Tecnologie digitali, serve una piattaforma nazionale delle costruzioni
Serve una piattaforma nazionale digitale delle costruzioni. A sostenerlo è l’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori. Le tecnologie digitali e l’uso dell’intelligenza artificiale sono in forte espansione in tutti i comparti dell’edilizia, anche nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture civili. Evidenti, in tal senso, i benefici che tali soluzioni possono apportare in tutte le fasi del ciclo di vita dell’opera, in termini di maggiore efficienza, sicurezza e sostenibilità. Concetti ribaditi da Ance anche in una recente audizione in Senato nell’ambito dell’“Indagine conoscitiva sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e logistiche”.
Tecnologie digitali e IA
L’uso delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale sta migliorando notevolmente la progettazione, la costruzione e la gestione delle infrastrutture, consentendo di coniugare sostenibilità, efficienza e sicurezza, tanto dei lavoratori quanto degli utenti e dei cittadini. Secondo Ance, l’uso di algoritmi predittivi sarà un potenziale game-changer, sia tanto per la previsione e mitigazione di eventi calamitosi sia per la gestione della manutenzione delle infrastrutture. E’ necessario, però, che l’informazione digitale sia resa il più possibile accessibile a ogni livello di governance. In altre parole, dovrebbe essere resa “bene comune” per aprire anche alle imprese, ai ricercatori e alla cittadinanza la facoltà di presentare le proprie istanze di miglioramento, oltre che per conoscere lo stato di sicurezza del costruito.
Il progetto DIHCUBE
Un cambiamento epocale testimoniato anche dall’indagine che sta portando avanti Ance all’interno del progetto DIHCUBE (Digital Italian Hub for Constructions and Built Environment), l’European digital innovation hub (EDIH) co-finanziato da Commissione europea e Ministero delle Imprese e Made in Italy (MIMiT). Le imprese analizzate attraverso il test di maturità digitale fornito dalla Commissione europea mostrano di aver compreso il potenziale dei dati e delle tecnologie abilitanti per il settore. Ma palesano forti difficoltà nel “rinnovare i propri processi per la mancanza di una manovra sistemica nazionale a riguardo e di prodotti di mercato dedicati”. Difficoltà riscontrabili soprattutto per quanto concerne l’intelligenza artificiale e il mondo della PA, dove si lamenta la mancanza di figure professionali specifiche, capaci di passare dall’utilizzo basico ad un uso elevato degli strumenti digitali.
La piattaforma nazionale digitale delle costruzioni
Alla luce di quanto evidenziato, Ance constata che le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale sono da considerarsi come “strumenti abilitanti per rafforzare la competitività sostenibile dell’intera filiera dell’edilizia”. Eppure, occorre uno sforzo in più, il cosiddetto salto di qualità. Vale a dire, saper mettere pienamente a sistema dati e informazioni, attraverso la realizzazione di una piattaforma nazionale digitale delle costruzioni. Una piattaforma aperta a tutti gli attori dell’edilizia, dalle stazioni appaltanti pubbliche e private, ai progettisti, dalle imprese di costruzioni, ai produttori di materiali e tecnologie, gestori e manutentori delle opere costruite. L’obiettivo finale? Rendere finalmente accessibile l’uso delle metodologie digitali, tra cui il BIM, e così promuovere la competitività sostenibile e lo sviluppo digitale del settore edile.

