto avvenuto in Emilia-Romagna e in Lombardia – possono e devono costituire il primo passo del piano di messa in sicurezza dell’intero Paese. Andare in senso opposto appare inspiegabile. Le nostre società sono a fianco degli enti locali per questi interventi e per quelli sulla rigenerazione urbana, interventi che possono contribuire a migliorare la sicurezza e la qualità della vita delle collettività locali. L’Associazione si rende disponibile a condividere le esperienze maturate sul campo e ad offrire elementi tecnici a supporto delle future decisioni politiche.”
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