Ricostruzione post sisma: tecnici al verde nelle Marche
Professione
Ricostruzione post sisma: tecnici al verde nelle Marche
Mille professionisti tecnici impegnati nella ricostruzione post sisma vantano crediti per 100 milioni di euro e chiedono l'immediata attuazione della norma del Decreto Genova che prevede il pagamento del 50% dei corrispettivi alla presentazione del progetto
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Lavorare e non essere pagati: succede nelle Marche, dove quasi mille tecnici impegnati nelle pratiche di edilizia privata per la ricostruzione post sisma 2016, vantano ad oggi crediti per circa 100 milioni per lavori già presentati all’Ufficio Speciale Ricostruzione. La denuncia è del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il quale ha evidenziato come molti di loro non hanno ancora ricevuto compensi, facendo loro malgrado da banca a causa delle normative attualmente in vigore che prevedono il pagamento alla ultimazione dell’iter della pratica.
Le regole della ricostruzione post sisma che non funzionano
Un cortocircuito normativo che potrebbe essere sanato, superando quanto previsto dalla tanto discussa Legge 189/2016 e applicando il Decreto-Legge 28 settembre 2018, n. 109. L’art. 37 comma 7-bis del c.d. Decreto Genova prevede, infatti che “Ai tecnici e professionisti incaricati delle prestazioni tecniche relative agli interventi di edilizia privata di ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi a decorrere dal 24 agosto 2016, sia per danni lievi che per danni gravi, spetta, alla presentazione dei relativi progetti, secondo quanto previsto dal presente decreto, un’anticipazione del 50 % del compenso relativo alle attività professionali poste in essere dagli studi tecnici o dal singolo professionista, e del 50% del compenso relativo alla redazione della relazione geologica e alle indagini specialistiche resesi necessarie per la presentazione del progetto di riparazione con rafforzamento locale o ripristino con miglioramento sismico o demolizione e ricostruzione. L’importo residuo, fino al raggiungimento del 100% dell’intera parcella del professionista o studio tecnico professionale, comprese la relazione geologica e le indagini specialistiche, è corrisposto ai professionisti in concomitanza con gli stati di avanzamento dei lavori. Con ordinanza commissariale sono definite le modalità di pagamento delle prestazioni di cui al precedente periodo”. Come evidenziato dalle parole dello stesso Governatore delle Marche, con l’anticipazione del 50% delle prestazioni previsto nella norma suddetta, ai tecnici sarebbero restituiti ben 48 milioni di euro. Una cifra imponente che darebbe respiro a molti professionisti marchigiani, spesso provenienti proprio dalle aree del cratere, che hanno presentato il 90% delle circa 5000 pratiche già istruite.
La presa di posizione di FedIng Marche
Secondo la Federazione degli ordini degli Ingegneri delle Marche ottenere gli anticipi dei corrispettivi per la progettazione dedicata alla ricostruzione post sisma in tempi brevi, assume maggior rilievo data l’imminenza del termine del 30/06/2019 per la presentazione delle istanze dei danni lievi. Scadenza, che pure probabilmente sarà prorogata, ma che rischia di aggiungere ulteriori e insostenibili aggravi sui crediti vantati attualmente dai professionisti marchigiani. Bisogna considerare, altresì, l’attività post sisma svolta per le Fast, AeDES, a seguito dell’enormità dei danni da rilevare che hanno portato al tracollo del sistema ‘protezione civile’, eseguite da tecnici locali e non ancora remunerate (e forse mai). Così come le attività di messa in Allegato sicurezza di emergenza, in sostituzione dei VVF sempre per l’entità e il numero dei danni elevato, svolte da tecnici locali ad onorari del 5-8% molto inferiori all’effettiva mole di lavoro richiestodagli enti preposti, per la presentazione e la Direzione Lavori (sicurezza cantieri PSC, verifiche dei sistemi degli interventi, contabilità dei lavori di dettaglio, Fascicolo manutenzioni, etc.).
Il rischio del mancato pagamento continuativo
A fronte di tutto ciò la Federazione Ordini Ingegneri Marche chiede notizie certe in merito ai tempi di definizione dell’attuazione della norma per gli anticipi del 50%, ritenendo impensabile di chiedere ancora ai professionisti di rispettare scadenze irrealistiche, per di più in assenza dei compensi dei lavori pregressi. La previsione è di almeno altri 3000 progetti dei soli danni lievi da presentare in tempi brevi, con ulteriori spese che graveranno sugli studi professionali e un mancato reddito che può essere stimato in altri 30 milioni di Euro, sulla base proporzionale dei dati della Regione Marche.
A tutela dei tecnici impegnati sul territorio, nella ricostruzione post sisma, delle loro famiglie e di tutta la cittadinanza colpita dal terremoto del Centro Italia, Feding Marche, concordemente ai singoli Ordini Provinciali, stigmatizza il comportamento delle Istituzioni che, pur ribadendo ad ogni passo l’assoluta volontà di ricostruire nei territori, nel contempo pongono regole assurde e divulgano informazioni fuorvianti (come, ad esempio, la copertura assoluta della riparazione del danno post sisma con il contributo concesso ai sensi del D.L. n. 189/2016).