Nuove luci a San Siro. I progetti per quello che diventerà il
nuovo stadio di AC Milan e FC Internazionale elaborati dalla società nordamericana
Populous e dal gruppo internazionale
David Manica e Sportium-Progetto Cmr sono stati presentati al Comune di Milano, alle commissioni congiunte Urbanistica, Bilancio e Sport, generando più perplessità che approvazioni. Le proposte dei nuovi distretti dedicati all’intrattenimento lasciano aperte molte questioni, intrecciate con l’approvazione del nuovo PGT. Si parte dalla volumetria per arrivare alla dichiarazione di pubblico interesse di una trasformazione che dovrebbe demolire il “vecchio” Meazza. La decisione del Comune di Milano è attesa a metà novembre.
Nuovo San Siro: perché
Nodi centrali, evidenti all’inizio del processo come adesso, sono in primis la
dichiarata necessità da parte dei due club di procedere a una realizzazione ex novo in area limitrofa all’attuale stadio Meazza (con successiva demolizione del vecchio impianto) e, secondariamente ma non troppo, le
volumetrie previste, che superano di molto quelle consentite dal
Piano di Governo del Territorio che, tra l’altro, è stato approvato il 14 ottobre dopo un lungo processo di impostazione, perfezionamento e condivisione.
La delicatezza della questione è tale che l’amministrazione meneghina, che avrebbe dovuto prendere una decisione in merito alla procedura e alle tempistiche per l’avvio e lo svolgimento di tutto il processo entro la prima parte di ottobre, si è presa più tempo per le valutazioni e ha rimandato a metà novembre la scadenza per pronunciarsi.
Verso il nuovo stadio San Siro di Milano
In Italia si parla sempre più spesso di rinnovamento degli stadi. Strutture che oggi sono rese ancora più vetuste da normative sulla sicurezza in continua evoluzione. Sempre più
città e club calcistici procedono, sebbene con fortune diverse,
sulla strada del rinnovamento dell’esistente (come Bergamo con il progetto di studio De8)
o della costruzione ex novo, seguendo il fortunato modello che a Torino la Juventus per prima ha portato in Italia (i progetti del nuovo stadio di
Cagliari e di
Padova, entrambi seguiti da Sportium).
Come Roma, anche Milano e le sue blasonate squadre stanno da tempo affrontando la questione, sebbene con meno apparenti problemi. La necessità di aggiornare la dotazione di spazi e strutture del Meazza si rende man mano più pressante negli corso degli ultimi anni, in parallelo all’aumento dell’interesse, anche immobiliare, all’intervento su un’area da riqualificare.
Il progetto di fattibilità di inizio luglio
A inizio luglio le due società fanno il primo passo ufficiale per l’avvio di un percorso condiviso, mirato all’ottenimento da parte dell’amministrazione comunale della
dichiarazione di pubblico interesse. Presentano un
“Progetto di Fattibilità Tecnico Economica” per la costruzione di un nuovo stadio che, senza definire ancora né gli edifici né le loro forme architettoniche, indica preferibile la nuova costruzione all’adeguamento funzionale e qualitativo dell’esistente, strada tuttavia più raccomandata dall’amministrazione comunale ma considerata troppo costosa e difficile dai proponenti.
Il nuovo distretto dello stadio San Siro
Il progetto prefigura la realizzazione di un
nuovo stadio da 60.000 posti da costruirsi nell’area contigua allo stadio di San Siro, di proprietà comunale e in concessione ai due club. A questo affianca la creazione di un
distretto, aperto tutto l’anno. Sarà dedicato allo sport, all’intrattenimento, allo shopping e al divertimento. Il piano definisce anche le modalità di finanziamento del progetto. Milan e Inter sono finanziatori e promotori, in cambio di una concessione di un diritto di superficie a 90 anni. Questa dovrà essere assegnata tramite gara pubblica, nella quale i club avrebbero diritto di prelazione e porterebbe, secondo le loro stime, investimenti privati nell’area per oltre 1,2 miliardi di euro. Di questi 600 milioni solo per la realizzazione del nuovo stadio.
