Modelli e strategie

Il COVID-19, una occasione per la scuola

Come affrontare al meglio la temuta ripresa delle attività. E, soprattutto, perché la scelta dei comitati che prenderanno le decisioni è una cosa serissima
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Il COVID-19, una occasione per la scuola
Secondo l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, alla fine del mese di agosto 59 paesi, sui 105 che hanno chiuso le scuole per prevenire il contagio dal COVID-19, stavano pianificando la loro riapertura a breve o le avevano già aperte. È chiaro che questo sta creando dei rischi, ma mantenerle chiuse può causare una lesione più grave ai nostri figli: a questa età la scuola è l’ambiente in cui vivono, sviluppano la loro socialità ed imparano ad essere membri di una comunità. Privarli di questo significa orbarli di una parte significativa del loro essere. Loro sono globalizzati ancora più di noi, e spesso si dimostrano più maturi di quanto crediamo, anche se saranno sempre i nostri piccoli. Diventeranno i medici, gli ingegneri e gli scienziati del futuro, e questa pandemia li plasmerà, che lo vogliamo o no. Spetta a noi, adulti di oggi sapere trasformare questa crisi in una opportunità per aiutarli ad imparare da essa, per sviluppare empatia e per migliorare la loro capacità di risposta alle avversità, allo scopo di creare adulti migliori e una società più solidale, domani. Coinvolgimento e consapevolezza. Questa è la chiave per l’implementazione dei sistemi di gestione, ma anche l’occasione per cambiare atteggiamento verso la scuola: non più un fornitore di servizi dalle alle, ma una comunità di giovani adulti. È quindi consigliabile non fare cadere le direttive dall’alto, ma aumentare la consapevolezza, promuovendo la formazione di gruppi per lo studio dei problemi causati dalla pandemia, l’elaborazione delle misure per la prevenzione e la protezione ed il controllo della loro applicazione. L’articolazione dei turni di ingresso e di uscita, dei calendari per le lezioni e delle altre regole per il funzionamento della scuola potrebbero essere determinati con il supporto di un comitato di studenti, a livello consultivo, cui demandare anche la comunicazione interna, per la divulgazione delle informazioni sull’andamento della pandemia, a scuola come nel Paese, e sulle misure adottate, incluse la definizione delle modalità per mantenere integrati nella vita scolastica gli studenti impossibilitati a frequentare, per positività o quarantena. Chiaramente, le funzioni affidate e le modalità con le quali queste potranno essere sviluppate dovranno variare con l’età ed il grado di maturità degli studenti: chiedere il medesimo impegno ad un bambino delle elementari e a un giovane agli ultimi anni delle scuole superiori può voler dire disorientare il primo o umiliare il secondo; ma così come è il momento di approfittare della crisi per migliorare il coinvolgimento di scolari e studenti, lo è altrettanto per il resto dell’organizzazione. Un’attività di questo genere, però, deve essere preparata con cura e non va improvvisata. La formazione del gruppo di lavoro che si prenderà cura di consigliare la direzione della scuola nell’implementazione delle procedure per la protezione dal COVID-19 e di interfacciarsi con gli studenti e, perché no, anche con i genitori, deve essere progettata con lungimiranza. In Italia siamo convinti che, per costituire un comitato, sia necessario solo un gruppo di persone, carta e penne per gli appunti, un tavolo e qualche sedia. Trascuriamo l’organizzazione, per poi lamentarci perché tutto diventa solo una perdita di tempo. Un comitato, per essere efficace, ha necessità di tanto lavoro dietro alle quinte. Per prima cosa è necessario definire con precisione quali obiettivi ci si pone con la sua costituzione, quali sono le categorie che ne faranno parte e come questo renderà pubblico il risultato del proprio lavoro. Particolare attenzione bisogna porre alla scelta dei componenti: la soluzione della democrazia diretta non è detto sia sempre la migliore. Da una parte, infatti, il suo criterio di rappresentatività può favorire il riconoscersi delle varie parti interessate nel comitato stesso, dall’altra introduce un fattore di aleatorietà sul risultato che si otterrà. In genere, un gruppo di lavoro ha necessità di una pluralità di persone con diverse attitudini per funzionare: personalmente, la mia ricetta ideale prevede almeno uno sgobbone, un bastian contrario e un entusiasta. Costituendo un comitato occorre quindi sapere bilanciare la rappresentanza con la possibilità di potere scegliere i soggetti più idonei, cercando di non mostrarsi però paternalisti o dirigisti. È consigliabile dare la possibilità al “corpo elettorale” di esprimersi individuando gruppi, terne o cinquine per classi, ad esempio, a seconda della dimensione della scuola, dai quali selezionare i componenti attraverso audizioni magari pubbliche, come si fa talvolta a livello governativo in qualche paese. È opportuno che gli studenti esclusi dalle selezioni siano però valorizzati attraverso l’assegnazione di incarichi visibili e puntuali come ambasciatori del comitato stesso, o delegati a progetti specifici. Le regole del funzionamento del comitato dovranno tenere conto di una conveniente pianificazione dei lavori e della necessità di preparare gli incontri in anticipo, operazioni che dovranno essere considerate attività didattiche vere e proprie, nonché di come e quando dovranno essere comunicati i risultati dei lavori. Anche qui, è consigliabile definire in anticipo il calendario, la modalità di convocazione delle sessioni e l’ordine del giorno, in maniera da mantenere costante l’attenzione sui lavori. Il rispetto degli impegni è fondamentale per fare crescere la consapevolezza ed il coinvolgimento. Nell’analisi dei temi definiti dall’ordine del giorno, o segnalati dagli altri docenti e studenti, occorrerà richiedere un livello di approfondimento tale da evitare nozionismi semplicisti e parziali. L’obiettivo del comitato deve essere quello di valutare quali soluzioni adottare e raccomandare le azioni. Gli studenti proposti nelle terne o nelle cinquine, ma esclusi dal comitato, potranno essere incaricati di monitorare i progressi delle azioni adottate, riferendo al comitato e alla scuola. Segui la pagina Linkedin HSE Manager qui
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