Satelliti per la tutela dei beni culturali
Il Ministero della Cultura italiano – MiC – e l’Agenzia Spaziale Italiana – ASI- hanno siglato un accordo finalizzato alla realizzazione congiunta e coordinata di attività e programmi riguardanti la raccolta e la condivisione dei dati sul nostro patrimonio culturale nazionale. Fa parte del Piano per il Monitoraggio e la Conservazione dei Beni Culturali, coordinato dalla Direzione Generale per la Sicurezza dei Beni Culturali del Ministero dei Beni Culturali.
Cosa prevede l’accordo MiC-ASI
L’accordo biennale è stato firmato da Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, e Marica Mercalli, Direttore Generale per la Sicurezza dei Beni Culturali. L’Agenzia Spaziale Italiana fornirà i dati acquisiti da COSMO-SkyMed, un sistema duale basato su una costellazione di satelliti per l’osservazione della Terra, sviluppato in collaborazione con il Ministero della Difesa.
Il progetto è finalizzato allo sviluppo e all’integrazione di diverse tecnologie di osservazione e calibrazione al fine di implementare un piano di monitoraggio satellitare integrato con il monitoraggio strumentale in situ. Il Ministero dei Beni Culturali e l’Agenzia Spaziale Italiana sono impegnati a sviluppare attività che utilizzino i dati satellitari e i relativi prodotti a fini applicativi per favorire lo scambio di conoscenze, la gestione e il supporto tecnico-operativo nelle diverse fasi del progetto dedicato alla tutela dei beni culturali eredità.
Come funziona COSMO-SkyMed
COSMO-SkyMed (COnstellation of small Satellites for Mediterranean Basin Observation) è il più grande investimento italiano in “Sistemi Spaziali per l’Osservazione della Terra” che il nostro Paese abbia mai affrontato. Si tratta di un sistema di 4 satelliti di osservazione end-to-end, a duplice uso (civile e di difesa) volto a fornire un servizio – su scala mondiale – in grado di fornire dati, prodotti e servizi conformi a standard internazionali consolidati e pertinenti per una vasta gamma di applicazioni, come la gestione delle emergenze e dei rischi, le applicazioni scientifiche e commerciali e ora l’uso in ambito archeologico.
I suoi satelliti di prima e seconda generazione sono “occhi” in grado di osservare la Terra dallo spazio, metro per metro, giorno e notte, in qualsiasi condizione meteorologica, per aiutare a prevedere frane e alluvioni, coordinare i soccorsi in caso di terremoti o incendi, controllare le aree di crisi da monte.
La COnstellazione di piccoli satelliti per l‘osservazione del bacino del Mediterraneo (COSMO-SkyMed) dell’Agenzia Spaziale Italiana ha caratteristiche e proprietà peculiari che rendono questa missione uno strumento che archeologi e operatori del patrimonio artistico e culturale possono sfruttare e utilizzare a proprio favore.
Per raggiungere questi obiettivi il sistema è stato concepito per:
- acquisire immagini in tutto il mondo in ogni condizione atmosferica durante la notte e giorno;
- produrre un ampio numero di immagini con alta risoluzione, accuratezza (geolocalizzazione, radiometria ecc.) e qualità;
- produrre immagini per applicazioni polarimetriche e interferometriche;
- acquisire immagini con tempi di rivisitazione e risposta molto brevi secondo uno specifico ordine del prodotto;
- raccogliere fino a 1800 immagini al giorno.
I casi d’uso mostrano per esempio come le serie temporali possano supportare il monitoraggio ambientale dei processi della superficie terrestre e la valutazione delle condizioni del patrimonio archeologico e del disturbo del paesaggio dovuto all’impatto antropogenico (ad esempio, agricoltura, estrazione mineraria, saccheggio). Inoltre, la disponibilità di dati ad alta risoluzione e di archivi di immagini che coprano anche le regioni con meno risorse potrebbero svolgere un ruolo importante, insieme alla riformulazione dell’agenda di ricerca per tenere conto del cambiamento del paesaggio su scala più ampia.