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Progettazione MEP in ambito BIM: l’approccio Caleffi

Il valore aggiunto che può garantire Caleffi è dato dall’aver scelto di creare un team di lavoro BIM interno crossfunzionale che includa competenze e skill verticali specifiche
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Progettazione MEP in ambito BIM: l’approccio Caleffi

Caleffi ha iniziato il suo percorso BIM nel 2014, grazie ad un impulso arrivato dalle richieste di mercati esteri, avanti di qualche passo in questo ambito rispetto a quello italiano. Il valore aggiunto che può garantire Caleffi è dato dall’aver scelto di creare un team di lavoro BIM interno crossfunzionale che includa competenze verticali specifiche e skillate: da chi si è specializzato nella creazione di oggetti e famiglie, a chi ha dovuto acquisire più avanzate regole della progettazione MEP in ambito BIM, a chi deve tenere una presenza costante presso i gruppi di lavoro istituzionali per non perdere il controllo delle evoluzioni legali e normative in essere. Non ultimo, l’azienda sta implementando un progetto di reverse engineering BIM per migliorare il proprio Facility Management. Della serie, quando ad una cosa ci si crede fortemente…

In principio ha inevitabilmente commesso errori: non esisteva un riferimento metodologico e normativo per la realizzazione dei modelli e risultava necessario procedere secondo una logica di fine-tuning progressivo guidata dal confronto costante con i pochi esperti di settore disponibili e gli studi di progettazione e ingegneria più illuminati. Procedere assecondando un approccio di miglioramento continuo, ha permesso all’azienda di arrivare ai risultati di eccellenza di oggi con una libreria di famiglie di prodotti e schemi tipo MEP di riferimento disponibili al sito bim.caleffi.com.

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L’evoluzione del BIM con regole della progettazione MEP in ambito BIM

Il periodo storico che stiamo vivendo porta con sé grandi innovazioni tecnologiche pressoché in ogni ambito della nostra vita e spesso è molto difficile rimanere aggiornati vista la frequenza e la portata delle novità. Il BIM non è altro che questa innovazione riguardante l’edilizia: la digitalizzazione che stiamo vivendo in tutti i settori trova la sua concreta applicazione nella creazione e gestione di processi BIM nell’ambiente costruito, siano essi legati alla fase di progettazione, realizzazione, gestione e, non meno importante, manutenzione.

La definizione di BIM del National Institute of Building Sciences e soprattutto l’obiettivo strategico che al BIM è affidato è realizzare “un processo più efficiente di pianificazione, progettazione, costruzione, gestione e manutenzione che utilizzi un modello standardizzato di informazioni in formato digitale per ogni edificio, nuovo o esistente, contenente tutte le informazioni create o raccolte su tale edificio in un formato utilizzabile da tutti i soggetti interessati nell’intero ciclo di vita”.

progettazione MEP in ambito BIM impianto render

Il City Information Modelling

Facile pensare che un’evoluzione futura di questo scenario sarà il City Information Modeling, un super modello che contenga tutte le informazioni di cui tutti potrebbero fruire, dallo scegliere dove bere un caffè alla data di sostituzione di una pompa installata in un edificio pubblico per motivi di manutenzione, un immenso data base interrogabile da chiunque. Vedremo. Ma torniamo allo stato attuale.

BIM è l’acronimo di Building Information Modeling e non è né un software né un semplice disegno 3D. È un approccio diverso alla progettazione, nella quale il prodotto è centrale, insieme a tutte le sue informazioni tecniche e soprattutto funzionali. Un modello tridimensionale di un edificio utilizzato solo per ottenere dei bellissimi render non può essere considerato BIM. In altre parole, non è la sola rappresentazione grafica di un oggetto. Il suo valore sta nelle informazioni aggiuntive che porta a bordo grazie ad un database interrogabile.

Purtroppo il BIM spesso viene assimilato ad un mero modello tridimensionale del progetto, tant’è che il neologismo “bimmizzare” viene utilizzato per indicare il passaggio da un progetto 2D al suo relativo 3D.

Il LOD

A supporto di questa erronea interpretazione, inoltre, c’è il riferimento comune ad entrambi di LOD (Level Of Detail). In realtà nel caso del BIM il LOD (aI quale si fa sempre più riferimento in termini di Level of Development) implica vari livelli, ognuno dei quali ha una definizione grafica e di informazioni differenti, spesso non omogenei, destinati alle diverse discipline chiamate in causa (Architettura, Strutture, Impianti).

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