Architettura

G124 a Sora, una nuova scuola modello voluta da Renzo Piano

Trasparenza, apertura e inclusività le linee guida dell'intervento che imposta attorno a una scuola l’azione di riqualificazione promossa da G124
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G124 a Sora, una nuova scuola modello voluta da Renzo Piano
A Sora in provincia di Frosinone prima dello scoppio dell’emergenza Coronavirus, erano di fatto quasi terminati i lavori di demolizione dell’ex mattatoio. Al termine delle operazioni di rimozione dei detriti l’obiettivo sarà finalmente di far partire il cantiere per la realizzazione di una nuova scuola. L’edificio nascerà all’interno dei progetti avviati dal gruppo G124, voluto dall’architetto Renzo Piano affinché diventi un modello per i nuovi interventi di edilizia scolastica. L’obiettivo dell’architetto Premio Pritzker è infatti fare diventare la scuola “una goccia che può tracciare una via per altre realtà, non da replicare ‘copiando e incollando’, ma ispirando”.

Perché la città di Sora per G124

Le caratteristiche e la particolare collocazione di questo piccolo centro della Ciociaria hanno portato, insieme alla disponibilità della sua amministrazione, alla scelta di intervenire all’interno dei suoi confini. Il territorio di Sora è inserito dalla classificazione sismica nazionale in zona 1 (a sismicità alta). Visse nel 1915 il suo terremoto più rovinoso, che colpì la Marsica, mentre nel 2016 venne solo sfiorata dalle scosse che colpirono il centro Italia e distrussero ampie parti di Amatrice e Accumuli. Sora, a ridosso dell’Appennino centrale, si trova inoltre in un’area ad alto rischio idrogeologico. Questi caratteri la rendono un terreno ideale su cui il gruppo G124 può cimentarsi e dimostrare, ancora una volta, l’importante ruolo che le scuole possono avere nei processi di riqualificazione urbana.

La nuova scuola modello di Sora

Sorgerà all’interno del perimetro dell’ex mattatoio, sostituendo il vecchio edificio in demolizione. Il progetto considera e interviene su un’area di 3.300 mq che si estende, collegandosi, anche alla vicina area verde collocata a sud, oltre via Canale Mancini. La scuola sarà un piccolo edificio a due piani fuori terra, che si eleva per un’altezza massima di 8,5 m. La superficie interna metterà a disposizione dell’attività didattica 3.000 mq. Tre sono i principi guida di un progetto che vuole aumentare la coesione e la permeabilità di una parte di città oggi dequalificata: trasparenza, apertura e inclusività. Suddivide i suoi livelli interni in base all’utilizzo e all’apertura. Un piano terra aperto e permeabile ospita spazi a disposizione di attività pubbliche e collettive; il primo piano è invece completamente destinato all’insegnamento e alla didattica; la copertura aggiunge ulteriori spazi aperti a disposizione degli studenti. Planimetricamente distribuisce i suoi spazi all’interno di una pianta che si raccoglie attorno a una corte scoperta al cui centro posiziona un albero ad alto fusto, ideale perno del progetto.

Legno, vetro e progettazione passiva

Un involucro quasi completamente trasparente apre l’interno al suo intorno. Ampie superfici vetrate definite da telai in alluminio chiudono gli ambienti interni portando la massima luce naturale. L’edificio è sostenuto da una struttura portante prefabbricata completamente in legno: solai in pannelli XLam e travetti e pilastri in legno lamellare. Il legno multistrato riveste anche parte delle superfici interne. Le scelte progettuali lasciano il più possibile a vista strutture e impianti.

Una riqualificazione estesa

L’intervento si estenderà anche al suo intorno, portando la sua azione di riqualificazione anche a un piccolo edificio di residenza pubblica limitrofo. La costruzione si sviluppa su due piani per un totale di circa 300 mq ed è oggi abitata da due famiglie in difficile situazione economica. Su questa residenza sono previsti adeguamento sismico, efficientamento energetico e alcuni adattamenti dell’interno frutto di un processo cha ha coinvolto gli abitanti. L’obiettivo è dimostrare come si potrebbe adeguare l’edilizia datata e si può farlo attraverso cantieri ‘leggeri’ e poco invasivi. E, al contempo, come si può renderla un altro motore dell’azione di rigenerazione.

Il gruppo di progettisti ‘condotti’

Il progetto della scuola modello di Sora è sviluppato da un gruppo guidato dai tutor Massimo Alvisi e Maurizio Milan e comprende l’architetto Roberto Fioretti e l’ingegnere edile Maria Paola Persico (Giovani Professionisti 2018) e l’architetto Daniel Caramanico (Giovani Professionisti 2017).

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Il G124: progetti recenti e progetti in corso

Avviato nel 2014 da Renzo Piano appena nominato senatore a vita, G124 è il gruppo di lavoro che prende il nome dall’ufficio a lui assegnato nella sede di Palazzo Giustiniani a Roma. È finanziato ogni anno dagli emolumenti spettanti al senatore a vita che supportano le borse di studio di giovani professionisti laureati. A loro, guidati da tutor, affida progetti di micro-rigenerazione delle periferie in tutto il territorio nazionale. Nei primi anni di lavoro G124 ha portato a termine il suo operato a Catania (Librino), Torino (Borgata Vittoria), Roma (Viadotto Gronchi), Milano (Giambellino) e Venezia (Marghera). Gli ultimi sei mesi hanno invece visto il completamento di altri due progetti da parte di nuovi ‘architetti condotti’. A Padova, una collaborazione con la locale Università ha permesso di rinnovare il centro parrocchiale della chiesa di San Carlo Borromeo all’Arcella e si sta oggi procedendo all’intervento sulla degradata area del cavalcavia Borgomagno. A Milano, un altro accordo con un ateneo, il Politecnico di Milano, ha portato nel quartiere Nigurada. Gli spazi di un edificio scolastico risalente agli anni cinquanta sono stati trasformati, facendolo diventare una piccola ‘Casa del quartiere’ a disposizione dei suoi abitanti. Ancora in corso sono i progetti che vedono G124 attivo a Siracusa (quartiere Mazzarona) e Roma (Casa Circondariale femminile di Rebibbia).
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