Recupero urbano in zona sismica: il caso dell’ex Caserma Berardi di Chieti

Non ci sono solo gli interventi dell’Agenzia del Demanio per la riqualificazione sismica delle caserme. C’è un importante intervento di recupero urbano, che riguarda l’ex Caserma Berardi di Chieti, pronta a tornare a nuova vita dopo un periodo di circa sette anni di abbandono. Sede del 123° Reggimento Fanteria dell’Esercito Italiano dal 1915 e attiva fino al 2012 con il compito di addestrare reclute volontarie, la Caserma rappresenta un complesso architettonico di otto edifici militari dislocati su un’area di 40.300 mq, cinta da un muraglione continuo e collocata all’interno dell’ambito del centro storico, sul crinale orientale della città. Nella prima fase di recupero urbano, due saranno i lotti ad essere riqualificati; i lavori sono partiti nel mese di marzo 2019 e porteranno alla trasformazione di tre immobili militari dismessi, dando il via al programma di convertire l’ex Caserma nella nuova cittadella della Pubblica Amministrazione della città di Chieti.
Le nuove funzioni
Attraverso progetti di ristrutturazione edilizia che prevedono la demolizione e ricostruzione degli edifici interessati, conservandone dimensioni e morfologia, saranno insediate nuove funzioni e servizi pubblici. Il primo lotto attualmente in fase di cantiere, il cui completamento è previsto entro un anno con un ammontare dei lavori di 5.031.000 euro, accoglierà gli uffici della Ragioneria Territoriale di Stato, Direzione Territoriale del Lavoro e Agenzia Dogane e Monopoli; il secondo lotto ospiterà invece la nuova sede del Liceo Scientifico “Masci”, di cui farà parte anche una palestra esterna, e sarà ultimato entro due anni per l’importo di 5.826.000 euro. A completare il progetto unitario della cittadella della Pubblica Amministrazione saranno poi altre funzioni che includono la nuova sede dell’Agenzia delle Entrate e della Caserma dei Carabinieri.

Ex Caserma Berardi di Chieti, planimetria dello stato attuale
L’intervento di recupero urbano
Con l’intento di realizzare architetture contemporanee adeguate alle nuove funzioni pubbliche ma anche all’assetto storico dell’Ex Caserma, i primi interventi di trasformazione e di recupero urbano prevedono la demolizione di tre edifici esistenti, nello specifico due strutture gemelle costruite negli anni ‘20 (identificate come edifici B1-B2 e B3-B4) collegate tra loro da un corpo centrale sospeso e adibite in origine a camerate per le reclute al piano primo e a magazzini o stalle per i cavalli al piano terra; e l’edificio L, con copertura a botte, costruito invece negli anni ‘60 come palestra e utilizzato anche per le celebrazioni religiose. Saranno oggetto di riqualificazione anche le aree esterne all’aperto per la creazione di spazi di pertinenza attrezzati.
I nuovi edifici
Il nuovo edificio adibito agli uffici della Ragioneria Territoriale di Stato, Direzione Territoriale del Lavoro e Agenzia Dogane e Monopoli si svilupperà su una superficie utile lorda di circa 3.800 mq su tre piani e ospiterà non solo gli uffici pubblici ma anche un’aula magna di 600 mq a servizio del Liceo Scientifico “Masci”, il quale sorgerà nel lotto accanto, in una nuova struttura di circa 4.400 mq con 30 aule oltre a vari laboratori e spazi collettivi. Anche la palestra, annessa al Liceo, sarà ricostruita e dotata di spazi esterni per lo svolgimento di attività sportive all’aperto.

Vista dall’alto dell’ex Caserma Berardi con indicazione degli edifici attualmente in fase di trasformazione
Strutture e materiali
Dal punto di vista costruttivo, il Liceo Scientifico (ex edifici B1-B2) sarà realizzato con una struttura in cemento armato, contraddistinta da una sequenza di bucature che richiamano il vecchio edificio e presentano un gioco di sfumature sui toni del giallo-verde su elementi come imbotti, infissi e parapetti. Per gli uffici pubblici (ex edifici B3-B4) è stato invece scelto un sistema costruttivo montato interamente a secco e si è optato per un rivestimento esterno in pannelli di alluminio effetto corten. In entrambi i progetti è infine molto forte il tema della reinterpretazione del corpo centrale di collegamento che univa storicamente gli edifici gemelli. Nella scuola diventa infatti l’atrio, fulcro dell’edificio con uno spazio a doppia altezza visibile attraverso una vetrata continua; nell’edificio per uffici rimane un collegamento sospeso, ma sarà interamente vetrato.
L’intera opera rientra nel processo di razionalizzazione delle strutture demaniali dello Stato e rappresenta uno dei primi casi di Federal Building in Italia, frutto della cooperazione tra il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna (sede coordinata dell’Aquila) in qualità di stazione appaltante, e l’Agenzia del Demanio (come Ente finanziatore).