Salvaguardia delle risorse idriche, luci e ombre dai dati di uno studio IPSOS
                                In concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Acqua, la società di ricerca e consulenza Ipsos e la multinazionale Reckitt-Benckiser (tramite il marchio Finish) hanno realizzato uno studio su abitudini, tutela, spreco e consumo dell’acqua in Italia. La ricerca è stata condotta nel mese di gennaio 2021 su un campione di oltre 1.000 rispondenti. Di seguito le rilevazioni principali:
- Il 93% degli intervistati si considera molto attento all’ambiente (59% nella fascia 18-34; 60% in quella 35-44; 68% tra i 45-54; 77% in quella 55-65).
 - Solo 2 italiani su 10 ritengono che la scarsità d’acqua sia un problema generalizzato.
 - Solo il 12% si è definito preoccupato per l’approvvigionamento idrico nel presente (dati significativamente più bassi di quelli per altre fondamentali problematiche legate alla gestione ambientale: 51% per la presenza di plastica nei mari, il 49% per l’inquinamento atmosferico e il 44% per la gestione dei rifiuti).
 - Gli italiani non brillano per consapevolezza rispetto al proprio consumo d’acqua. Il 48% degli intervistati crede che il consumo personale italiano sia uguale o inferiore a quello degli altri Stati Europei. In realtà il consumo di acqua pro capite italiano è il più alto in Europa (220 litri d’acqua al giorno; media europea di 165 litri).
 - Il World Resources Institute ritiene che l’Italia nel 2040 sarà in una situazione di stress idrico molto critica. Il 52% degli intervistati dalla ricerca Ipsos pensa invece che vi sia ancora tempo per cambiare le cose e che le previsioni sul 2040 siano pessimistiche.
 
I giovani
- Il 68% dei giovani (14-17 anni) chiude il rubinetto quando non lo utilizza (adulti 73%).
 - Il 51% comprende l’importanza di utilizzare la lavastoviglie a pieno carico (adulti 44%).
 - In generale è minore la consapevolezza dei giovani sulle tematiche ambientali (86%, contro il 93% degli adulti) ed è minore anche l’attivismo ambientale quotidiano: 77% si impegna nel corretto riciclo dei rifiuti (adulti 84%), 69% cerca di non sprecare il cibo (adulti 83%), 66% prova a ridurre lo spreco d’acqua (adulti 77%) e il 60% limita l’utilizzo di plastica (adulti 67%).
 
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Risorsa idrica, pandemia e futuro
L’attenzione ai consumi d’acqua è aumentata solamente del 2% in un anno (2020: 73%, 2021: 75%), nel contesto pandemico. Nel medesimo arco temporale si rileva una maggiore attenzione ai consumi di elettricità (+9% di consumatori attenti) e gas (+10%). Nell’ultimo anno gli italiani hanno però adottato alcuni comportamenti water-friendly:
- chiudere il rubinetto quando non serve (73%);
 - fare docce più brevi (39%);
 - usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico (rispettivamente 65% e 44%, in entrambi i casi +3% rispetto al 2020).
 
Il 68% degli intervistati ritiene che il ruolo principale in questa transizione ecologica in ambito idrico lo debbano avere i cittadini, riducendo o migliorando i propri consumi.
Il 58% affida un ruolo importante a enti pubblici che si occupano della manutenzione delle tubature; il 54% ai governi, che dovrebbero punire coloro che non adottano comportamenti corretti; il 50%, alle aziende, che devono migliorare i processi produttivi.
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