Edilizia
NTC18, novità e aggiornamenti: intervista ai professori Croce e Formichi
Una descrizione puntale dei contenuti innovativi delle Ntc18 con uno sguardo europeo agli Eurocodici ed ai relativi annessi nazionali
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Sono sempre protagoniste le NTC18. E per questo abbiamo intervistato gli Autori de “Le nuove norme tecniche per le costruzioni”, ovvero i professori Pietro Croce, docente di Tecnica delle Costruzioni e di Costruzioni di Ponti dell’Università di Pisa e presidente del Gruppo Orizzontale Ponti (HGB) del CEN/TC250 che coordina le parti relative ai ponti degli Eurocodici, e Paolo Formichi, presidente della Sotto Commissione 10 del CEN/TC250 “Basis of Structural Design” che coordina le attività per l’evoluzione della norma EN1990 in vista della “seconda generazione” degli Eurocodici strutturali, attesa per il 2023.
Per maggiori informazioni sul volume clicca sul box qui di seguito:
L’esecuzione di interventi di consolidamento comporta l’innalzamento dell’affidabilità della costruzione, che potrà quindi vedere prolungata la propria “vita biologica” oltre a quella corrispondente alla vita nominale di progetto, che è bene ricordarlo, è “convenzionalmente definita come il numero di anni nel quale l’opera, purché ispezionata e manutenuta come previsto in progetto, manterrà i livelli prestazionali e svolgerà le funzioni per i quali è stata progettata.”.
In quest’ottica le Amministrazioni potranno stabilire differenti strategie di intervento, ottimizzando l’investimento delle proprie risorse, tenendo in conto le necessità legate alla fruizione degli immobili e tutte le altre variabili che condizionano le scelte di intervento. Si potranno, ad esempio, predisporre interventi frequenti, magari con limitata invasività e concentrandoli in tempi ristretti, limitando il periodo di interruzione di utilizzo della struttura, oppure mettere in atto significativi interventi di ristrutturazione ad intervalli di tempo molto più dilatati, con interruzione dell’utilizzo dell’intera struttura per il periodo necessario alla realizzazione delle opere. A titolo di esempio, le opere infrastrutturali dovrebbero essere oggetto di interventi del primo tipo, mentre edifici pubblici le cui funzioni sono delocalizzabili, potrebbero essere oggetto di interventi del secondo tipo.
Le infrastrutture come i ponti, oggetto di grande attenzione, definite anacronistica la II categoria, condividendone l’eliminazione dal testo della norma. Potete spiegarvi meglio in merito?
Tradizionalmente, in Italia i ponti stradali erano suddivisi in due categorie e la normativa consentiva di adottare azioni da traffico ridotte per la seconda categoria.
In genere, i ponti di II categoria erano opere minori, spesso a servizio di strade secondarie. La scelta di eliminare questa differenziazione è dettata sostanzialmente dalla considerazione che una riduzione dei carichi da traffico, che può avere senso per la verifica dei ponti esistenti anche ai fini dell’introduzione di eventuali limitazioni di traffico, non è giustificata per ponti di nuova costruzione, perché, a fronte di riduzioni di costo trascurabili, conduce a significative riduzioni dell’affidabilità strutturale, da evitare anche nell’ottica del conseguimento di un’adeguata robustezza.
Tra i temi “new”, per quanto previsti già nelle NTC08, ci sono gli elementi non strutturali ed il soddisfacimento del requisito di duttilità. Potete mettere in luce i requisiti della progettazione di questi elementi?
A nostro avviso, è necessario evitare fraintendimenti. Per gli elementi non strutturali non sono ovviamente richieste verifiche in duttilità (si veda la Tabella 7.3.III).
