Il dissesto idrogeologico è un problema prioritario
Anche nella ristrettezza della situazione del bilancio pubblico, bisogna affrontare il problema del dissesto idrogeologico del territorio, riconoscendo “precedenza assoluta a investimenti e risorse” in questo settore. L’ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante una cerimonia al Quirinale in cui ha risposto alle domande di alunni e studenti vincitori del premio “Immagini per la Terra”
Alla domanda su cosa cosa si fa e cosa si potrebbe fare per evitare le gravissime conseguenze delle piogge violente nel nostro Paese, Napolitano ha risposto: “Cominciano a dire quello che non debbono fare le istituzioni, come giustamente ha detto prima di me il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a proposito delle case crollate nel Messinese, che purtroppo hanno sepolto tante persone e bambini: che queste case erano fatte, alcune abusivamente, altre con regolari permessi. Occorrono più severità e più rigore e far rispettare i parametri.
Inoltre, ci vuole un impegno maggiore per il risanamento del suolo e per superare l’attuale condizione di dissesto idrogeologico. Sappiamo che i soldi a disposizione sono pochi. Bisogna vedere dove destinarli, a quali impegni, quali voci di spesa pubblica considerare prioritarie. Prima di ogni altra cosa, viene la difesa dell’ambiente, per garantire il futuro del pianeta, del nostro mondo comune”. Napolitano ha risposto ad un’altra domanda sull’impegno dell’Italia a rispettare gli impegni assunti per la riduzione delle emissioni di Co2: “Questo bisogna chiederlo al governo.
Ma io mi fido delle cose significative che ha detto il ministro Prestigiacomo sul rispetto di questo impegno”. Il capo dello Stato ha ricordato che l’Italia e l’Europa hanno fatto dei passi, assumendo degli impegni importanti, “diversamente da altri”. E così hanno ottenuto un primo risultato “di grandissimo rilievo”, spingendo gli Stati Uniti, che erano esitanti, ad assumere lo stesso impegno. Adesso, si spera che al prossimo vertice di Copenaghen, ha aggiunto, assumano lo stesso impegno anche i Paesi emergenti, che finora non l’hanno fatto.


