Un autunno all’insegna dell’
aumento dei prezzi, dopo i rincari che hanno interessato il costo del carburante e delle
bollette, l’andamento al rialzo ha coinvolto anche il settore dei
servizi di efficienza energetica. La denuncia arriva da parte di
ASSISTAL (Associazione nazionale costruttori di impianti e dei servizi di efficienza energetica – ESCo e Facility Management aderente a Confindustria), che ha lanciato un appello per chiedere “un intervento risolutivo da parte del Governo, per contrastare una volta per tutte il fenomeno “caro materiali”.
ASSISTAL: “Nessuna soluzione all’orizzonte, Draghi intervenga”
La ripresa post pandemia ha goduto di una
spinta non indifferente da parte del settore dei i servizi di efficienza energetica. Agevolazioni e sconti come quelli favoriti dal
Superbonus 110%, infatti, hanno garantito sempre più lavoro ai costruttori di impianti, con entrate che hanno permesso ai lavoratori del settore di affrontare l’emergenza sanitaria senza rimanerne travolti.
Da un po’ di tempo a questa parte, però, varie associazioni che si occupano di tutela dei consumatori hanno iniziato a denunciare un
caro prezzi che sta coinvolgendo diversi ambiti del sistema sociale ed economico. Si è parlato di un autunno all’insegna dell’aumento dei costi di luce, gas e carburante, ma la situazione pare non essere circoscritta solo a questi settori.
Come ha denunciato ASSISTAL, infatti, operatori e professionisti impegnati nei servizi di efficienza energetica stanno assistendo ad un aumento dei prezzi che rischia di avere delle ripercussioni non indifferenti sul loro lavoro. Da qui, l’appello dell’associazione che, in una nota stampa, titola:
“Nessuna soluzione all’orizzonte, Draghi intervenga”.
Caro materiali: perché è stato chiesto l’intervento del Governo
I motivi che hanno spinto i costruttori di impianti e dei servizi di efficienza energetica a rivolgersi al Governo – attraverso i loro rappresentanti – hanno a che fare quindi con un “caro materiali” che ha fatto registrare un aumento del
50% e 60% dei prezzi delle materie prime.
“Abbiamo molto apprezzato – ha affermato il
Presidente Angelo Carlini – le parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l’Assemblea di Confindustria, con particolare riferimento al ruolo fondamentale del sistema produttivo nella ripresa e all’azione politica del Governo per garantire una crescita economica costante e duratura. In questo senso, la rassicurazione che non saranno introdotte nuove tasse, ma ci troviamo nel momento in cui «i soldi si danno», ci fa ben sperare per l’immediato futuro”.
“Su questa lunghezza d’onda” – ha però aggiunto Carlini
– chiediamo un intervento risolutivo del Presidente Draghi sul caro materiali che fanno registrare aumenti del 50% e 60%. In questo contesto, è ovvio che i cento milioni stanziati per il fondo dell’adeguamento dei prezzi del 2021, non può bastare”.
Alla base di questo intervento, ha concluso il Presidente dell’Associazione, il bisogno di introdurre meccanismi di
ristoro o sgravio a favore del pubblico e del privato, con regole di accesso semplici e che ne consentano l’immediata fruizione da parte delle imprese. L’obiettivo è arrivare ad una soluzione “definitiva e onnicomprensiva”, tale da coinvolgere, tutelare e sostenere tutti i soggetti operanti nel settore e – di conseguenza – anche i destinatari finali dei servizi.