Inquinamento
Delega ambientale: chiarimenti sull’articolazione dei contenuti e la vigilanza del delegante
La delega ambientale è ormai presente in molte organizzazioni, ma è necessaria consapevolezza di tutte le figure in gioco. Quali sono i principali punti deboli che troviamo oggi nelle aziende?
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Partendo da alcune riflessioni su un tema di interesse per molte realtà aziendali, la delega ambientale (in un episodio precedente ne avevamo parlato a proposito dell’individuazione delle responsabilità), si può dedurre che ancora oggi vi sono alcuni punti deboli di non poco conto.
Innanzitutto, infatti, è necessario avere ben chiaro quello che sarà il contenuto della delega, ricordandoci che non esiste un format pre-costituito valido per tutti, bensì bisogna partire dagli ambiti e dall’estensione che intendiamo dare alla delega.
E quando diciamo “Intendiamo” ci riferiamo ai soggetti deleganti. Facciamo qualche esempio: pensiamo ad un’azienda manifatturiera che produce determinati prodotti, e che ha un unico sito produttivo. Il delegante intende includere nell’ambito della delega tutti gli aspetti ambientali pertinenti al sito stesso ed alle attività che vi sono svolte? Oppure ci si limita solo ad alcuni aspetti?
Vi è poi la possibilità che il delegato non sia un unico soggetto, bensì più d’uno.
Ecco allora che è fondamentale che la scrittura della delega non sia affidata ad occhi chiusi ad un soggetto dalle chiare e indiscutibili competenze giuridiche, perché è indispensabile che alla correttezza del linguaggio giuridico si accompagni la coerenza con l’intento che si è posto il soggetto delegante.
Certo, non è semplice articolare una delega ambientale, perché, a differenza ad esempio dell’ambito della salute e sicurezza dei lavoratori, l’ampiezza e la numerosità degli aspetti sono fattori che complicano le cose.


