Ingegneria naturalistica in geotecnica: metodi, impiego, vantaggi e svantaggi
Rischio idrogeologico
Ingegneria naturalistica in geotecnica: metodi, impiego, vantaggi e svantaggi
Gli interventi di ingegneria naturalistica nelle opere geotecniche arrestano e controllano la degradazione dei versanti. Le tabelle per scoprire metodi, impiego, vantaggi e svantaggi nelle opere geotecniche: tutte le applicazioni
Gli interventi di ingegneria naturalistica possono essere applicati nelle seguenti opere geotecniche:
1) rivestimento: queste coprono e proteggono il terreno contemporaneamente, migliorando il bilancio di umidità e del calore favorendo così lo sviluppo della vita vegetale (Tab. 1).
Una possibile soluzione di copertura è la paglia che offre immediatamente una copertura efficace al terreno. La semina può avvenire in modo o manuale o meccanizzato e solitamente questi metodi sono associati all’aggiunta di bioreti, geocelle, geostuoie e georeti.
Tabella 1 – Opere di rivestimento (tratto e rielaborato da Schiechtl, Stern, 1992)
Metodi
Impiego
Vantaggi
Svantaggi
Semina di specie arboree e arbustive oltre alle erbacee
Creare soprassuoli legnosi e a completamento di sistemazioni biotecniche
– Conveniente
– Conforme alla natura
– Impiegato laddove non si possano eseguire piantagioni
Sviluppo lento
Semina su reti di protezione poste contro l’erosione
Scarpate ripide, di sabbia e su sponde
Immediata protezione
Oneroso
Posa in opera di materassi seminati
Fossi rivestiti con zolle, scarpate regolari e pianeggianti
Protezione immediata
– Richiesta di uno spianamento accurato
– Utile disporre terreno coltivabile
Posa in opera di mantellate grigliate
Creazione di parcheggi, accessi, aree di stazionamento e consolidamento delle scarpate basse
– §Supporta subito i carichi
– Il rinverdimento è già possibile durante l’utilizzo
– Richiede molto lavoro
– Limitata altezza della costruzione
Copertura vegetale diffusa
Consolidamento di scarpate minacciate dall’erosione dell’acqua e/o del vento
– Immediatamente efficace
– Copertura arbustiva densa in poco tempo
– Utilizzo dimolto materiale
– Limitata altezza della costruzione
Zolle erbose
Consolidamento di aree minacciate dall’erosione
– Effetto immediato – Posa semplice e rapido effetto immediato
– Difficile provvista di zolle erbose- Necessità di un terreno vegetale
Manto erboso pronto
Scarpate fondali, fossi rivestiti con zolle, scarpate pianeggianti e aree da modellare
Semina manuale
In terreni posti ad alta quota dove la natura è protetta
Miscuglio di manto erboso in equilibrio con l’area
Difficile la provvista
Su terreni coltivati con un manto erboso permanente o intermedio
Conveniente e semplice
Terreno vegetale ricco di sostanze nutritive
Semina meccanizzata (esempio idrosemina e “nero-verde”)
Rinverdimento di scarpate ripide con terreno grezzo
Procedimento a volte rapido e semplice
La semina “nero-verde” ha un rendimento giornaliero più basso rispetto alle idrosemine o alle semine a secco
Possibile impiego di macchinari
Limitato raggio d’azione delle macchine
Riporto di tutti i componenti in un unico processo di lavorazione
Su aree aride l’efficacia del metodo è incerta
Adatto per quote elevate
– Più cicli di lavoro
– Nel caso di idrosemina con fiorume la disponibilità è limitata
Protezione meccanica della superficie del terreno
Procedimento a volte costoso
2) stabilizzanti: che hanno il fine di consolidare il terreno in profondità nei versanti minacciati da frane con strati di scivolamento prossimi alla scarpata (Tab. 2). L’efficacia di questo tipo di intervento è garantita dalle radici delle piante che oltre a insinuarsi nella profondità del terreno, resistono alle sollecitazioni esterne e svolgono un’azione drenante.
