Architettura

Bjarke Ingels Group per MÉCA, il nuovo centro culturale di Bordeaux

La Maison de l’Économie Créative et Culturelle MÉCA riunisce in una sola sede tre importanti istituzioni culturali cittadine con un recupero di un’ex area dismessa lungo le rive della Garonna
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Bjarke Ingels Group per MÉCA, il nuovo centro culturale di Bordeaux
La MÉCA di Bordeaux è la nuova Maison de l’Économie Créative et Culturelle cittadina. È un centro culturale progettato dallo studio danese BIG  – Bjarke Ingels Group, insieme ai parigini Freaks freearchitects inaugurato a metà 2019 lungo le rive della Garonna. La Maison fa parte di un importante progetto pubblico promosso dalla Regione Nouvelle-Aquitaine. La volontà era quella di creare un nuovo polo per riunire tre istituzioni indipendenti attive nella promozione e nell’esposizione di diverse forme di arte contemporanea prima ospitate in luoghi differenti. La MÉCA ospita così l’ALCA (Agence Livre Cinéma & Audiovisuel), l’OARA (Office Artistique Région Nouvelle-Aquitaine) e il FRAC (Fonds Régionaux d’Art Contemporain). Mettendoli insieme, espone, organizza eventi e spettacoli e propone occasioni formative negli ambiti del cinema, del teatro, della letteratura e della produzione di audiovisivi. L’affidamento dell’incarico per la progettazione avviene, come buona abitudine transalpina, a valle di un concorso bandito nel 2011. I vincitori si impongono sulle proposte di studi nazionali e internazionali come i giapponesi Sanaa e i francesi W-Architectures di Tolosa e Flint di Bordeaux. Il cantiere viene avviato nel 2016 per concludersi tre anni dopo, con un impegno di fondi pubblici di 60 milioni di euro.

Un’architettura viva a Bordeaux-Euratlantique

La MÉCA sorge in un’area cittadina in piena trasformazione, Bordeaux-Euratlantique. In nuovo quartiere, posizionato nella parte sud-occidentale della città, venne previsto all’inizio del nuovo millennio all’interno del progetto strategico “Bordeaux 2030”. L’obiettivo era l’incremento dell’importanza della città a livello europeo attraverso nuovi collegamenti veloci con Parigi e la realizzazione di progetti di rigenerazione urbana. Bordeaux-Euratlantique prende le mosse dal rinnovamento della non lontana stazione di Saint-Jane, divenuta il motore di una trasformazione che sta portando nuove funzioni su un’area estesa su oltre 800.000 mq. La grande importanza del progetto è sancita nel 2009, quando Bordeaux-Euratlantique diventa ufficialmente un’operazione di interesse nazionale.

Tre istituzioni e una chambre urbaine racchiuse in un grande anello verticale

La MÉCA è un’architettura dalle linee nette e dinamiche che sorge su un’ex area dismessa precedentemente occupata da un macello. Nel complesso è un edificio a ponte lungo 120 metri e alto 37 e realizza 18.000 mq. Si eleva per sei piani fuori terra, al quinto dei quali si apre con una grande terrazza di 850 mq in potenziale estensione degli spazi interni. La sua architettura diventa veicolo delle forti intenzioni pubbliche per un’area-simbolo che sta concentrando investimenti e modernità. La scelta dello studio BIG è motivata da una parte dalla forte riconoscibilità dell’architettura dello studio danese e, dall’altra, anche dalla personalità da anni in continua ascesa del suo fondatore. Bjarke Ingels Group e i local architects Freaks propongono un edificio che crea un grande anello verticale. Questa struttura continua è in grado di legare fra loro le tre istituzioni lasciandole indipendenti. A queste ne aggiunge una quarta, lo spazio pubblico, che diventa protagonista occupandone il cuore, dove è realizzata una chambre urbaine aperta e accessibile. Lo spazio pubblico è punto di accesso alle diverse funzioni, di sosta e di attraversamento sia dell’edificio che di questa parte di città grazie a una scenografica serie di rampe e scale.

I percorsi e i materiali

I percorsi sono una parte estremamente importante di un progetto che prende le forme di una grande promenade aperta sulla città. Strade, piazze pubbliche, scalinate e rampe la integrano nel tessuto urbano di questa parte di città. Collegano la trama viaria con i suoi punti di accesso, portando i visitatori direttamente dentro la chambre urbaine e permettono il suo attraversamento. L’architettura della Maison de l’Économie Créative et Culturelle è definita dalle sue volumetrie ma anche dalla scelta dei materiali utilizzati per definirne l’involucro. Questo è una superficie liscia composta da 4.800 pannelli cementizi prefabbricati su cui si aprono finestre di differenti dimensioni che vengono diversamente distribuite. La finitura sabbiata e il chiaro colore beige sono un omaggio alle pietre tipiche del porto cittadino, il Port de la Lune dichiarato patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Photogallery

ALCA, OARA e FRAC: gli spazi che compongono la MÉCA, firmata Bjarke Ingels Group

All’interno della MÉCA, ALCA, OARA e FRAC occupano spazi differenti e distinti. L’ALCA si sviluppa su una superficie di 1.900 mq per una sala proiezioni da 80 posti, un coworking per gli scrittori, un centro di documentazione, uffici e spazi di accoglienza. 3.600 sono i mq dell’OARA, che comprendono la MÉCAscène, teatro modulare da 360 mq i cui spazi possono essere modificati a seconda delle esigenze, il MÉCAstudio, sala multifunzionale da 80 mq, un foyer per artisti, laboratori e uffici. Il FRAC occupa infine 4.600 mq in cui trovano posto circa 2.000 mq di spazi espositivi, un auditorium da 90 posti, un centro di documentazione e spazi per la formazione e la creazione artistica.
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