Architettura

Quando il design e’ eco-sociale: Luca Gnizio per Green Utopia 2015

Azzerare gli sprechi nel lavoro progettuale. Questo l'obiettivo del designer Luca Gnizio, che si dedica alla creazione di soluzioni partendo da scarti industriali. Con lui, in vista della sua partecipazione a Green Utopia 2015, abbiamo parlato di design eco-sociale
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Quando il design e’ eco-sociale: Luca Gnizio per Green Utopia 2015

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Luca Gnizio è designer e dal 2007 si dedica interamente allo studio e alla creazione di soluzioni progettuali partendo dal riutilizzo degli scarti industriali L’obiettivo è quello di azzerare gli sprechi e di trasformare il design in strumento di aiuto ecologico e di sensibilizzazione al lavoro partecipato tra più aziende.

Quest’anno Luca Gnizio ha deciso di unirsi al team di Green Utopia 2015, seconda edizione della manifestazione dedicata alla cultura ‘verde’ e alla sostenibilità del costruire, che si svolgerà alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 14 aprile all’8 maggio. Il suo compito sarà quello di prestere la sua esperienza e la sua creatività aiutare le aziende partecipanti a realizzare le proprie installazioni,valorizzandone i prodotti in veste green e sostenibile.

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Ci può raccontare la sua visione di design eco-sociale, quali sono, secondo lei, i possibili sviluppi e le prospettive future?

Un’azienda moderna che voglia trovare una piena accettazione da parte del suo contesto di riferimento non può trascurare il design eco-sociale. Diventa così fondamentale il ruolo che assume sul mercato, contribuendo, in maniera significativa, al mantenimento e allo sviluppo etico-sociale di una larga fetta del proprio territorio e platea di riferimento. Solo così potrà rivelandosi etica attraverso ciò che produce, anche in modo extracommerciale.

Il mio obiettivo come designer eco-sociale è quindi quello di studiare come trasformare lo scarto industriale in nuovo prodotto funzionale, azzerando lo spreco. Un processo riproducibile su larga scala che è al tempo stesso motivo di coinvolgimento e sinergia tra più aziende, nonché una nuova possibilità di lavoro per le associazioni sociali e le fasce deboli. Tutto questo processo ha lo scopo di creare un’economia virtuosa.

Ci può fornire qualche anticipazione sul progetto Green Utopia 2015? Cosa devono aspettarsi visitatori ed espositori? Quali i punti focali di questa edizione?

Gli espositori saranno coinvolti in un progetto creativo che vedrà i loro prodotti emergere e i loro scarti diventare un nuovo prodotto commerciale. La presentazione di questi nuovi prodotti al pubblico del Fuorisalone sarà realizzata sotto forma di installazione multisensoriale, al fine di creare un’operazione di forte ritorno comunicativo a tutto vantaggio delle aziende coinvolte.

I visitatori troveranno un format nuovo che non si accontenterà di mostrare unicamente un contenuto, ma di farli interagire attivamente. Saranno attori e protagonisti di un grande teatro eco-sociale, dove l’architettura dell’installazione e il prodotto, in essa compreso, saranno in continuo cambiamento, grazie al lavoro di sinergia tra pubblico, aziende e associazioni sociali.

Lei si occuperà delle installazioni green. Può descrivere il suo metodo di lavoro e come accompagnerà le aziende in questo percorso?

Dopo un attento studio e ascolto delle esigenze aziendali le coinvolgo in un processo creativo con lo scopo di ottenere un ritorno di immagine attraverso la produzione di oggetti ottenuti dallo scarto di produzione. Il processo vede quindi l’azzeramento dello scarto e la nascita di una nuova catena produttiva in grado di coinvolgere contemporaneamente anche più attività industriali e sociali. Allora solo quando il prodotto finale è il risultato di aiuto ecologico, sociale e di insegnamento e sensibilizzazione si può parlare di valore etico del design.

Secondo lei, perché è importante, per le aziende dei settori coinvolti nella manifestazione, la partecipazione a una manifestazione come Green Utopia?