Il concorso a inviti e i partecipanti
I passi successivi alla presentazione del progetto di fattibilità hanno portato l’avvio quasi immediato da parte delle due società di un
concorso a inviti. La gara ha inizialmente messo a confronto le proposte di 4 progettisti, che si sono poi ridotti a due. Oltre a
Populous e
Manica e Sportium-Progetto Cmr, hanno lavorato allo sviluppo del masterplan di stadio e distretto anche la società statunitense specializzata
Hok (a cui, tra gli altri, si deve il
Mercedes-Benz Stadium di Atlanta) e i milanesi
Stefano Boeri Architetti.
Le due proposte
Sia Populous che Manica e Sportium-Progetto Cmr si sono mossi su
indicazioni comuni che hanno richiesto
strutture parzialmente interrate. Interrato di 7 metri e fuori terra di 30 metri, il nuovo stadio dovrebbe essere più basso di San Siro, alto quasi 70 metri. Dovrebbe anche essere contenuto all’interno di un
involucro continuo e chiuso che, insieme all’interramento, dovrebbe diminuire un impatto acustico oggi importante, sia durante le partite che durante gli altri eventi usualmente ospitati.
Altro punto chiave è la presenza di un
verde. Un raddoppio della superficie che fa il paio con le aree pedonali e destinate alla mobilità lenta e l’interramento di un parcheggio per autoveicoli da 2.800 posti.
Queste condizioni ‘di base’ sono presenti in proposte che sviluppano il tema in modi differenti.
La Cattedrale di Populous
La ‘
cattedrale del calcio’ è impostata su un pianta rettangolare, la stessa su cui si sviluppa l’attuale Meazza.
L’involucro esterno, dai parallelepipedi volumi definiti, è chiuso da uno strato di vetro strutturale all’interno. Qui si sviluppano i diversi livelli di un impianto che ospita anche i musei delle squadre. Elemento caratteristico sono
le grandi lamelle chiare, verticali e superiormente aggettanti che, ispirate ai fianchi del Duomo di Milano, cambiano colore riflettendo tutti i differenti colori che vi si possono proiettare.
Manica e Sportium-Progetto Cmr: gli anelli di Milano
‘Gli anelli di Milano’ propone invece un
volume morbido, chiuso, definito dall’incrocio-sovrapposizione di due anelli che, dai colori cangianti, rappresentano passato e futuro della città. Ma anche le due squadre che ogni settimana giocheranno le partire al suo interno. La proposta
sceglie di mantenere il campo del vecchio Meazza aprendolo e mettendolo al centro della nuova area multifunzione.
I tempi per il nuovo San Siro
Sicuramente il rinvio da parte del Comune non gioca a favore delle strette tempistiche che i due club si erano dati. Il
nuovo stadio dovrebbe essere infatti pronto per il 2023. Il cantiere, organizzato in due fasi, dovrebbe completare il nuovo impianto per primo per permettere alle squadre di iniziare a giocare il prima possibile. Una volta completato, dovrebbe essere demolito il vecchio stadio Meazza e iniziare la successiva realizzazione del distretto.
Ma
la strada si è ulteriormente complicata: forse per ammorbidire un processo decisionale che coinvolge anche la Soprintendenza, sembra che i due club abbiano dato mandato ai progettisti finalisti di modificare le loro proposte in senso maggiormente “conservativo” delle strutture dell’attuale San Siro.
Nella partita è entrato anche il
Politecnico, a cui è stata affidata la formulazione di un parere “terzo” sull’opportunità di demolire il vecchio stadio, ipotesi tuttavia approvata dall’informale sondaggio proposto dalle squadre ai loro tifosi.
Tutte le ipotesi rimangono aperte, compreso lo scontro diretto con cui si scavalcherebbe il Comune passando la questione direttamente nelle mani della Presidenza del Consiglio dei Ministri.