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PNRR per le costruzioni: il Sud, locomotiva d’Italia

Report Ance: il Mezzogiorno può trainare la ripresa grazie anche a 44 miliardi di euro del Pnrr per il settore delle costruzioni. Ora bisogna aprire i cantieri
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PNRR per le costruzioni: il Sud, locomotiva d’Italia
Il Sud può trainare la ripresa di tutto il Paese. Grazie anche a più di 44 miliardi di euro destinati dal PNRR per le costruzioni. È quanto emerge dal rapporto realizzato da Ance, presentato in occasione del convegno “Locomotiva Sud” organizzato a Manduria, in provincia di Taranto, dall’Associazione nazionale dei costruttori edili. Numeri importanti, che però devono essere sostenuti da azioni concrete e immediate, come ha ribadito il presidente, Gabriele Buia: “Ora bisogna correre e aprire i cantieri con il coinvolgimento virtuoso delle amministrazioni del territorio”. Dai dati emerge che le regioni del Mezzogiorno sono ai primi posti per ripartizione dei fondi. Nella distribuzione regionale degli investimenti vi sono ben tre realtà meridionali ai vertici: la Campania (prima in Italia) con 7,4 miliardi, la Sicilia con 5,1 (quarta) e la Puglia (sesta) con 3,9. A seguire Abruzzo (2,7 miliardi), Calabria (2,3 miliardi). In coda, Basilicata con 762 milioni e Molise con 591.

PNRR per le costruzioni: il Sud protagonista

Nel 2021 il Mezzogiorno traina la ripresa del settore delle costruzioni con tassi di crescita attorno al 9%, dopo una crisi che ha spazzato via al Sud 245 mila posti di lavoro e oltre 30 mila imprese. Ance rileva che, stando alle ultime previsioni di Prometeia, il 2022 sarà contrassegnato da importante recupero del Pil nel Sud (+4,1%). Percentuale superiore al Centro, con un +3,7%, e al Nord, che si attesterà intorno al 3,8%). “Molto dipenderà però dalla capacità di sfruttare le grandi opportunità che si stanno prefigurando, soprattutto grazie al PNRR e ai fondi per il riequilibrio territoriale” si legge nel dossier. Già, un PNRR che destina al Mezzogiorno una quota rilevante di fondi:82 miliardi di euro, il 40% del totale delle risorse. Ebbene, ben 44,8 miliardi di euro concernono investimenti di interesse per il settore delle costruzioni. Il 55% del totale delle risorse destinate al Sud.

I fondi del PNRR

Il rilancio del Sud parte dai fondi del PNRR destinati ai settori legati al mondo delle costruzioni. Ecco il dettaglio, con i valori in milioni di euro:
  • M1 – Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura: 2.125 (33% del totale);
  • M2 – Rivoluzione verde e Transizione ecologica: 16.274 (38,9%)
  • M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile: 13.021 (47,2%);
  • M4 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università: 4.896 (41,3%);
  • M5 – Inclusione e Coesione: 5.496 (42,4%);
  • M6 – Salute: 2.999 (40%);
  • TOTALE: 44.811 (41,4% del totale).
Alle risorse del PNRR si aggiungono ulteriori finanziamenti. Tra questi, i Fondi strutturali europei 2021-2027 e di Sviluppo e Coesione. Senza dimenticare i Fondi ordinari iscritti nel bilancio dello Stato. “Per le costruzioni nel Mezzogiorno, si arriva dunque a un totale di 96 miliardi di euro, che finanzieranno gli investimenti per il recupero del divario infrastrutturale tra Nord e Sud”.

Ritardi e risorse

Ance, a questo punto, pone un’importante questione: certo, le risorse a disposizione sono tante. Il nodo cruciale però risiede “nell’effettiva capacità di spendere e di realizzare le opere”. Gli ultimi dati sull’avanzamento della spesa dei Fondi strutturali 2014-2021 (FESR+FSE) mostrano a livello regionale risultati migliori al Centro-Nord rispetto al Sud: 59% contro 45%. In particolare, per quanto riguarda il FESR, destinato prioritariamente agli investimenti, la media delle Regioni del Centro-Nord risulta pari al 57%, contro il 43% del Sud. A parte Puglia (65%) e Basilicata (54%), le regioni del Mezzogiorno sono in coda alla classifica. Il dato è allarmante: a due anni dalla chiusura della programmazione 2014-2020, nel Sud Italia risultano ancora da spendere 10,8 miliardi di euro. Ritardi ancora più gravi riguardano la spesa dei fondi nazionali per il riequilibrio territoriale. Lo stato di avanzamento al 30 aprile 2021 degli interventi del Fondo Sviluppo e Coesione mostra un livello di spesa pari al 7,5%, corrispondente a soli 3,6 miliardi di euro dopo quasi 7 anni. A fronte di risorse programmate per 47,6 miliardi di euro.
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