Green Utopia è un’occasione unica in un contesto dedicato alla cultura green e alla sostenibilità del costruire, ovvero ciò che le aziende cercano nella nuova Milano aperta al mondo. Le aziende saranno guidate e aiutate nella presentazione del loro prodotto e coinvolte in un operazione collettiva di grande impatto eco-sociale.

Green Utopia si ripresenta all’interno della prestigiosa location della Fabbrica del vapore, permettendo alle aziende di potervi partecipare per un lungo periodo che inizia con la settimana del design di Milano per arrivare alla prima settima di Expo.

Chi è Luca Gnizio

Nato nel 1981 a Lodi, attualmente vive tra Pietrasanta e Milano. Luca Gnizio in pochi anni ha già suscitato ampio interesse da parte della critica nazionale ed internazionale come designer eco-sociale, permettendogli in breve tempo di collezionare importanti appuntamenti: primo italiano nella categoria professionisti alla settimana del design di Tokyo, selezionato dall’importante vetrina del “salone satellite” di Milano. Gisella Borioli, famosa talent scout in campo di design e moda, lo definsce un’autentica rivelazione nel panorama del design eco-sociale e sua scoperta.

Luca Gnizio si avvale della collaborazione di numerose aziende per l’approvvigionamento dei materiali di scarto industriale sui cui operare, per creare ogni volta nuove soluzioni alle aziende per reimpiegare il loro materiale di scarto in nuovo prodotto, azzerando di fatto i depositi a magazzino e scarti di produzione. Egli trasforma ciò che diventa materiale di scarto in nuovi prodotti, dimostrando che da un ciclo virtuoso delle materie non nascono prodotti di minor valore, ma complementi di qualità, vera espressione dei principi etici di tutela ambientale.

Inoltre per la creazione dei suoi prodotti vengono coinvolte anche diverse associazioni sociali. Egli sostiene che lo sviluppo sostenibile è possibile solo seguendo i principi della cooperazione e della condivisione, proponendo un approccio nuovo nel rapportarsi al sistema mercato e di conseguenza al consumatore. Oggi Luca Gnizio vanta importanti progetti che lo hanno visto lavorare con più di 50 aziende e multinazionali del marmo e brand della moda come Levis Strauss Italia, e multinazionali automobilistiche.

Green Utopia 2015

Il legno come materiale da costruzione sarà tra i protagonisti di Green Utopia 2015, seconda edizione della manifestazione dedicata alla cultura ‘verde’ e alla sostenibilità del costruire, che si svolgerà dal 14 aprile all’8 maggio 2015 alla Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4 a Milano.

L’edizione di 2014 di Green Utopia è stata considerata unanimemente la proposta più interessante di tutta la Milano Design Week 2014 e, quest’anno, oltre a inserirsi nel contesto della settimana milanese del design, composta da Salone del Mobile e Fuorisalone, Green Utopia “apre le porte” a Expo 2015, ospitata a Milano a partire dal 1° maggio 2015. L’architettura vegetale entra quindi di diritto nei temi portanti di Expo 2015. 

Green Utopia è uno degli eventi di Sharing Design, la manifestazione a cura di Milano Makers dedicata al design autoprodotto.

Il team di Green Utopia 2015

Ideazione e coordinamento: Arch. Maurizio Corrado.

Gruppo di progetto: Roberto Maci, Riccardo Rigolli, Andrea Facchi, Claudia Mendini, Francesco Poli, Giacomo Mencarini.

Installazioni aziendali a cura di: Luca Gnizio

In collaborazione con: Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma; Ziegert, Roswag, Seiler Architekten Ingenieure, Berlino; gruppo Caña Viva, Barcellona.

Visual marketing: Paolo Schianchi, Christiane Burklein, Francesco Cibati

Media partner: Wolters Kluwer Italia

Patrocini: Accademia di Belle Arti di Verona; Accademia di Belle Arti di Bologna; La Sapienza Università di Roma, Facoltà di Architettura, Dipartimento di architettura e progetto; DMC Design Management Consulting; ADI Associazione Design Industriale.

Con l’adesione di: Aiapp, Associazione italiana di architettura del paesaggio, sez. Lombardia.

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