Architettura

La Grotta dei Coralli a Trapani di Antonino Cardillo

Il design trae ispirazioni da conchiglie e coralli, l’immaginario rimanda alla città di Trapani, le proporzioni interpretano l’architettura classica, i materiali esaltano la loro texture e il protagonista assoluto è l’intonaco grezzo color corallo. Il progetto è Specus Corallii di Antonino Cardillo
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La Grotta dei Coralli a Trapani di Antonino Cardillo
Interprete dell’architettura classica, amante della letteratura e della componente tattile dei materiali, l’architetto siciliano Antonino Cardillo ha sviluppato, attraverso i suoi progetti, uno stile concettuale che trascende l’ordinario e riconduce lo spazio contemporaneo ad una forma classica. Specus Corallii è una delle sue ultime opere, un progetto di restauro che riporta alla luce la dimensione sacra di un antico oratorio attraverso l’immaginario della città in cui sorge e la sensualità dei materiali utilizzati. La location è quella della Sala Laurentina, uno spazio dell’oratorio della Cattedrale di San Lorenzo a Trapani, distrutto dalla seconda guerra mondiale, ricostruito senza un vero e proprio carattere e abbandonato da circa vent’anni. Trasformato oggi in un ambiente caldo e accogliente, la Sala Laurentina, inaugurata il 9 ottobre 2016, potrà essere utilizzata non solo come sede parrocchiale ma anche come sala per conferenze, piccoli concerti e sala da ballo. Ultima creazione di una serie di quattro “grotte” ispirate agli elementi classici dell’antichità (in questo caso acqua e terra), Specus Corallii, per l’appunto Grotta dei Coralli, si presenta come uno spazio rettangolare che rimanda alle proporzioni classiche del basamento e racconta la storia di Trapani, città di mare e di terra, attraverso materiali e colori.
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La Sala Laurentina, trasformata in Grotta dei Coralli, interpreta l’architettura classica attraverso i materiali, i colori e le tradizioni della città di Trapani © Antonino Cardillo

Quello che colpisce a primo impatto è la superficie ruvida e granulosa dell’intonaco che riveste la volta e la parte superiore delle pareti, una cifra stilistica dell’architetto Cardillo; si tratta di un intonaco rinzaffato posato a mano con la cazzuola e composto in cantiere miscelando calce, sabbia, polvere di pozzolana e un colore che tende al corallo. L’artigianalità e l’originalità di questo rivestimento vogliono richiamare l’arte ed evocare conchiglie e coralli che popolano la cultura della città di Trapani. “Così, Specus Corallii,” continua Cardillo, “con il suo evocare la dimensione misterica di un mondo sommerso, racconta quell’immaginario che, dal mare, sedimenta da millenni il senso della vita della città e del suo paesaggio”.
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Focus sui materiali e sui colori: intonaco rinzaffato color corallo dalla superficie ruvida e granulosa, basamento e pavimento rivestiti in pietra calcarenite conchigliare © Antonino Cardillo

Accanto all’intonaco corallo, un basamento in pietra calcarenite conchigliare (che prosegue anche nel pavimento con una veste più lucida), crea una composizione armonica di colori e superfici che non lascia niente al caso come dimostrano i dettagli delle porte in legno massello con fogli di castagno e le maniglie in vetro di murano rosa lavorato a mano. Un fascio di luce naturale, proveniente dalle sei aperture, colpisce le pareti della stanza accentuando la texture dell’intonaco grezzo. Oltre alla Grotta dei Coralli è stato restaurato anche il corridoio laterale chiamato Galleria degli Archi, seguendo in questo caso una palette di colori che gioca con le tonalità del verde; una successione di archi si sviluppa a cannocchiale e termina con una nicchia proiettata verso l’alto per sottolineare la dimensione mistica e sacra dell’oratorio. Scheda del progetto Progettista e direttore dei lavori: Antonino Cardillo Committente: Cattedrale di Trapani, Gaspare Gruppuso Superficie: 165 mq Localizzazione: via Generale Domenico Giglio 12, Trapani, Sicilia Cronologia: design gennaio 2015; realizzazione gennaio-agosto 2016 Costo di costruzione: 120.000 euro
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