Ingegneria

Grattacieli in legno, il caso del 25 King a Brisbane

Dall'Australia un progetto a firma Bates Smart e Eurecon nell’area di rigenerazione urbana di Showgrounds: realizzato un volume per uffici che si eleva per 46,8 metri sostenuto da un telaio di travi e pilastri di glulam e pannelli di CLT
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Grattacieli in legno, il caso del 25 King a Brisbane
L’Australia ha fissato un nuovo paletto nella storia della crescita, in altezza e dimensioni, degli edifici con strutture portanti costituite completamente da legno: a Brisbane è stato infatti completato e inaugurato 25 King, nuovo complesso terziario il cui telaio di legno ingegnerizzato lo rende l’edificio per uffici con struttura portante in legno più alto del continente e uno dei più alti al mondo, superato di un solo metro dalla Brock Commons, completata (ma dall’architettura decisamente meno suggestiva) a Vancouver per la University of British Columbia nel 2016.

Uno studio ‘australe’

Il progetto è un’operazione tutta australiana che prende avvio dal fondo di investimento Impact Investment Group, gestita dalla multinazionale del real estate Lendlease (che in Italia sta gestendo, dopo avere vinto il bando pubblico, la realizzazione del Milano Innovation District nelle aree ex Expo). Viene sviluppato dallo storico studio basato a Sydney Bates Smart nella sua architettura, mentre la progettazione delle strutture è affidata alla società di ingegneria Eurecon, i cui 600 dipendenti occupano oggi quasi la metà degli spazi di un edificio che diventa anche il più efficace biglietto da visita del suo lavoro.

Il progetto

Il complesso nasce lungo King Street come parte del piano di sviluppo dell’area di Showgrounds che, promosso da Lendlease insieme a RNA (la Royal National Agricultural and Industrial Association of Queensland), sta lavorando dal 2011 su una delle più grandi aree dismesse di tutta l’Australia. Si estende per 22 ettari su cui si prevede di realizzare 410.000 nuovi mq destinati a residenze, terziario e retail nel cuore di una città che, attraverso la concretizzazione dei punti del programma strategico ‘Brisbane, Clean, Green, Sustainable 2017-2031’, ha fissato uno sviluppo urbano incardinato su assi come il ‘low carbon’ e una ‘Sustainable CityShape’. L’architettura di 25 King si plasma perseguendo linee guida chiare e semplici, che realizzano un edificio dalle piante aperte e flessibili racchiuso dentro un involucro vetrato completamente trasparente, nato per portare luce, caratterizzare esteticamente il volume e mettere in evidenza l’imponente e innovativa struttura portante in legno. Si eleva complessivamente per 46,8 metri partendo da una planimetria di base rettangolare e realizza 15.000 mq. I suoi 10 piani fuori terra (a cui si aggiunge un piccolo interrato di servizio) sono destinati tutti a uffici ad eccezione del piano terra che, aperto, ospita oggi una caffetteria che utilizza la veranda per i suoi spazi aperti. Un nucleo verticale di servizio, posizionato a nord su uno dei lati lunghi del rettangolo di base, contiene e concentra le funzioni di servizio (bagni e locali tecnici) e i collegamenti verticali (3 ascensori e le scale), lasciando così completamente libere le planimetrie di tutti i piani. L’interno prende forma per creare ambienti luminosi e confortevoli per il lavoro in cui il legno di travi, pilastri e orizzontamenti è completamente esposto per precisa volontà progettuale: gli architetti decidono infatti di lasciare a vista tutti gli impianti, dalla rete condizionamento a quella antincendio solitamente mascherate dai controsoffitti.

La struttura

Secondo edificio terziario più alto al mondo sorretto da una struttura portante in legno, 25 King la rende parte integrante di un’architettura organica che si lega al contesto in cui nasce: la tradizione costruttiva del Queensland è infatti forte legata al legno. La sua altezza si suddivide in tre parti, realizzate ricorrendo a tre diverse tecniche costruttive: un basamento di setti in cemento armato, che contiene il piano terra e l’interrato, sorregge 9 piani di telaio composto da 3.097 elementi di legno prefabbricati e poi uniti da 112.000 tra bulloni e viti di metallo, mentre un attico metallico, arretrato rispetto al filo delle facciate, chiude superiormente il volume. Il volume è sostenuto da un telaio di legno che, collegato visibilmente al terreno attraverso un sistema di imponenti pilastri a V, si imposta su una maglia di 6×9 m. I pilastri sono colonne di Glulam (Glued Laminated Timber) di 48×48 cm, mentre le travi, anch’esse in Glulam maggiormente sollecitate a flessione e taglio, variano in altezza tra i 32 cm degli elementi più piccoli e meno sollecitati posizionati lungo il perimetro e i 76 cm. Anche gli orizzontamenti e la “scatola” che contiene le aree di servizio e i collegamenti verticali sono tutti realizzati in legno, prefabbricati di CLT (Cross Laminated Timber).

La sostenibilità

25 King sceglie materiali e di portare avanti un processo progettuale, realizzativo e gestionale che lo renderanno un complesso realmente sostenibile e sicuramente in linea con gli obiettivi strategici della città: il legno, proveniente da foreste certificate, è un materiale naturale e il legno ingegnerizzato grazie anche al controllo possibile in tutte le fasi di realizzazione, prefabbricata, e messa in opera, in cantieri a secco che minimizzano la produzione di scarti, polveri e rifiuti, registra uno dei più bassi carbon footprint (anche se per 25 King il fornitore è la società europea Stora Enso basata tra Helsinki e Stoccolma). Come successe per i grattacieli ‘tradizionali’ a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la storia dei ‘woodscaper’ (o ‘plyscrapers”’ ogni anno si arricchisce di edifici sempre più alti, che dimostrano nei fatti la maggiore efficacia di un sistema costruttivo che potrebbe presto diventare una reale alternativa al cemento armato anche nelle costruzioni comuni.

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