Professione

Equo compenso, in Valle d’Aosta la proposta di legge

A presentarla i consiglieri regionali della Lega: tra gli obiettivi, tutelare i professionisti che collaborano con la Pubblica Amministrazione
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Equo compenso, in Valle d’Aosta la proposta di legge
Un disegno di legge a tutela delle prestazioni dei liberi professionisti. È questo l’obiettivo della proposta di legge regionale Disposizioni in materia di tutela delle libere professioni e di equo compenso. Modificazione alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 19”, presentata in Valle d’Aosta dal gruppo dei consiglieri della Lega. Come si legge nell’incipit del testo, per riconoscere in pieno il valore sociale ed economico delle prestazioni professionali, diventa fondamentale garantire “il diritto dei professionisti all’equo compenso, contrastando, nel contempo, ogni forma di evasione fiscale”. Ecco l’analisi dei punti salienti del disegno di legge, presentato lo scorso 2 marzo.

La battaglia all’equo compenso

In particolare, il disegno di legge mira a tutelare i professionisti che collaborano con le Pubbliche Amministrazioni, spesso vittime di compensi svilenti e di certo in linea con le quotazioni del mercato. A tal proposito, i consiglieri leghisti nel testo lo scrivono chiaramente. “La Giunta regionale, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”, deve adottare, nei confronti delle competenti strutture regionali, degli enti strumentali della Regione e delle società controllate, “gli atti di indirizzo che rendano effettivi il riconoscimento dell’equo compenso e l’esclusione di clausole vessatorie”. Nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 24, comma 8, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici).

Procedure di affidamento e compensi

Per quanto concerne le procedure di affidamento, i compensi professionali saranno determinati “sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità”. Tali indicazioni fungeranno anche da “criterio per determinare l’importo a base di gara”. Tutto ciò, fatta salva la possibilità di avvalersi, senza oneri a carico del richiedente, “dell’ausilio delle commissioni di valutazione degli onorari istituite presso i vari Ordini professionali”. I compensi professionali per chi svolge professione ordinistica per la quale non vi è uno specifico parametro e per chi pratica una professione non organizzata, saranno proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni. Tenendo conto, dove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali. Infine: nella predisposizione dei contratti di incarico professionale “sia rispettato il divieto dell’inserimento di clausole vessatorie”.

Monitoraggio e clausola valutativa

Entro un anno dalla data di entrata in vigore del disegno di legge, la Giunta regionale dovrà riferire alla competente commissione consiliare sullo stato di attuazione e sugli effetti del presente dettato normativo. Ma non solo. La Conferenza valdostana delle professioni, attraverso propri delegati e con la collaborazione degli uffici regionali e comunali competenti, dovrà monitorare lo stato di attuazione della presente legge. Formulando proposte e indirizzi operativi “volti a promuoverne l’applicazione, al fine di garantire la tutela e la valorizzazione delle professioni”.

La dichiarazione del professionista

Il disegno di legge prevede una forma di tutela anche per i professionisti che operano nel mercato privato. Le Amministrazioni, al momento del rilascio dell’autorizzazione o del ricevimento dell’istanza, dovranno acquisire la dichiarazione del professionista. Una certificazione che servirà per confermare l’avvenuto pagamento del compenso professionale o l’esistenza di accordi diversi sulle modalità e i tempi di pagamento.
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