Gli incendi di Los Angeles segnano anche una grande perdita per l’architettura
La città di Los Angeles è stata colpita da quello che finora può essere considerato l’evento più devastante della sua storia: una serie di incendi di proporzioni storiche ha raso al suolo intere parti di una città estesissima, in una situazione pericolosamente aggravata dall’assenza di precipitazioni significative da oltre otto mesi. Il più vasto e difficile da contenere, l’incendio di Pacific Palisades, ha distrutto oltre 23.700 acri (oltre 95 kmq) di terreni ed edifici, mentre il secondo per estensione, l’incendio di Eaton, ha colpito oltre 14.000 acri (oltre 56 kmq). Centinaia di migliaia di persone si sono viste costrette all’evacuazione.
Le cause di questi incendi sono ancora sotto inchiesta. Sicuramente una combinazione tra condizioni meteorologiche estreme, come venti insoliti e siccità prolungata, e un innesco da definire ma divenuto presto incontrollabile. I morti sono decine, gli sfollati centinaia di migliaia, i danni, la cui valutazione è sempre crescente, ammontano a oltre 250 miliardi di dollari. Sono i numeri di un’ecatombe, le cui proporzioni lasciano sgomenti e devono seriamente fare riflettere. Soprattutto perché Los Angeles è la città più popolosa di tutti gli Stati Uniti occidentali.
Incendi a Los Angeles: un colpo anche per le architetture West Coast Style
Tema certamente secondario in un momento di emergenza: i disastri, naturali e non, non minacciano e distruggono solo le persone e i territori, ma colpiscono anche il patrimonio architettonico, prezioso e a volte inestimabile. E anche Los Angeles non fa eccezione. La costa occidentale degli Stati Uniti è stata la culla di una parte importante della storia dell’architettura del secondo Novecento, che gli incendi stanno mettendo a serio rischio e hanno, in parte, distrutto. Puntando nuovamente i riflettori sulla fragilità e sul valore di un patrimonio estremamente difficile da preservare.
Neutra, Eames, Saarinen, Ellwood, Soriano, Koenig
Questo territorio è stato fertile terreno per lo sviluppo di una celebrata architettura. Influenzata dall’attività di architetti come Richard Neutra e Charles e Ray Eames, ha dato vita a un vero e proprio stile, passato indelebilmente alla storia anche grazie al lavoro fotografico di Julius Shulman. Si contano ville per magnati, produttori e attori hollywoodiani, scrittori e mecenati, ma anche influenti ragionamenti su residenze per le classi medie, come quelli impostati dal progetto Case Study Houses.
Avviato nel 1945 dalla rivista ‘Arts & Architecture’, fino al 1966 ha ragionato sulla progettazione di case modello sperimentali e a basso costo per contenere l’esplosione demografica postbellica. Nel farlo, ha coinvolto i principali architetti dell’epoca: oltre agli stessi Neutra e gli Eames, Eero Saarinen, Craig Ellwood, Raphael Soriano e Pierre Koenig, tra gli altri. Sebbene il progetto abbia visto poche realizzazioni, le loro riflessioni hanno avviato la definizione di un celebrato West Coast Style che, basato su innovazione, ricerca, attenzione ai materiali e all’integrazione con il paesaggio naturale e ricerca sull’abitare. Ed è proprio questo che ha già subito importanti perdite a causa del fuoco.
Il patrimonio distrutto e quello risparmiato
Gli incendi di questo inizio 2025 hanno così implacabilmente distrutto una parte anche di questo patrimonio, con gli edifici tracciati costantemente dal Los Angeles Conservancy che ne conta oltre 30. E anche Save Iconic Architecture sta monitorando la situazione attraverso il suo profilo Instagram. È andata purtroppo perduta la Casa di Benedict e Nancy Freedman di Neutra (1949), come anche distrutto è il primo complesso residenziale modernista realizzato negli Stati Uniti, il Park Planned Homes di Gregory Ain (1948-49). Fanno parte di questo gruppo anche edifici come la brutalista Bridges House di Robert Bridges (1974) e la 708 House di Eric Owen Moss (1980). Persa anche la Keeler House di Ray Kappe (1991).
Ma su questo fronte non ci sono solo brutte notizie. Sono state dichiarate ‘sicure’ altre architetture, tra cui la villa famosa e più importante di tutta la regione, la casa e studio di Charles e Ray Eames realizzata all’interno del progetto Case Study Houses (1949). Ma anche la Hunt House di Craig Ellwood a Malibu e la Casa del compositore Alfred Newman e di Martha Montgomery, che fu anche casa dell’attrice Diane Keaton, di Frank Lloyd Wright (1950).
Los Angeles brucia… e Miami sprofonda
In una nazione che ha appena eletto un presidente che sfacciatamente nega i cambiamenti climatici e i loro effetti, non solo Los Angeles dovrebbe essere di monito.
Dall’altra parte del paese, sul Golfo del Messico, anche Miami, sempre più in balia degli uragani, non sembra passarsela così bene. Un’indagine dell’Università di Miami ha scoperto, studiando la subsidenza delle Florida Keys, che ben 35 edifici, molti dei quali grattacieli costruiti dopo il 2014, tra il 2016 e 2023 sono sprofondati tra i 2 e gli 8 cm. Si trovano sul tratto di costa compreso tra Golden Beach e Miami Beach, che ha visto sorgere la Porsche Design Tower Miami e la Trump Tower III. Ciononostante, si continua a costruire a ritmi più che sostenuti, incuranti dei rischi e dei limiti posti dalla capacità portante di terreni colpiti anche dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto.