I tecnici italiani, abituati al controllo dei prodotti da costruzione così come previsto dalle precedenti edizioni delle norme tecniche, sono ora chiamati ad entrare nella particolare condizione normativa in cui le Norme Tecniche e le relative prescrizioni si intrecciano con la normazione europea, che con le norme di prodotto armonizzate fissano i criteri affinché i produttori possano rendere la Dichiarazione di Prestazione (DoP) in vista della marcatura CE dei prodotti stessi. Il quadro normativo europeo, volto a garantire trasparenza sul mercato dei prodotti da costruzione, è necessariamente articolato e non del tutto esente da possibili fraintendimenti. Vi sono, infatti, casi in cui la disponibilità della marcatura CE di prodotti, pur conformi alle richieste delle norme di prodotto, può, per talune applicazioni, non essere sufficiente per il corretto utilizzo dei prodotti stessi in cantiere. Per essere più precisi, un prodotto può risultare conforme alla norma di prodotto armonizzata, ma ciò non implica automaticamente che esso soddisfi tutte le verifiche strutturali, che dipendono dal particolare impiego che se ne fa, anche perché la dichiarazione di prestazione può riguardare solo una parte delle caratteristiche meccaniche.
La corretta individuazione dei requisiti da controllare, le prove e le eventuali verifiche addizionali da eseguire nel rispetto delle NTC e l’individuazione dei casi in cui i prodotti debbano essere respinti prima della loro messa in opera, costituisce, senza dubbio, una attività di fondamentale importanza per i Tecnici. Riteniamo, quindi, che di questi aspetti debba essere data adeguata ed ampia informazione per favorire un atteggiamento consapevole da parte dei Direttori dei Lavori e Collaudatori ed anche da parte delle Imprese, che per prime dovranno rifiutare materiali inadeguati all’uso, favorendone la definitiva uscita dal mercato, che, in ultima analisi, è uno degli obiettivi, se non il principale, che la normazione europea di prodotto si prefigge al fine dell’innalzamento degli standard di qualità dei prodotti stessi.
Pietro Croce e Paolo Formichi, il focus e il confronto sull’aggiornamento delle NTC
Entrambi hanno partecipato alle Commissioni e gruppi di lavoro incaricati di redigere le Norme Tecniche per le Costruzioni (2008 e 2018), le relative Circolari e le Appendici Nazionali agli Eurocodici. In particolare, abbiamo discusso dei seguenti concetti:- definizione delle azioni;
- robustezza;
- ponti di II categoria;
- costruzioni in acciaio;
- costruzioni in alluminio;
- vita nominale di una costruzione;
- elementi non strutturali;
- l’attività di controllo del DL.
- Azioni sulle costruzioni: vi sono molti casi in cui è necessario consultare gli Eurocodici per le azioni del vento e della neve. Anche se con la recente circolare sono stati trattati numerosi casi non previsti in precedenza, il compendio delle informazioni contenute negli Eurocodici è sempre determinante per il progettista, al fine di conoscere il contesto entro il quale le prescrizioni delle norme italiane sono state sviluppate e dal quale sono in gran parte state mutuate;
- Robustezza: molte indicazioni contenute nella EN1991-1-7, relative alla robustezza negli edifici intelaiati in c.a., per i quali furono per primi sviluppati i concetti di base, sono di grande utilità per il conseguimento di adeguati livelli di robustezza strutturale, peraltro, in ambito europeo sono stati recentemente chiariti alcuni aspetti che avevano generato dubbi interpretativi. Questi aspetti, già parzialmente considerati nella Circolare, sono ulteriormente discussi e chiariti nel nostro commento (presente all’interno del volume);
- Costruzioni in acciaio: il sistematico rinvio alle norme europee per le regole di dettaglio di particolari tipologie strutturali (ad esempio sezioni tubolari in classe 4), la trattazione del fenomeno della fatica, le modalità di calcolo dei giunti, trovano ampio spazio nelle 20 parti dell’EC3 e compendiano in modo molto utile le indicazioni contenute nelle norme italiane;
- Costruzioni in alluminio: come è noto questo tipo di costruzioni non viene trattato nelle NTC e nella Circolare, ma la disponibilità dei principi di base, sulla sicurezza e sulle prestazioni attese e la completa coerenza degli annessi nazionali all’EC9 con la normativa nazionale, consente di utilizzare gli Eurocodici per la pratica progettuale corrente.

Fig. C.2.1 – Evoluzione dell’affidabilità strutturale e del periodo di vita nominale in funzione delle strategie d’intervento

Riferimenti normativi e classificazione dei principali materiali e prodotti per uso strutturale.