Professione

Disparità uomo-donna: i settori e le professioni dove è maggiore

Pubblicato il decreto che individua i settori dove applicare gli incentivi all’assunzione di donne. Ingegneria e costruzioni al vertice
Condividi
Disparità uomo-donna: i settori e le professioni dove è maggiore

Di strada ne è stata fatta, ma ce ne è tanta ancora da percorrere. La disparità uomo-donna nel mondo del lavoro è persistente, radicata e riguarda gran parte dei settori produttivi. Da quelli notoriamente a predominanza maschile, come l’industria delle costruzioni, ad altri che invece non ci si aspetterebbe, come i servizi di informazione e comunicazione.

I dati aggiornati dei settori e delle professioni dove il gender gap è rilevante arrivano, come ogni anno, dall’Istat. E sono stati pubblicati dal Dl 234 del 16 ottobre 2020 del Ministero del Lavoro. L’obiettivo della pubblicazione non è tanto quella di scattare una fotografia, comunque utile di per sé, del divario attuale (i dati si riferiscono al 2019). L’individuazione dei comparti dove il tasso di disparità uomo-donna supera almeno del 25% il valore medio annuo, è in questo senso utile per l’applicazione degli incentivi all’assunzione previsti dall’art. 4, commi 8-11, della Legge 92/2012 (Legge Fornero) per il 2021.

Sgravio fiscale per l’assunzione di donne

La legge Fornero contiene infatti anche un’agevolazione destinata alle assunzioni di donne, stabilendo alcuni parametri. Riguarda le donne, senza limite di età e di residenza, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, o da almeno 6 mesi se residenti in aree svantaggiate, che rientrino in una professione o in un settore economico caratterizzati da una accentuata disparità occupazionale di genere.

Lo sgravio è pari al 50% dei contributi a carico dell’azienda per un anno e in caso di assunzioni con contratto a termine i e per 18 mesi in caso di assunzioni a tempo indeterminato o trasformazioni da contratto a termine. Rientrano anche i contratti di lavoro in somministrazione, per cui in questo caso l’agevolazione può essere trasferita in capo all’utilizzatore (cfr. circ. INPS n. 111/2013).

Disparità uomo-donna: nel 2019 tasso medio del 9,3%

Stando ai dati Istat, il tasso di disparità medio per il 2019 è del 9,3%. La soglia sopra la quale un settore è caratterizzato da un tasso di disparità rilevante è pari all’ 11,6% e riguarda purtroppo moltissimi settori economici.

I settori in cui persiste il divario

In base alla classificazione delle attività economiche ATECO, i settori in cui persiste il divario sono 9:

  • Agricoltura
  • Costruzioni
  • Acqua e gestione dei rifiuti
  • Industria estrattiva
  • Industria manifatturiera
  • Industria energetica
  • Servizi di trasporto e magazzinaggio
  • Informazione e comunicazione
  • Servizi generali delle PA

In questi, il triste primato spetta alle costruzioni con un tasso di disparità uomo-donna dell’83,6%. Seguono l’industria estrattiva (78,7%) e il settore dell’acqua e della gestione dei rifiuti (68,2 %). Ma non va bene neanche in quei comparti che non hanno, o non dovrebbero avere, una tradizione a predominanza maschile. Come quello dell’informazione e comunicazione (37,9%) o dei servizi generali della PA (30,2%).

Le professioni a predominanza maschile

L’indagine approfondisce poi le singole professioni che, all’interno dei settori, vedono un forte squilibrio di genere. Balzano all’occhio le professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione, dove il tasso di disparità uomo-donna è del 71,4%. Anche per gli ingegneri, architetti e professioni assimilate il divario è forte, pari al 62,2%. Non stupisce, amaramente, il tasso elevato di disparità nelle posizioni apicali (imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende), dove il gender gap è del 65,7%.

Condividi

Potrebbero interessarti

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Nuovo Codice appalti

Un vero e proprio cambio di paradigma, mirato a ristabilire un equilibrio tra la necessità di velocizzare le procedure di appalto e...