Architettura

Tenuta Masseto, una cantina-cava nel cuore della Toscana

Realizzata per Frescobaldi da Hikaru Mori e Maurizio Zito, è un progetto che lavora per sottrazione scavando nella collina una cantina funzionale, identitaria e contemporanea per dare una casa all’omonimo vino
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Tenuta Masseto, una cantina-cava nel cuore della Toscana
La collina del Masseto, che, a una manciata di chilometri da Bolgheri e dal mare, copre circa sette ettari nel cuore di una delle più importanti aree vitivinicole al mondo, ospita oggi una delle ultime cantine d’autore realizzate in Italia: voluta da Frescobaldi, storico produttore di vini tra i più pregiati al mondo, e dedicata all’esclusiva produzione dell’omonimo vino, è un progetto sviluppato da studio ZitoMori, fondato nel 1996 da Hikaru Mori e Maurizio Zito. La realizzazione di Tenuta Masseto è l’ultimo tassello che Frescobaldi aggiunge a un ambizioso piano di rafforzamento e posizionamento di un prodotto pregiato ma dalla storia recente (la bottiglia più vecchia risale al 1986). Avviato nel 2006, il percorso ha visto prima Masseto rendersi indipendente da Ornellaia e, dal 2011, ha puntato sulla costruzione di una nuova cantina, contemporanea e funzionale, identitaria e rispettosa del paesaggio. Il progetto viene affidato allo studio basato tra Milano e Avellino a conclusione di un concorso a inviti promosso nel 2012 in cui si è iniziato a plasmare l’idea che è riuscita a dare la migliore forma ai chiari obiettivi di una prestigiosa committenza.

Un progetto che si forma per sottrazione

Operativa dalla vendemmia 2018 ma inaugurata ufficialmente nella primavera 2019, la nuova cantina nasce concettualmente per sottrazione di masse e volumi dal cuore della collina, scendendo nel terreno per seguire un ciclo produttivo a caduta che dall’arrivo delle uve porta alla conservazione del vino imbottigliato. Sacavare, nelle particolari condizioni della collina del Masseto (ma anche a Barolo nella suggestiva Cascina Adelaide di studio Archicura), oltre a preservare il più possibile il paesaggio porta almeno due altri importanti vantaggi: mentre da una parte aiuta a creare le migliori condizioni ambientali per le varie fasi del ciclo produttivo, dall’altra consente di non sottrarre ai vigneti preziosissimi metri quadri in un terroir che ogni anno consente di produrre e commercializzare un numero di bottiglie relativamente limitato di questo ricercato vino rosso.

L’organizzazione

Tenuta Masseto è una struttura quasi completamente ipogea: 1.560 mq dei 2.530 mq di superficie complessiva sono infatti sotterranei e quasi invisibili, realizzati accanto e sotto l’antico casale che, unico volume emergente dai pendii, continua a dominare la collina ricoperta dagli ordinati filari dei vigneti. Gli spazi della cantina sono definiti in modo funzionale dalla successione delle aree corrispondenti alle relativamente semplici fasi del ciclo produttivo: si inizia con l’area di ricezione, pulitura e selezione delle uve raccolte che viene seguita dalle successive pigiatura e diraspatura. La fermentazione avviene all’interno di un locale che ospita di 12 vasche da 65 ettolitri ciascuna dalla volumetria funzionale alla delicatezza del processo di estrazione. L’affinamento utilizza invece tre diverse barricaie, due per il primo e il secondo anno di invecchiamento a cui se ne aggiunge una terza sperimentale, mentre e l’imbottigliamento chiude il ciclo conducendo all’interno, al vero e proprio cuore della cantina: il caveau che custodisce la riserva di Massetto adagiata dentro una suggestiva e leggera struttura a scheletro di acciaio inox.

Gli interni

Essenziali e minimali, sono definiti da pochi e selezionati materiali, linee semplici e pulite, volumi puri e poco spazio lasciato alla decorazione. L’altamente scientifico processo di vinificazione avviene in uno spazio che assume le sembianze di un quasi asettico laboratorio definito da setti in cemento armato a vista gettato in operarivestimenti di pietra, lucentezza dell’acciaio e trasparenza del vetro. Quasi fossero laboratori per la vinificazione contemporanei e asettici, tutti gli ambienti sono caratterizzati dal grigio scuro dei setti in cemento armato a vista e dai rivestimenti di pietra, su cui si aprono porte a perfetta scomparsa, dalla lucentezza dell’acciaio e dalla trasparenza del vetro. Al terreno ricco di sabbia e argilla azzurra, argilla depositatasi nel Pliocene che insieme al clima crea condizioni estremamente favorevoli alla coltivazione del vitigno Merlot, si deve il grande e pressoché immediato successo di questo vino rosso e il progetto esalta il suo ruolo di catalizzatore e protettore del processo posizionando nei setti della barricaia fenditure verticali strategicamente aperte sul terreno compattato. Priva di sala degustazione o spazi riservati al pubblico, Tenuta Masseto è oggi una nuova cantina d’autore che nasce per essere un edificio iconico ma, per adesso, destinato esclusivamente alla produzione e alla conservazione del limitato numero di bottiglie prodotte ogni anno.

Photogallery

 

Scheda progetto

Nome Tenuta Masseto
Luogo Bolgheri, Castagneto Carducci (LI)
Progetto architettonico Hikaru Mori e Maurizio Zito
Collaboratori Enrico Prato, Angela Abbruzzese, Davide Pasquariello
Progetto strutture Maurizio Ghillani
Impresa Target Costruzioni
Superficie d’intervento 7.000 mq, 2.530 mq costruiti
Completamento 2018
 
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