Edilizia
La metamorfosi dei titoli abilitativi alla luce dei recenti interventi normativi
Dal Decreto Ucraina bis importanti novità in tema di proroghe dei titoli abilitativi mentre l’Europa spinge verso la semplificazione amministrativa
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La normativa interna e le raccomandazioni della Comunità Europea hanno apportato importanti novità in tema di proroghe dei titoli abilitativi.
Gli ultimi mesi dell’anno appena trascorso ed i primi del 2022 sono stati, per l’edilizia italiana, tra i più caldi di sempre.
Per effetto del tanto agognato superbonus 110% introdotto dal Decreto Rilancio e delle modifiche apportate dal Decreto Semplificazioni al testo dell’articolo 119 (abolizione dell’attestazione dello stato legittimo dell’immobile), abbiamo assistito ad una corsa inarrestabile alla cantierizzazione diffusa, per poter accedere tempestivamente alle agevolazioni di legge per la riqualificazione energetica ed il consolidamento sismico.
La costante, crescente ed esponenziale domanda di materie prime (dai ponteggi, agli infissi, al cappotto termico), unita alla prospettiva di guadagni importanti (per le imprese) e di risparmi consistenti per i beneficiari (condòmini), hanno determinato un aumento incontrollato dei prezzi e le prime, inevitabili, frodi ai danni dello stato, realizzate soprattutto attraverso il ricorso indiscriminato allo strumento della cessione dei crediti.
Pian piano, nell’ambito di un mercato sempre più saturo ed innegabilmente alterato dalla prospettiva di poter attingere ai fondi di matrice europea provenienti dal PNRR, si è determinata una situazione di sostanziale stallo, aggravata dalla sempre maggiore difficoltà di garantire il regolare approvvigionamento dei materiali da utilizzare.
Il tutto, sullo sfondo del blocco pressoché integrale della circolazione cartolare dei crediti che, secondo i dati diffusi dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), mette a rischio fallimento ben trentatremila imprese artigiane.
Secondo il Centro Studi CNA, infatti, oltre sessantamila aziende si trovano con il cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità e con impatti gravissimi: il 48,6% del campione parla di rischio fallimento mentre il 68,4% prospetta il blocco dei cantieri avviati.
Le misure adottate dal Governo Draghi: la proroga dei titoli abilitativi
Tralasciando, per motivi di sintesi, l’analisi dell’intera produzione normativa intervenuta negli ultimi mesi, merita un approfondimento specifico il c.d. Decreto Ucraina bis (detto anche Taglia Prezzi) n. 21 del 21 marzo 2022, convertito nella Legge n. 51/2022, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 117 del 20 maggio 2022. Queste le misure principali, ai fini della nostra analisi, contenute nel provvedimento in commento:- Per accedere agli incentivi fiscali sui lavori che consentono la detrazione del 110%, tanto per l’opzione della cessione del credito quanto per lo sconto in fattura, ed in relazione ai soli interventi di importo superiore ad € 516.000, la norma impone, dal 1° giugno 2023, l’obbligo per le imprese appaltatrici di munirsi di apposita certificazione rilasciata da una SOA (ossia una Società Organismo di Attestazione);
- Vengono prorogati di un anno i permessi di costruire, Scia, autorizzazioni paesaggistiche ed autorizzazioni ambientali, rilasciati o formatisi entro il 31 dicembre 2022, a condizione che vi sia la richiesta della parte interessata prima della scadenza originaria ed i titoli abilitativi non siano in contrasto con nuovi strumenti urbanistici approvati, piani o provvedimenti di tutela dei beni culturali o del paesaggio;
- È prevista, infine, la proroga di un anno anche per il termine di validità, nonché per i termini di inizio e fine lavori previsti dalle convenzioni di lottizzazione in scadenza.
La proroga del permesso di costruire
La misura della proroga annuale del permesso di costruire, titolo regolato dall’articolo 10 del TU Edilizia, è quella che, più di ogni altra, desta interesse per il particolare impatto edilizio/urbanistico degli interventi assentibili. Ci si chiede al riguardo se, ai fini della operatività della stessa, sia necessaria la richiesta del titolare, ovvero se, in presenza delle condizioni previste nel Decreto Ucraina bis, essa possa ritenersi operante in maniera autonoma. La giurisprudenza amministrativa (Consiglio di Stato n. 4648/ 2021; TAR Puglia n. 633/2022) si è pacificamente attestata sulla seguente posizione:- deve ritenersi necessaria un’apposita richiesta da parte dell’interessato;
- essa dev’essere motivata con circostanze che siano rilevanti ai fini della concessione della proroga;
- infine, deve essere presentata prima della scadenza del termine da prorogare(termine di inizio lavori o di conclusione dei lavori).
Le prospettive per il futuro per i titoli abilitativi
L’attività di contenimento della crisi conseguente al blocco dei cantieri viene perseguita dal Legislatore nazionale anche sul fronte della semplificazione dei procedimenti amministrativi, già avviata col Decreto Legislativo n. 222/2016, il c.d. Decreto Scia 2. In particolare, il nuovo disegno di legge sulla concorrenza, approvato al Senato ed in attesa di essere assegnato ad una Commissioni della Camera per proseguire nel suo iter parlamentare, prevede la mappatura dei diversi interventi edilizi per stabilire quali siano da sottoporre a Scia, quali ad una comunicazione preventiva e quali, invece, necessitanti di un provvedimento di autorizzazione espresso. Lo scopo evidente è quello di eliminare adempimenti non necessari, riducendo conseguenzialmente gli oneri amministrativi a carico di cittadini e imprese, così da favorire la ripartenza economica ed il sostegno al reddito professionale. Il disegno di legge in questione, che dovrebbe intervenire anche sulla Scia unica e sull’istituto del silenzio assenso, si inserisce nel più ampio programma del PNRR, missione M1.C1 finalizzata alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza della Pubblica amministrazione. In questo senso, l’Italia dimostra di recepire concretamente le direttive di matrice europea che, in attuazione del Programma Next Generation UE, richiedono agli Stati membri una decisa accelerazione nel settore delle fonti energetiche rinnovabili ed alternative a quelle tradizionali a carbone. Al riguardo, merita di essere richiamata la Raccomandazione 18/05/2022, n. 822 della Commissione Europea, pubblicata sulla GUUE del 25 maggio 2022. Attraverso il documento in oggetto, l’UE individua con chiarezza le misure da perseguire per fronteggiare in maniera ulteriore ed efficace l’attuale crisi economica mondiale. Questi gli interventi suggeriti dalla Commissione:- a) introdurre procedure più veloci e più brevi, chiare e digitalizzate, che coinvolgano i cittadini;
- b) facilitare la connessione degli impianti di rete ad alta velocità;
- c) incoraggiare tramite incentivi i progetti innovativi.