C’è uno spiraglio per l’
approvazione del ddl sull’
Equo compenso. E su questa possibilità, anche se molto debole, spinge il gruppo di lavoro di ProfessionItaliane, aderenti al Comitato Unitario delle Professioni e alla Rete Professioni Tecniche. In questi mesi hanno ribadito, attraverso diverse note inviate alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della 2ª Commissione permanente (Giustizia) del Senato Andrea Ostellari e ai Presidenti dei Gruppi parlamentari del Senato, la necessità di approvare, prima della fine della legislatura, il testo sull’Equo compenso. Manca solo l’approvazione definitiva del Senato, ma il disegno di legge non ha i
requisiti di necessità ed urgenza utili per portare avanti il provvedimento anche con le Camere sciolte.
Equo compenso, il rischio bolla di sapone e le modifiche da realizzare
L’Associazione ProfessionItaliane ha ricordato di essere stata, nella passata legislatura, tra i promotori di importanti iniziative, tra cui una manifestazione nel novembre 2017 al
teatro Brancaccio a Roma, con la partecipazione dei partiti presenti in Parlamento, che consentirono, nel dicembre di quell’anno, l’approvazione della prima normativa sull’Equo Compenso per i professionisti. Tale norma, però, necessitava di modifiche significative. Quindi nella nuova legislatura furono presentati disegni di legge, dopo un iter lungo e complesso, si sono concretizzati nel
testo approvato dalla Camera dei Deputati e dalla Commissione Giustizia del Senato, ora all’attenzione dell’Aula del Senato.
ProfessionItaliane ritiene utile apportare ulteriori modifiche, peraltro proposte con appositi emendamenti durante il passaggio alla Camera, in particolare quello relativo all’
ampliamento della committenza tenuta al rispetto dei principi dell’Equo compenso. Tuttavia, allo stato attuale ritiene sia prioritaria ed indispensabile l’approvazione definitiva del provvedimento nella stesura attuale senza modifiche, dato che ulteriori discussioni porterebbero quasi certamente alla decadenza del provvedimento.
Equo compenso, non c’è più tempo
I professionisti italiani attendono da troppo tempo l’approvazione di un
testo organico e completo sulla materia, per cui non possono permettersi di perdere questa irrinunciabile occasione. Gli ulteriori miglioramenti, che possono riguardare sia le proposte della RPT che quelle presentate da professioni non ordinistiche, potranno essere apportate in occasione della
formulazione di futuri provvedimenti legislativi.
In conclusione, ProfessionItaliane chiede la rapida approvazione, prima della fine delle legislatura, del testo già approvato in sede redigente in
Commissione Giustizia.