Ischia, firmato l’Accordo inter-istituzionale per la ricostruzione post sisma
Il Commissario Straordinario di Governo, Giovanni Legnini, i sindaci dei Comuni dell’isola di Ischia e il Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e il Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli hanno siglato un’intesa inter-istituzionale per la ricostruzione post sisma dal titolo “Accordo di collaborazione inter-istituzionale in materia di gestione delle pratiche di condono edilizio propedeutiche alla ricostruzione o riparazione degli immobili privati danneggiati dagli eventi sismici verificatisi il giorno 21 agosto 2017 nei territori dei comuni di Casamicciola terme, Forio, Lacco Ameno dell’Isola di Ischia”.
Come emerge dall’istruttoria svolta e dai dati statistici disponibili, a quasi cinque anni dal sisma del 21 agosto 2017, risulta eseguito un numero assai esiguo di interventi di ripristino, consolidamento e ricostruzione degli edifici privati e ciò anche a causa della rilevante sussistenza, tra gli immobili danneggiati dal sisma, di difformità e abusi edilizi soggetti a condono e dei tempi ordinari per la valutazione dei relativi procedimenti di sanatoria.
L’accordo ha quindi la finalità di definire procedure amministrative efficaci e spedite per una ricostruzione, nel segno della sostenibilità e del rispetto del patrimonio storico-artistico e del paesaggio, in attuazione dell’articolo 17, comma 3, del decreto legge n. 109 del 2018, che demanda al Commissario straordinario il compito di assicurare una ricostruzione unitaria e omogenea nei territori colpiti dal sisma, finalizzata, anche attraverso specifici piani di delocalizzazione e trasformazione urbana, alla riduzione delle situazioni di rischio sismico e idrogeologico e alla tutela paesaggistica; ciò è particolarmente rilevante in quanto l’intero territorio dell’isola di Ischia risulta coperto da vincolo paesaggistico di tipo provvedimentale.
Gestione delle pratiche di condono
La collaborazione inter-istituzionale dovrebbe favorire una maggiore sinergia nella gestione delle pratiche di condono, indicando le diverse tipologie di abusi, secondo criteri qualitativi e dimensionali, distinguendo le aree omogenee in linea di massima condonabili, in quanto non arrecano seri ed effettivi pregiudizi ai valori naturalistici e paesaggistici protetti, e quelle non condonabili in quanto irrimediabilmente pregiudizievoli per i suddetti valori protetti, per i siti accessibili al pubblico ad elevato grado di panoramicità, per la compromissione della godibilità delle libere visuali e dei caratteri morfologici e plano-altimetrici delle aree poste al contorno dello stesso intervento abusivo.
In base al protocollo d’intesa siglato tra la Regione Campania e la Soprintendenza ai beni architettonici ed al paesaggio di Napoli, e approvato con decreto del Presidente della Regione Campania n. 2707 del 31 dicembre 2001, la sanabilità degli interventi abusivi realizzati nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico-ambientale è subordinata, laddove risultino ammissibili, all’esecuzione di opere di riqualificazione ritenute idonee a consentire e/o a migliorare l’inserimento – in ambito paesaggistico/ambientale ed in ambito architettonico/urbanistico – dei manufatti abusivi nei contesti tutelati, ferma restando l’applicabilità della sanzione pecuniaria di legge.
Interventi ricostruzione post sisma Ischia
Per snellire e velocizzare la gestione delle pratiche relative alle numerose domande di condono non ancora definite, e delle richieste di contributi, che in base all’art. 20 del decreto n. 108/2018, possono arrivare fino al 100 per cento delle spese occorrenti per la ricostruzione del patrimonio danneggiato e il ripristino e la riparazione dei danni effettivamente verificatisi agli edifici privati di interesse storico-artistico, sarà individuato un ordine di priorità sugli interventi che rivestono importanza strategica ai fini della ricostruzione territoriale e della rinascita dei tre Comuni dell’isola colpiti dal sisma.
In applicazione del principio dell’unitarietà del procedimento, la definizione della domanda di condono avverrà all’interno dell’apposita Conferenza dei servizi e, in caso di esito favorevole dell’istanza, si procederà all’esame del progetto degli interventi di riparazione e ricostruzione e alla successiva approvazione e concessione del contributo. Le pratiche potranno essere valutate anche sotto la forma aggregata di Unità Minime Intervento (Umi), vale a dire ad insieme di edifici a loro volta costituiti da più unità immobiliari.
Saranno le amministrazioni competenti a provvedere alla richiesta delle necessarie integrazioni e modifiche alle domande in esame, entro un termine breve, adottando, ad esempio, i meccanismi del “soccorso istruttorio” e del “diniego propositivo”. Sarà possibile avviare tavoli di lavoro per la trattazione congiunta delle pratiche, in particolare modo tra la Struttura commissariale e la Soprintendenza a cui il Commissario può offrire supporto tecnico-amministrativo mediante l’impiego di personale aggiuntivo con profilo di architetto o comunque in possesso di idonea professionalità, da adibire alle attività istruttorie delle procedure di condono.
Il Piano per la rinascita dell’isola comprende anche la ricollocazione dei residenti di 200 edifici in aree a rischio, la ripulitura degli alvei, disboscamento, nuove piante. Già mille persone hanno traslocato dalle zone pericolose. Il commissario assicura che saranno prese misure per “consentire alle famiglie che hanno subito l’alluvione di acquistare una nuova casa.”