Tabella 2 – Opere stabilizzanti (tratto e rielaborato da Schiechtl, Stern, 1992)
Metodi
Impiego
Vantaggi
Svantaggi
Talee
Consolidamento e stabilizzazione di scarpate in terra e di muri a secco
– Esecuzione semplice e rapida
– Possibile in tempi successivi
Nessuno
Graticciate o viminate
Interventi per consolidare o trattenere il terreno superficiale (piccoli smottamenti)
Effetto immediato
Tecnica dispendiosa
Sistemazione elastica e molto drenante
– Azione di rinforzo
– Per la realizzazione sono necessarie verghe lunghe, non tutte le specie ad elevata capacità vegetativa risultano adatte allo scopo
Fascinate vive
Drenaggio e stabilizzazione di versanti umidi e pendii franosi
Effetto di prosciugamento e di ritenuta idrica
Modesto effetto in profondità
Molto semplice ed efficacie
Sensibile alle cadute di massi
Impiego di ramaglia con capacità di propagazione vegetativa
Consolidamento e rinsaldamento di argini, rilevati e scarpate in trincea
– Semplice esecuzione meccanizzata
– Buon effetto in profondità
– Impiego di ogni tipo di rami
Nessuno
Copertura vegetale con ramaglia
Risanamento di burroni torrentizi
Effetto durevole
Esigenza di grande quantità di ramaglia
Palizzate
Risanamento di fossi profondi e stretti
Rapida costruzione
Luci e altezze limitate
Effetto immediato
Solo per località poco elevate
3) combinate: sono ausiliarie alle precedenti e consistono in interventi di difesa dall’erosione, di sostegno dei pendii instabili e di consolidamento di alvei torrentizi e fluviali (Tab. 3). Tra questi interventi vi sono ad esempio i muri a secco o scogliera e le gabbionate;
Tabella 3 – Opere combinate (tratto e rielaborato da Schiechtl, Stern, 1992)
Metodi
Impiego
Vantaggi
Svantaggi
Muri a secco o scogliera
Consolidamento lineare di scarpata o di frane aventi modesta superficie
– Esecuzione semplice
– Permeabilità idrica
– Facilità di riparazione
Altezza costruttiva limitata
Cuneo filtrante
Sostegno di scarpate labili
1) Economico
Difficile rinverdimento successivo
In armonia con la natura
Servono sassi e pietrisco grossolano
Gabbionate
Consolidamento lineare al piede del pendio di scarpate bagnate o franose
Esecuzione rapida e semplice
Difficile rinverdimento successivo
– Permeabilità idrica
– Elasticità
Altezza costruttiva limitata
Terrazze rinforzate con geotessili, geogriglie
Sostegno di scarpate labili, ideale per scarpate ripide con limitato spazio a disposizione
– Effetto immediato
– Elastico
– Si adatta bene al terreno
– Impiego del materiale esistente
– A volte sensibile ai raggi UV
– Altezza costruttiva limitata
Muri cellulari in legno o in calcestruzzo
Consolidamento lineare al piede del pendio di scarpate bagnate o franose
– Rapido consolidamento
– Permeabilità idrica
– Elasticità e lunga durata
– Elevata capacità di carico nonchè notevoli altezze se in calcestruzzo
– Altezza costruttiva limitata se in legno
– Peso elevato se in calcestruzzo
– Trasporto dei materiali
– Limitato adattamento al terreno se in calcestruzzo
Grata a camera di legname e talee
Consolidamento di scarpate ripide e alte
– Effetto immediato
– Molteplici possibilità di variazione
Nessuno
Canalette in pietrame e legname
Drenaggio e regolazione delle acque superficiali
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Chiodature nel terreno
Consolidamento di scarpate, di rilevati, pendii franosi e fronti di scavo in terreni sciolti o rocce alterate
– Effetto immediato
– Nessuna esigenza di pista di servizio
– Tempi esecutivi ridotti
– Lunga durata costruttiva difficile da garantire
– Attrezzature sofisticate
4) drenaggio o prosciugamento biotecnico: per i grandi prosciugamenti e i ripidi corsi d’acqua con portata idrica permanente richiedono degli interventi costruttivi puramente tecnici quali cunicoli, pozzetti, cunette e drenaggi.
Per quelli più modesti, invece, si sfrutta con vantaggio la proprietà della vegetazione, che deve sottrarre al terreno l’elevato consumo idrico per i suoi processi vitali. Tra i metodi ricorrenti dell’ingegneria naturalistica vi sono: i prosciugamenti con specie vegetali “pompanti”, i fossi con zolle, il drenaggio con fasciname vivo, il drenaggio con stangame vivo e il muro a secco.
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