Architettura
Alla Basilica di Collemaggio assegnato l’European Heritage Award
Un focus sul consolidamento strutturale e sul recupero della Basilica di Collemaggio, raccontato dall'ing. Giorgio Giacomin
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La basilica di Collemaggio, simbolo di speranza ricostruttiva per la città de L’Aquila, è ancora una volta, meritatamente, sotto i riflettori. A due anni dalla sua riapertura, riceve l’ambito European Heritage Award 2020.
“Il coronavirus non fermerà la cultura”, commenta il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, alla notizia dell’assegnazione dell’European Heritage Awards/Europa Nostra Awards 2020 per il restauro della Basilica di Collemaggio.
Alla riapertura al pubblico, due anni fa, intervistammo l’ingegnere Giorgio Giacomin, Direttore Tecnico di G & P Intech S.r.l, società specializzata da molti anni nell’ambito delle tecnologie di consolidamento, rinforzi strutturali, recupero post sisma e di isolamento sismico che opera all’Aquila da 9 anni e ha fornito consulenza strutturale, tecnologie e materiali per il consolidamento delle murature, delle superfici voltate e del colonnato della Basilica.
Quest’ultimo ricostruito integralmente con conci in pietra originaria in cui sono state infisse barre elicoidali a secco come tiranti passivi. “Tutti gli interventi sono stati realizzati coerentemente ai principi dettati dalla Soprintendenza de L’Aquila” – afferma l’ing. Giacomin.
“Per quanto concerne invece, le murature perimetrali faccia a vista, vista la tessitura abbastanza regolare, è stato previsto un rinforzo corrispondente all’inserimento di una maglia continua realizzata con trefoli di acciaio galvanizzato, i cui nodi, in genere uno ogni due, da definirsi comunque secondo tipologia muraria ed in accordo con la DL, sono fissati al paramento murario mediante barre trasversali elicoidali da 10 mm di diametro, in acciaio inox, previste nel numero di almeno 5 al metro quadrato, seguendo comunque uno schema di maglie il più possibile regolari. Per poter operare questo intervento è necessaria una preparazione della superficie muraria, che consiste nella scarnificatura dei giunti di malta per una profondità di circa 5 – 6 cm.”
“I trefoli metallici vengono normalmente disposti secondo traiettorie sub-verticali e sub-orizzontali in modo da formare maglie approssimativamente quadrate le cui dimensioni, in genere comprese fra i 30 e i 50 cm, dipendono dalla grandezza degli elementi lapidei e di regola non devono essere superiori allo spessore della muratura su cui si interviene. La configurazione dei ritegni delle barre è stata specificatamente studiata per vincolare i trefoli senza però bloccarli in modo da poter applicare alla maglia una modesta pretensione che la renda immediatamente “attiva”. L’applicazione finale di malta da stilatura, che ricopre completamente sia i trefoli che le barre permette di conservare la finitura faccia-vista della muratura.”
La malta in calce impiegata deve soddisfare i requisiti strutturali, ovvero rientrare nella classe uguale o superiore a M5. Nel caso della Basilica di Collemaggio, è stata impiegata una malta premiscelata (M15 in calce idraulica naturale NHL 5,0), di opportuna colorazione richiesta dalla Soprintendenza e costituita da inerti calcarei, di elevate resistenze meccaniche, buona traspirabilità e compatibilità con le murature antiche, rispondente ai requisiti della norma UNI EN 998-2.
“Per avere le caratteristiche certificate il fondo deve essere pulito, non sfarinante, privo di parti friabili ed incoerenti, di efflorescenze, smog, sali, sedimenti in generale, per garantire un’adesione ottimale. In questa situazione è stata operata una accurata pulizia, bagnando accuratamente il fondo fino a saturazione. Questa operazione ha permesso di ridurre la cessione d’acqua da parte della malta evitando la formazione di fessurazioni e una scarsa adesione al fondo.”
