Architettura

Medical Compound vincitore dell’Energy Globe Sudan

Progettato da TAMassociati a servizio del Centro Salam di cardiochirurgia in Sudan: 102 container abbandonati diventano medical residence
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Medical Compound vincitore dell’Energy Globe Sudan
Il progetto Container Medical Compound – Houses for suspended lives, completato nel 2009 a Khartoum per la committenza della ong Emergency da TAMassociati, si è aggiudicato il premio Energy Globe National Award Sudan 2019. Realizza un complesso di residenze modulari che nasce per ospitare il personale sanitario internazionale in servizio al vicino Centro Salam di cardiochirurgia attraverso il riciclo, lo studiato utilizzo delle risorse, di materiali disponibili localmente e di tecniche tradizionali e una progettazione attenta ed economica.

Il Container Medical Compound

Il compound attrezza, assembla e rende abitabili 102 container tra le centinaia che ogni anno arrivano nella capitale del Sudan. Qui sono ‘vittime di abbandono’, anche in prossimità dell’ospedale. Sfrutta alcune delle principali caratteristiche dei contenitori multiuso nati per il trasporto intermodale delle merci:
  • modularità,
  • facilità di composizione e spostamento,
  • basso costo,
  • una tenuta ermetica che dà loro resistenza al fuoco, all’acqua e al vento.
Partendo da elementi lunghi 6 m, alti e profondi 2,5 m, il progetto li mette insieme. Quello che si crea è una distribuzione di due file di moduli affiancati affacciati su uno spazio centrale. Ogni modulo abitativo occupa la superficie di un container e mezzo, pari a 20 mq. Comprende gli spazi per la notte e un bagno introdotti da una piccola veranda che, aperta sul giardino, diventa anche il punto di ingresso. Mentre 95 container sono stati occupati dalle residenze, i restanti 7accolgono le funzioni di servizio, che comprendono anche una caffetteria.

L’abitabilità dei container medical compound

Affrontare le spesso impervie condizioni climatiche di Khartoum, le cui temperature per lunghi periodi dell’anno superano i 40° C, è stata una delle maggiori sfide di un progetto. Per raggiungere l’abitabilità il miglioramento delle condizioni interne dei parallelepipedi in lamiera è avvenuto grazie a:
  • schermi di bambù,
  • aggiunta di strati di isolamento,
  • accortezze progettuali.
Il materiale base dei container, la lamiera di metallo, è stato isolato creando un sistema ‘a cipolla’ che all’interno ha posato pannelli isolanti spessi 5 cm. Il volume interno dei medical compound non è quasi mai raggiunto dall’irraggiamento solare. Le verande sono chiuse da protezioni in legno di bambù. Queste garantiscono anche maggiore privacy. Mentre la creazione di un controsoffitto metallico ventilato inserisce un ulteriore strato di protezione. La presenza di pannelli solari termici abbinati a un impianto refrigerante dota l’intervento di un sistema di condizionamento approvvigionato da una rinnovabile fonte altamente disponibile.

Carbon footprint e compensazione dell’anidride carbonica

Il processo di realizzazione del Container Medical Compound ha comportato l’emissione di oltre 87.000 kg di anidride carbonica nell’aria. I materiali ed elementi del progetto hanno una provenienza locale. La messa in  opera è avvenuta con un cantiere a secco. I container sono stati infatti spostati a Khartoum e Port Sudan e tra il Sudan e l’Italia, dove sono stati allestiti i moduli, ricorrendo a camion e navi. Il progetto di TAMassociati ha così previsto la piantumazione di 162 nuovi alberi che nell’arco di 100 anni saranno in grado di compensare completamente la CO2 prodotta con l’emissione di nuovo ossigeno nell’atmosfera.

Photogallery

 

TAMassociati ed Emergency: dal Sudan all’Uganda passando per Milano

L’intervento prosegue e conferma la feconda e pluripubblicata collaborazione tra lo studio veneziano guidato da Simone Sfriso, Raul Pantaleo e Massimo Lepore e la ong fondata a Milano da Gino Strada sia nell’Africa sub-sahariana, dove è riuscita ad affermare il diritto a fornire ai bisognosi cure di qualità gratuite, che in Italia. I curatori di “Taking Care”, il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia diretta da Alejandro Aravena, sono stati i progettisti del Centro Salam di cardiochirurgia di Khartoum (che, operativo dal 2007 e vincitore dell’Aga Khan Award for Architecture 2013, è stato il primo centro gratuito in Africa a offrire assistenza medica e chirurgica di alto livello a pazienti affetti da cardiopatie) e dell’Ospedale pediatrico di Port Sudan (completato nel 2012 nel porto sulle rive del Mar Rosso). TAMassociati ha anche lavorato per Emergency a Milano, dove ha disegnato la sede della ong ricavata dalla trasformazione di una ex scuola abbandonata inaugurata nel 2017. Ultimo in ordine temporale è infine il Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica a Entebbe in Uganda che, previsto in conclusione per fine anno, ha visto lo studio affiancato dall’unico architetto italiano Premio Pritzker vivente, Renzo Piano.

L’Energy Globe Award

Nasce nel 1999 da un’idea di Wolfgang Neumann. Ha l’obiettivo di riconoscere e promuovere le best practice a scala mondiale di architettura sostenibile e attenta alle tematiche della sostenibilità. Inserisce i progetti partecipanti in 5 categorie: Earth (per quelli che in tutti i modi combattono lo spreco delle risorse naturali), Fire (quelli che trattano la gestione dell’energia, specificatamente da fonti rinnovabili), Water (interventi che combattono lo spreco e l’inquinamento di questa risorsa fondamentale favorendo il suo trattamento e la sua presenza), Air (miglioramento della qualità dell’aria e controllo delle emissioni nocive nell’atmosfera, una su tutte la CO2) e Youth (riconoscimento del supporto alla creazione nelle generazioni più giovani di una mentalità orientata alla consapevolezza e alla protezione dell’ambiente). Alle categorie se ne aggiunge una sesta, Energy for the poorest. Sono i progetti in grado di fornire energia pulita a una parte del 30% della popolazione mondiale privata dell’accesso all’energia. A livello locale assegna premi nazionali, i National Energy Globe Award. Tutti i vincitori possono ambire all’Energy Globe Award, che per il 2019 chiude le candidature il 20 novembre.
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