Architettura

Agenti climatici di OMA vince il concorso Farini di Milano

Nel prossimo futuro ridisegnerà in chiave verde ed ecologica due dei sette scali ferroviari in corso di trasformazione. Partito il 17 aprile il dibattito pubblico che entro l’estate porterà al progetto definitivo
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Agenti climatici di OMA vince il concorso Farini di Milano
Agenti climatici, il progetto presentato dal raggruppamento guidato da OMA (Ippolito Pestellini Laparelli e Reinier de Graaf) e comprendente Laboratorio Permanente, Vogt Landscape Architects, Philippe Rahm Architectes, Net Engineering, Ezio Micelli, Arcadis Italia, Temporiuso.net e Luca Cozzani, si è aggiudicato il Concorso Farini, procedura internazionale promossa per la redazione del masterplan che nei prossimi anni trasformerà gli ex scali ferroviari Farini, 404.000 mq nel centro città alle spalle di Porta Nuova, e San Cristoforo, 140.200 mq nella parte sud di Milano.

Il concorso e i finalisti

Promosso come una competizione internazionale in due fasi a ottobre da FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) e Coima sgr, vuole produrre soluzioni orientative per la rigenerazione degli spazi abbandonati dalle attività ferroviarie. Si concentra su due delle sette ex stazioni che le ferrovie riqualificheranno all’interno della città (Porta Romana, Porta Genova, Greco Breda, Lambrate e Rogoredo) su cui a dicembre 2017, anno in cui venne firmato l’Accordo di Programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane e Coima sgr, si svolse un workshop che chiamò a ragionare 5 importanti studi italiani e internazionali: Cino Zucchi, Benedetta Tagliabue, Stefano Boeri, Francine Houben (Mecanoo) e Ma Yansong (MAD Architects). I partecipanti alla prima fase del concorso sono stati più di 50: tra questi la giuria guidata dall’architetto francese Dominique Perrault ha selezionato a fine dicembre le proposte di cinque finalisti anonimi. Agenti climatici ha avuto la meglio sui gruppi guidati da studio Baukuh (progettista a Milano della Casa della Memoria), Arup Italia, Peter Grimshaw e Kengo Kuma and Associates Europe.

Agenti climatici, la proposta vincitrice

Seguendo le richieste del bando e quelle fissate dall’Accordo di Programma, che stabilivano un ruolo centrale per il verde, il progetto lavora sull’area più estesa fra tutte quelle in via di trasformazione, che dovrà ospitare un grande parco pubblico di oltre 300.000 mq, concentrato prevalentemente nell’area dello scalo Farini, ma anche il nuovo campus delle arti dell’Accademia di Brera e appartamenti rivolti all’affitto calmierato degli under 35. Il ridisegno dello scalo Farini ha anche un ruolo chiave nel futuro dell’area Garibaldi-Repubblica che ospiterà un altro progetto pubblico prioritario per la città, la nuova cittadella della Pubblica Amministrazione del Comune di Milano.

Le nuove centralità della periferia di Milano

Facendo diventare centrali la sempre maggiore necessità per le città di aumentare la loro resilienza e agire attivamente contro i cambiamenti climatici (Milano nel 2017 ha dato vita alla Direzione di Progetto Città resilienti nata nell’ambito del progetto internazionale 100 Resilient cities), Agenti climatici fa diventare i due scali un’area verde e un’area blu che agiscono come filtri ecologici: a Farini, nel centro città, imposta infatti un parco lineare attrezzato e spazi pubblici che aiutano nella purificazione dell’aria e nella calmierazione dell’effetto isola di calore mentre a San Cristoforo realizza un sistema di depurazione delle acque e del sottosuolo. Le aree, pubbliche, di resistenza e resilienza diventano prioritarie rispetto al costruito, in linea con le linee strategiche di indirizzo che orientano lo sviluppo futuro della città.

Ricucire Milano

Entrambe le aree, una volta completata la loro trasformazione, avranno un importante ruolo di ricucitura del tessuto urbano di due parti di città: mentre San Cristoforo si inserirà nel sistema ambientale del Parco Agricolo Sud per rafforzarlo, Farini collegherà aree che hanno visto importanti trasformazioni, Porta Nuova, con aree che le vedranno presto, come l’asse di Bovisa e, al di fuori dei confini della città, Mind nei terreni ex Expo.

Il dibattito pubblico e la definizione della trasformazione

I passi successivi alla proclamazione del vincitore sono già individuati e avviati ufficialmente il 17 aprile con la presentazione del progetto ai cittadini. I prossimi mesi saranno infatti dedicati allo svolgimento del dibattito pubblico, procedura di condivisione e revisione partecipata obbligatoria dalla fine di agosto 2018 per tutti i progetti normati dal Codice degli Appalti e per quelli i cui effetti sono particolarmente impattanti sui territori. Oltre a essere parte di uno dei più importanti processi di rigenerazione urbana a scala europea, la trasformazione degli ex scali è quindi anche il primo grande progetto in cui il dibattito pubblico viene applicato in Italia. Le azioni previste sono molteplici, con la cittadinanza convolta in modo sia attivo che passivo. Sul sito web dedicato alla trasformazione, in cui è consultabile tutta la documentazione relativa alla procedura e alla proposta progettuale, è possibile esprimere opinioni compilando un questionario online. Nei prossimi mesi, sono previsti incontri informativi con i progettisti e l’allestimento di una video esposizione ospitati dall’Urban Center della Triennale di Milano che il 23 e 24 maggio accoglierà due giornate di consultazione pubblica che accompagneranno i tavoli di lavoro con i soggetti interessati, verso l’obiettivo di arrivare al progetto finale entro il mese di luglio.

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