Lo studio di
Benedetto Camerana trasforma la Torre Littoria di Torino per la committenza di
Reale Immobili. Il progetto è da poco completato su una delle principali piazze del centro cittadino e rifunzionalizza un edificio storico e iconico. Riconferma il solido legame tra la società di assicurazioni e la città che nel 1828 le diede i natali, sostenuto da importanti investimenti nel recente passato.
Risale al 2016 il New Building Bertola,
rinnovamento della sede di corso Siccardi su progetto di Artecna e dello studio emiliano
Iotti+Pavarani. Ospita oggi gli uffici delle imprese di Reale Group. È stato invece completato nel 2020 nella zona sud di Torino il
nuovo CRAL, il centro ricreativo aziendale sviluppato da Picco Architetti.
Reale Mutua Assicurazioni e la ricostruzione di via Roma
Il progetto dello studio torinese interviene sull’isolato Sant’Emanuele. Il suo ridisegno appartiene alla più rappresentativa storia della costruzione della città novecentesca. Si trova nel pieno centro cittadino dove disegna un inaspettato isolato razionalista dalle forti influenze espressioniste che prende rapidamente forma tra 1933 e 1934. Viene affidato all’architetto
Armando Melis de Villa e all’ingegnere
Giovanni Bernocco dalla società Reale Mutua Assicurazioni.
L’isolato Sant’Emanuele è il fulcro del massiccio riassetto urbano che nella prima metà degli anni trenta porta alla realizzazione della
nuova via Roma. Completato in due fasi, vede il ridisegno del tratto compreso tra piazza Castello e piazza San Carlo affidato ai principali studi dell’epoca. Unico vincolo è la creazione lungo via Roma di facciate porticate ispirate ai fronti porticati castellamontiani di piazza San Carlo. Queste creano due infilade unitarie che celano strutture portanti di cemento armato e planimetrie non vincolate dalla rigidità della muratura portante.
L’Isolato Sant’Emanuele
L’isolato Sant’Emanuele porta, unico esempio, la contemporaneità nell’importante progetto urbano. Su via Roma adegua i suoi fronti al barocco, alle spalle le facciate sono scandite dall’alternanza di grandi fasce orizzontali che alternano
mattoni a vista e intonaco. Mentre risolve con una curva l’angolo tra due vie posteriori, colloca un nuovo edificio alto sul fronte affacciato su piazza Castello.
La
torre è un edificio alto e stretto divenuta parte integrante della scenografia barocca della piazza. L’iniziale volontà di collocare al suo interno gli uffici nazionali del partito fascista, sebbene mai divenuta realtà, le ha dato il nome di Torre Littoria. I suoi 110 metri di altezza nascono ricorrendo a tecnologie e materiali innovativi, come il
vetrocemento utilizzato nei tondi balconi d’angolo, il clinker e il linoleum. La struttura portante è costituita da un
telaio metallico elettrosaldato che la rende un edificio quasi unico nella produzione architettonica cittadina dell’epoca.
Il concorso e l’avvio del progetto di trasfromazione
Lo studio torinese, che ha anche la
sua sede all’interno dell’edificio, vince un
concorso nel 2017. La competizione cronologicamente segue un primo concorso bandito nel 2011. Questa chiedeva la trasformazione, mai realizzata, degli ultimi due piani del blocco di base dell’isolato, che avrebbero dovuto essere occupati da un bar con ristorante e affaccio sulla piazza. Un ascensore panoramico vetrato avrebbe permesso l’accesso alla nuova area aperta al pubblico, addossato su una porzione del fronte.
All’interno, il Theatrum Sabaudiae di inizio millennio
Il progetto contrappone alla storicità dell’edificio la modernità degli interni. Questi sono organizzati per creare
11 nuovi appartamenti di lusso nei 19 livelli della torre. Tre grandi duplex e otto appartamenti monolivello rivedono una superficie di 1.700 mq nel pieno centro della città.
La particolare conformazione dell’edificio e il tessuto urbano che lo circonda creano un’apertura quasi unica sulla città, sul suo paesaggio e sui suoi
principali tesori barocchi. L’idea guida del progetto sfrutta l’apertura a 360° di tutti i fronti della torre. Le molte aperture portanto all’interno di tutti i locali una versione contemporanea del ‘Theatrum Sabaudiae’, la raccolta di immagini sui pirncipali luoghi appartenenti al regno Savoia alla fine del XVII secolo.
Questo ingresso è potenziato dalle molte riflessioni che le scelte dell’interior design creano in tutti gli interni. Specchi, vetri e trasparenze si affacciano su un intorno che garantisce allo stesso tempo privacy e apertura sull’intorno grazie alla forma stessa della torre.
Un progetto di punta della Collezione Prestige
Tutti gli appartamenti sfruttano pienamente il perimetro e il carattere dell’edificio. Si differenziano tra loro arricchendo l’offerta della
Collezione Prestige, progetto immobiliare residenziale avviato da Reale Immobili in Italia. Ne sono principali asset Milano, con l’intervento affacciato su piazza Sant’Ambrogio, e Roma, con gli appartamenti in via del Babuino.
L’offerta torinese prevede un’ampia scelta di soluzioni residenziali per sviluppo ed estensione. I più semplici creano luminose zone giorno con tre affacci sulla città e zona notte separata. I più sofisticati organizzano il loro interno attorno alla
‘bolla’ vetrata che, centrale e apribile, ingloba la cucina rendendola il perno dell’organizzazione planimetrica. La sua funzionalità la lascia sempre a vista permettendo al contempo una separazione dal soggiorno open space in cui trova posto anche la zona pranzo.
Gli ultimi due livelli recuperano il vecchio locale impianti sulla punta della torre aggiungendo un ultimo piano, il 20°. L’appartamento corrispondente, bilivello, aggiunge alle dotazioni spaziali del livello di accesso una dependance con zona notte e accesso diretto su una
grande terrazza. La sua zona cucina è utilizzabile sia all’interno che all’esterno, da cui è accessibile aprendo una finestra vetrata scorrevole.