Architettura

Tadao Ando e Andrea Bruno “medaglie d’oro” al Premio Domus Restauro e Conservazione

Condividi
Tadao Ando e Andrea Bruno “medaglie d’oro” al Premio Domus Restauro e Conservazione

Si è conclusa la terza edizione del Premio Internazionale “Domus restauro e conservazione”, promosso dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara in collaborazione con Fassa Bortolo. Quest’anno è stata registrata un’adesione quasi doppia rispetto agli anni precedenti da parte tanto dei professionisti, che presentano progetti afferenti alla categoria delle “opere realizzate”, quanto dei neolaureati, appartenenti alla sezione “progetti elaborati come tesi di laurea”.

Nella sezione “opere realizzate” si sono aggiudicati la medaglia d’oro il progetto e intervento di restauro dell’Arch. Andrea Bruno sulla Cattedrale di Bagrati, in Georgia, e il restauro di Punta della Dogana a Venezia, realizzato dallo studio Tadao Ando Architect & Associates.

Secondo la commissione giudicatrice, l’intervento sulla Cattedrale di Bagrati, uno dei massimi episodi dell’architettura georgiana dell’XI secolo, è l’esempio dell’impegno profuso dal progettista nel risolvere il complesso rapporto tra ‘antico e nuovo’, attraverso una chiave di lettura originale. “L’opera si inserisce all’interno di un progetto ricostruttivo di tipo analogico precedentemente avviato, mutandone radicalmente l’indirizzo metodologico. Le masse della fabbrica vengono riproposte con materiali moderni volutamente diversi sul piano figurativo e materico, riuscendo a restituire compiutamente la volumetria originaria anche attraverso la riproposizione, in forme contemporanee, del grande matroneo di cui si conservavano le tracce dell’imposta perimetrale”.

A differenza delle edizioni precedenti, quest’anno la giuria ha ritenuto opportuno assegnare una seconda medaglia d’oro, premiando l’intervento sugli ex-magazzini di Punta della Dogana, a Venezia, progetto dell’architetto Tadao Ando. “Tale opera si configura come un atto ‘rivelativo’ delle volumetrie originarie così come si presentavano dopo le trasformazioni sette-ottocentesche; a ciò si affianca un raffinato inserimento, all’interno della pseudo-corte centrale, dell’elemento caratterizzante la parte espositiva; un grande corpo a forma di cubo, cifra poetica dell’architetto Tadao Ando. Molto apprezzata dalla giuria è la reintegrazione della tessitura dei setti murari, sapientemente condotta da una nutrita équipe di restauratori, così come l’uso raffinato del sistema d’illuminazione”.

Condividi

Potrebbero interessarti

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Nuovo Codice appalti

Un vero e proprio cambio di paradigma, mirato a ristabilire un equilibrio tra la necessità di velocizzare le procedure di appalto e...