Architettura
L’Indiana University riscopre e realizza un progetto inedito di Ludwig Mies van der Rohe
La sfida più grande è stata l'adeguamento agli standard attuali di un progetto risalente al 1952 e rivisto da Thomas Phifer and Partners con SOM
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L’8 aprile il nuovo Mies van der Rohe Building è stato ufficialmente presentato al pubblico all’interno del campus di Bloomington della Indiana University (IU). Recupera e riattualizza un progetto del 1952 di Ludwig Mies van der Rohe (1886-1969), grazie al sostegno del filantropo e imprenditore Sidney Eskenazi, proprietario dello sviluppatore immobiliare Sandor Development Co. Realizza un singolare intervento di riadattamento seguito dallo studio newyorchese Thomas Phifer and Partners, che ha trasformato il progetto della sede di una confraternita.
Il Mies van der Rohe Building nasce per ospitare aule flessibili, sale per gruppi di lavoro e uffici amministrativi della Eskenazi School of Art, Architecture + Design.
La fedeltà al progetto all’Indiana University di Mies van der Rohe è quasi totale. Il nuovo edificio è redatto da uno studio i cui lavori dimostrano influenze moderniste che molto devono alle opere dell’architetto tedesco. Mantiene le proporzioni e i materiali del volume prefigurato all’inizio degli anni cinquanta, grazie all’aderenza ai disegni e alle ricerche che hanno seguito l’affidamento dell’incarico.
Adotta schemi e scelte che negli stessi anni stanno definendo alcune delle più famose e iconiche architetture nordamericane di Mies. Sono la celebrata Casa Farnsworth, completata nel 1951 come dimora per i fine settimana 80 km fuori Chicago e oggi National Historic Landmark. Ma anche la contemporanea Crown Hall dell’Illinois Institute of Technology di Chicago, dove Mies insegna per 15 anni e di cui progetta ampie parti del campus. Ma anche il meno conosciuto Bacardi Biulding a Città del Messico.
Un nuovo e trasparente prisma sospeso
Il Mies van der Rohe Building occupa l’angolo nord occidentale del campus dell’IU. Prende le forme di un prisma sospeso completamente trasparente, sorretto e staccato dal terreno da una sottile ma ben visibile struttura portante metallica bianca. Il progetto strutturale è stato adattato da SOM. È un edificio che si sviluppa su due piani fuori terra all’interno di un perimetro di base di circa 43×18 metri. Lo stacco dal terreno è permesso da una serie di esili pilotis al cui interno si posiziona l’unico volume, parzialmente chiuso da pareti opache in cemento armato, contenente l’ingresso e i collegamenti tra il piano terreno e il piano superiore. Due sbalzi, ai lati, accentuano il ‘galleggiamento’ del volume principale, bucato nel suo centro per portare luce agli interni.
