Il percorso del
doppio concorso Torino fa scuola si è ufficialmente concluso. Le scuole medie
Giovanni Pascoli ed
Enrico Fermi hanno visto la riapertura dopo un solo anno di cantiere. Per gli studenti spazi completamente rinnovati nella forma e nella sostanza. I due istituti erano al centro di procedure gemelle promosse nel 2016 da
Fondazione Agnelli e
Compagnia di San Paolo con la collaborazione dell’Assessorato all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica della Città di Torino.
2016-2019: Torino fa scuola
I concorsi sono stati lanciati dietro impulso di
Fondazione Agnelli, istituzione cittadina votata alla ricerca sui temi della scuola e dell’educazione, e
Compagnia di San Paolo, ente da sempre fattivamente presente nel sostegno della città e nella promozione e finanziamento di interventi innovativi che, ad esempio, nel recente passato hanno portato alla realizzazione delle due strutture di social housing
Luoghi Comuni.
L’obiettivo era la trasformazione di due scuole medie cittadine differenti a livello tipologico, nella collocazione e per periodo di costruzione.
Un modello codificato e replicabile
Queste differenze hanno reso i due istituti
potenziali “modelli” di riferimento. Abbiamo un patrimonio scolastico estremamente bisognoso di rinnovamento e costantemente in difficoltà con le risorse, sia nelle quantità che nel loro migliore utilizzo.
Queste scuole rappresentano anche
laboratori di sperimentazione. Tante infatti le novità che le due procedure, completate in soli tre anni con l’impegno di
11 milioni di euro provenienti dalle due fondazioni. Nuove modalità nella costruzione di convenzioni pubblico privato e in bandi ad hoc ma anche riflessioni didattico-pedagogiche divenute poi la base per l’intervento di architetti selezionati attraverso due concorsi in due fasi.
La nuova scuola media Giovanni Pascoli a Torino
L’edificio, di proprietà di Fondazione per la Scuola (ente stumentale di Compagnia di San Paolo) ma nelle disponibilità del Comune, viene
completato nel 1890 in un’area semicentrale della città, oggi molto vicina al nuovo polo costituito dalla stazione di Porta Susa e dal grattacielo Intesa-San Paolo di Renzo Piano.
Il vincitore, poi progettista, è il gruppo guidato dallo studio torinese
Archisbang (Silvia Minutolo e Marco Giai Via) che è stato affiancato da
Area Progetti e supportato, nella fase esecutiva e nel cantiere, da Consorzio Compagnia di San Paolo-Sistema Torino.
Una scuola centro civico
L’intervento
non ha modificato l’esterno di un complesso chiuso, storico, connotato e sottoposto a tutela. Ma ha trasformato il suo interno, chiuso anch’esso e dall’organizzazione definita dalla rigidità tipica delle strutture ottocentesche.
Concentrandosi sulla cura di alcuni punti focali, ha realizzato
una scuola aperta. Che riesce a rendere realtà l’obiettivo di realizzare un
nuovo centro civico, aperto al di fuori dell’orario scolastico e a servizio del quartiere, nonostante i limiti imposti dal suo ‘contenitore’.
Insegnanti, alunni e visitatori sono accolti da un nuovo ingresso, ampio e aperto. Con il nuovo arredamento diventa anche area di sosta e attesa. Presente anche una
nuova sala lettura che occupa un piano ammezzato di nuova realizzazione e affacciato su una sala comune.
Spazi multifunzione e un nuovo tetto terrazza verde
Il rinnovato modello di scuola si esprime anche attraverso l’aggiornamento degli spazi connessione. Presenti infatti isole e aree multifunzione in cui è possibile anche sostare, leggere e studiare all’interno degli stretti e lunghi corridoi ottocenteschi.
Anche gli
spazi a disposizione degli insegnanti sono stati rinnovati. Per loro anche una piccola cucina di servizio.
È stata rifunzionalizzata la
palestra, che rappresentava un problema per la Pascoli come per molte altre scuole nelle stesse situazioni e contesti. Un
tetto rivisto e trasformato in terrazza verde sopperisce alla mancanza di una corte aperta a disposizione di personale e alunni.
Il risultato, raggiunto anche attraverso un restyling complessivo degli interni, nuovi arredi, colori e sistemi di illuminazione, è una scuola completamente nuova, negli spazi e nelle loro funzioni.
La nuova scuola media Enrico Fermi a Torino
Collocata in area Lingotto, la Enrico Fermi è una
scuola media risalente al 1965 le cui intrinsecamente flessibili struttura e planimetria permettevano
maggiori libertà progettuali sia all’interno che all’esterno che sono state sfruttate in modo completamente libero dai progettisti.
Spazi amplificati
Alberto Bottero e Simona Della Rocca (BDR Bureau), insieme ai collaboratori e con il supporto per le fasi esecutive e di cantiere di FCA Partecipazioni, trasformano i semplici e definiti volumi parallelepipedi originari ricorrendo a un espediente progettuale non secondario. L’aggiunta di una ‘semplice’
struttura metallica appoggiata all’esterno amplifica gli spazi interni. Aggiungendo nuovi terrazzi continui su cui si affacciano aule e spazi comuni. Si perde così, una volta aperte le finestre, la suddivisione tra interno ed esterno.
Anche qui, l’obiettivo di
apertura della scuola alla città era un’esigenza primaria. Il progetto modifica il punto di accesso all’istituto. All’esterno, ridisegna il giardino in cui pianta nuovi alberi e ricava anche lo spazio per un orto, rivedendo anche in parte la viabilità esistente ‘recuperando’ una strada chiusa.
Interni per una nuova didattica
L’architettura ridisegna spazi, aree e funzioni ma anche il rapporto tra la scuola e il suo contorno. E così cambia anche l’approccio ‘fisico’ alla didattica.
L’edificio si organizza su
tre livelli fuori terra distribuendo aule e aree comuni multifunzione completamente rinnovate nei materiali, nei colori e nell’immagine complessiva, che avvicina il piccolo edificio del Lingotto ai migliori modelli nordeuropei.
Le aule sono distribuite ai piani superiori- Si affaccia sul giardino al piano terra la
biblioteca che, a sinistra del nuovo ingresso, può diventare anche un auditorium. Mentre la
palestra e una
caffetteria con i suoi annessi, sono a destra dell’ingresso.
A livello didattico, innovativo è il concetto che decide di raggruppare le aule in
cluster tematici. Sono gli studenti a spostarsi durante l’orario scolastico, rivedendo anche le performance acustiche di ambienti che diventano più vivibili per insegnanti e allievi.