Pubblicato il 24 aprile 2018 ed aggiornato il 15 maggio 2020
European Heritage Award 2020
L’European Heritage Award è stato assegnato dalla Commissione Europea e da Europa Nostra alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per L’Aquila e cratere per il restauro della basilica di Collemaggio a L’Aquila, fortemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009. “A due anni di distanza dalla cerimonia di riapertura della splendida basilica di Santa Maria di Collemaggio, semidistrutta dal terremoto del 6 aprile 2009 e ricostruita in soli due anni, il premio europeo conferma ancora una volta le grandissime competenze del nostro paese in materia di tutela”, ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. “Un motivo di orgoglio e un importantericonoscimento per tutti coloro che hanno lavorato duramente e silenziosamente in questi anni per restituire all’intera comunità un importante simbolo identitario. A loro va il mio personale ringraziamento”. Fa eco alle parole del ministro, il sindaco Biondi, che afferma:“Questo premio non è solamente un’importante attestazione per la città e il lavoro svolto per il recupero di uno dei luoghi identitari della comunità aquilana, ma soprattutto è un’ulteriore testimonianza del virtuoso percorso emancipatore che la città ha intrapreso dopo il sisma del 2009. La rinascita culturale è uno dei principi cardine su cui L’Aquila ha fondato la sua ripresa e su cui l’amministrazione intende continuare ad affidarsi in futuro, nel rispetto delle nuove regole e forme di fruizione imposte a seguito della diffusione del Covid-19. La basilica di Collemaggio è un simbolo dell’Aquila e intrinsecamente legata alla Perdonanza Celestiniana, dichiarata a dicembre scorso Patrimonio immateriale dell’Unesco. Una ricchezza impreziosita dall’attiguo Parco del Sole, uno straordinario polmone verde che fa da cornice all’Amphisculpture, l’opera di land art realizzata dall’artista americana Beverly Pepper, purtroppo recentemente scomparsa, che nei dettagli richiama proprio la Basilica e la sua pavimentazione. Una vittoria che certifica la qualità del percorso interistituzionale attuato per il recupero di Collemaggio, di cui sono stati protagonisti il Comune, la Soprintendenza, l’Università dell’Aquila, La Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano ed Eni che ha finanziato i lavori di ricostruzione e restauro.”
Chi ha partecipato alla ricostruzione della basilica di Collemaggio?
Nel progetto di ricostruzione furono coinvolti il Politecnico di Milano, la Sapienza di Roma, l’Università dell’Aquila e la Soprintendenza dell’Aquila.Quali interventi di riparazione sono stati eseguiti sulle murature?
“Come si può apprendere dal video allegato realizzato dall’ENI finanziatore delle opere , le murature interessate dagli interventi di riparazione, corrispondono in particolare a quelle perimetrali e al colonnato. Le soluzioni adottate, ben si sposano, con quanto previsto dalla Soprintendenza della città de L’Aquila.” “Nel caso del colonnato, occorreva ripristinarne la verticalità nonché l’unitarietà di ciascun elemento costituente. In piena sintonia con il corpo di fabbrica originario, sono stati impiegati, per la ricostruzione, i conci lapidei originari ed, all’interno della sezione trasversale di ciascuna colonna, sono state infisse le barre elicoidali in inox Steel Archorfix (EN 845-1: 2003+A1:2008) a secco come tirantini passivi.”
Sistemazione finale del colonnato

Pulizia paramento murario: preparazione della superficie muraria

Particolare ristilatura dei giunti di malta
Come siete intervenuti sulle superfici voltate?
“E’ il caso, ad esempio, dell’abside: la sua superficie voltata è stata consolidata applicandovi reti di rinforzo in fibra sistema certificato FRCM con idonei connettori di ancoraggio per l’impiego con malte in calce strutturale, sempre classe M15. La peculiarità di queste fibre corrisponde all’alta tenacità e resistenza , a cui si aggiunge il trattamento che ne migliora la compatibilità ai fini della conservazione , la durabilità , l’applicazione e l’adesione al supporto.”
Consolidamento delle volte a crociera dell’abside
